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Ast-Outokumpu, la 'guerra' si sposta da Terni in Europa – Interviene l'IndustriAll – Proposta choc di Tallarico: “Consiglio comunale a Bruxelles”

Per le acciaierie di Terni scende in campo anche “IndustriAll”, il sindacato europeo dell'industria che ha inviato a Joaquin Almunia, commissario europeo concorrenza, una lettera per definire la crisi dell'Ast. Dopo il deludente incontro al Mise di Roma tra sindacati, istituzioni e vertici Outokumpu, la questione si sposta finalmente in Europa, luogo più idoneo per sbloccare l'intricata vicenda. La lettera, firmata dai due segretari europei del sindacato Bart Samyn e Luc Triangle, era stata sollecitata da Enrico Gibellieri, anche a seguito del suo recente intervento nella seduta straordinaria del consiglio comunale della scorsa settimana.
Ne danno notizia il sindaco Leopoldo Di Girolamo e il presidente del consiglio comunale Giorgio Finocchio, ringraziando il sindacato IndustriAll e in particolare Enrico Gibellieri per la costante attenzione verso la situazione del polo siderurgico di Terni.
Nella lettera, che qui alleghiamo nella versione originale in inglese, i segretari del sindacato europeo dichiarano tra l’altro di unirsi “ai lavoratori ed a tutte le parti coinvolte nel sollecitare le autorità per la concorrenza ad assumersi la piena responsabilità del proprio operato ed a fornire idonea garanzia a che una soluzione soddisfacente possa essere raggiunta senza ulteriori ritardi. Lo stesso Sindacato si appella alla Commissione, affinché verifichi se l’AST abbia ricevuto un trattamento sfavorevole relativamente all’allocazione degli ordini”.
Nel testo della lettera, qui allegata nella traduzione in italiano, IndustriAll chiede un incontro con Almunia e fa notare che “la tutela degli interessi dei cittadini europei non dovrebbe andare a detrimento dell’industria”. “Il settore dell’acciaio in Europa è messo sotto pressione, sia nella fase della fornitura del materiale grezzo che del consumo finale del prodotto, da un consistente numero di attori che operano al di fuori della sfera di intervento e di influenza dell’Unione Europea. Il Sindacato Europeo è quindi convinto che è tempo di ridiscutere l’attuale anacronistica legislazione antitrust europea, studiata per condizioni di mercato diverse ma non più adatta per un’economia globale”.
Intanto c'è anche la clamorosa iniziativa di David Tallarico; convocare un consiglio comunale a Bruxelles: “Convocare il Consiglio comunale direttamente a Bruxelles l'11 giugno – a nostre spese – in occasione della presentazione del Piano Europeo dell’Acciaio, con tutte le istituzioni umbre per far sentire forte la voce della città e del territorio in difesa delle sue acciaierie”. È la proposta avanzata da David Tallarico, presidente del gruppo consiliare Progetto Terni Città Aperta.
“Dopo l'incontro tra il Governo, le istituzioni umbre e i rappresentanti di Outokumpu – scrive Tallarico in una sua nota – oltre ad una forte preoccupazione, manifesto sentimenti di profondo imbarazzo per la gestione di questa drammatica crisi”.
“Occorre assolutamente alzare il livello di attenzione delle istituzioni locali e nazionali: le lettere del Governo vanno bene, ma serve un’azione costante e concreta di Letta a Bruxelles”. “Il Commissario Europeo Almunia deve cessare di essere garante di interessi aziendali ed iniziare ad essere il garante dei posti di lavoro degli operai dell’acciaieria e non di Aperam”. “Il Commissario Europeo Tajani, che ha anche la delega all'industria, deve impegnarsi seriamente alla risoluzione della crisi, con atti concreti scritti all'interno del Piano Europeo dell'Acciaio che lo stesso Tajani presenterà l'11 giugno prossimo a Bruxelles”. “Noi abbiamo a cuore il futuro della città, delle migliaia di famiglie dell'acciaieria e del polo chimico ternano, ex Basell e Meraklon”. “Non dimentichiamo l'appello accorato fatto dal rappresentante sindacale di Basell al Sottosegretario De Vincenti col quale annunciava che alcuni di loro sono senza un euro da febbraio, sull'orlo del baratro e addirittura qualcuno sul filo di gesti drammatici”.
“Noi non vogliamo questo – scrive Tallarico – vogliamo che la città e l'Umbria scendano in campo. Ormai non abbiamo più tempo da perdere, anzi forse ne è stato perso già troppo: da qui a poco metteremo in campo azioni forti e chi sarà con noi lo farà per garantirsi una prospettiva di futuro per i giovani e le famiglie, chi sta dormendo è già avvisato: per lui non ci sarà storia, soprattutto dal punto di vista politico”. “L'acciaieria chiama: Terni e l'Umbria debbono rispondere forte presente! Noi ci siamo”.

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