Il vertice al Mise di Roma tra la direzione aziendale e le organizzazioni sindacali nazionali e territoriali, relativo al nuovo piano industriale di ThyssenKrupp Acciai Speciali Terni “è stato deludente rispetto alle recenti dichiarazioni di ThyssenKrupp sulla strategicità del sito ternano” – già ieri i sindacati avevano fatto capire che il programma biennale tedesco non piace, ma oggi sono entrati nel merito degli orientamenti della multinazionale tedesca.
“L’accordo al ministero dello Sviluppo economico del dicembre 2014 – riferiscono Rosario Rappa, segretario nazionale Fiom, e Claudio Cipolla, segretario generale della Fiom di Terni – che aveva come obiettivo principale nel primo biennio il raggiungimento del pareggio di bilancio e il mantenimento dell’assetto impiantistico con degli impegni precisi sui volumi, sulla strategicità delle ex business unit e sui livelli occupazionali, ci ha impegnato in un grande sforzo per avviare una fase di sviluppo e rilancio in grado di sfruttare le positive opportunità di mercato che oggi ci sono nel settore degli acciai speciali. Impegni indispensabili e decisivi, soprattutto a seguito delle dichiarazioni che la stessa ThyssenKrupp ha fatto qualche settimana fa sul ruolo strategico e irrinunciabile del sito ternano all’interno del gruppo multinazionale.”
“Il piano industriale presentato ieri non va in questa direzione, evidenziando una profonda incoerenza tra quanto si dichiara e quanto si mette in campo. Le linee guida indicate dall’amministratore delegato prevedono infatti, nel biennio prossimo, volumi inferiori al milione di tonnellate annue, un assetto alla fine del 2020 di 2.300 occupati ma, soprattutto, investimenti esigui per un’azienda che intende giocare un ruolo decisivo tra i player del mercato dell’inox.”
“Emerge con forza – continuano – una situazione che sembra di ‘galleggiamento’ anche a fronte dell’assenza di progetti commerciali e iniziative industriali che provano ad andare nella direzione opposta di quanto determinato fino ad oggi. Segnali preoccupanti che rappresentano, a nostro avviso, una scelta precisa di ThyssenKrupp. Scelta non condivisibile che rischia di indebolire ulteriormente il sito di Terni invece di potenziarlo e rilanciarlo.”
“Questioni sulle quali come Fiom abbiamo espresso la nostra posizione di non condivisione invitando l’azienda nel prossimo incontro, programmato per il 30 novembre, a modificare in modo sostanziale l’impostazione proposta. È evidente – concludono Rappa e Cipolla – che rimane fondamentale, dopo gli incontri programmati, il passaggio decisivo al ministero perché il futuro di Ast non può essere deciso in qualche stanza di un albergo romano ma con impegni precisi che ThyssenKrupp dovrà assumersi di fronte al governo italiano”.