Attraverso una missiva indirizzata al Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e al Ministro dello sviluppo economico, Stefano Patuanelli, la Presidente della Regione, Donatella Tesei, ha sollecitato, dopo la richiesta inviata il 25 settembre scorso e alla quale non vi è stato dato riscontro da parte del Governo, un incontro in merito alla procedura formale da parte di Thyssen Krupp di cessione di Acciai Speciali Terni.
Nella nuova richiesta la Presidente Tesei sottolinea l’urgenza e la necessità di tale incontro anche a seguito delle notizie riguardanti “l’affidamento di alcune attività di advisoring relativa alla suddetta procedura a J.P. Morgan”.
Al tavolo nazionale viene richiesta la presenza di Thyssen Krupp che proprio la scorsa settimana ha annunciato l’individuazione dell’advisor subito dopo l’incontro che la stessa Regione aveva avuto con l’amministratore delegato di Ast, Massimo Burelli, e della quale decisione l’Ente regionale non era stato messo al corrente.
Le ragioni fin qui elencate e la rilevanza nazionale che assume la cessione di Acciai Speciali Terni ha dunque indotto la Presidente Tesei a rappresentare l’esigenza, condivisa dalle parti sociali incontrate venerdì subito dopo l’appuntamento con l’Ad Burelli, di una presenza del Governo italiano, nelle sue massime espressioni istituzionali, al tavolo di confronto nonché di una costante ed attiva attenzione circa l’evolversi della procedura.
Sul tema interviene nel pomeriggio anche il senatore di Fratelli d’Italia Franco Zaffini.
“La proprietà delle acciaierie Ast di Terni ha individuato l’advisor tecnico che imprime alla trattativa in corso sulla cessione dello stabilimento una netta accelerazione.
Lascia allibiti l’assenza del governo in una situazione che coinvolge una produzione strategica per l’interesse nazionale. Si tratta di una vicenda che riguarda l’ultimo e più importante polo industriale di produzione dell’acciaio del nostro paese.
Rispetto a questo percorso Fratelli d’Italia, in tempi non sospetti e fin dalle dichiarazioni del nostro presidente Giorgia Meloni, attribuì alla Ast di Terni un’importanza strategica e fondamentale tanto da prefigurare la necessità che lo Stato italiano si attivasse attraverso le possibilità offerte dall’esercizio dalla Golden share, acquistando una quota di partecipazione pur minoritaria.
Questo per non lasciare al mercato internazionale della produzione siderurgica un sito, quale quello di Terni, assolutamente strategico per l’Italia. Rilanciamo quindi come parlamentari di Fratelli d’Italia, insieme al collega deputato Umbro Emanuele Prisco, la proposta che il governo si faccia carico della vicenda.
La Regione Umbria, da par suo, bene ha fatto a richiamare il governo alle sue responsabilità. Sappiamo che il presidente Tesei ha chiesto per ben due volte al premier Conte e al ministro Patuanelli l’apertura di un tavolo e un coinvolgimento diretto ed immediato rispetto a questa situazione, senza paradossalmente aver ricevuto ancora alcuna risposta. Ognuno faccia la sua parte ma soprattutto il governo dimostri di essere in grado di gestire una crisi complessa quale quella della Ast di Terni e più in generale di occuparsi della gestione del comparto siderurgico a livello comunitario ed europeo”.