Ast Arvedi, niente piano industriale e accordo di programma. Fiom lancia allarme "Il Ministero faccia la sua parte"
Dopo il vertice di ieri relativo alla Treofan Jindal, i sindacati sono stati nuovamente chiamati al tavolo del Mimit per discutere del piano industriale Ast-Arvedi. Nella giornata di oggi, i rappresentanti dei sindacati hanno appreso non c’è ancora l’accordo di programma sul piano industriale Ast Arvedi. “Nell’incontro di oggi sullo stabilimento AST Arvedi di Terni al Ministero delle Imprese e del Made in Italy – si legge in una nota della Fiom-Cgil a firma Michele De Palma e Alessandro Rampiconi – abbiamo manifestato grande preoccupazione per la mancanza di certezze sia sul piano industriale che sull’accordo di programma, perché è necessario avere garanzie sull’occupazione, dei diretti e dell’indotto, e sulla continuità di lavoro visto che nell’ultimo mese l’azienda è ricorsa all’utilizzo della cassa integrazione”.
Ast Arvedi, Fiom “Ministero faccia la sua parte”
Per la Fiom è necessaria la programmazione, e per questo è necessario fissare un incontro rapidamente, nella seconda metà del mese di giugno, presso il Ministero per verificare l’andamento del percorso per l’accordo di programma a seguito del piano industriale. “Il Ministero e la politica devono svolgere la propria parte, è trascorso oltre un anno dall’acquisizione di Acciai Speciali Terni da parte del gruppo Arvedi” – aggiungono i delegati Fiom.
Iniziare dal piano industriale
“È il piano industriale il punto da cui iniziare nel confronto tra i sindacati e l’azienda nei prossimi giorni per valorizzare le produzioni, a partire dalle linee guida del piano che devono trovare concretezza in particolare relativamente al magnetico e alla filiera del tubo. Occorre chiarire riguardo agli investimenti pubblici e privati per il processo di sostenibilità ambientale, in primis decarbonizzazione e ambientalizzazione. Nel confronto con i Ministeri competenti e la Regione Umbria – conclude la nota – andranno affrontati anche i punti critici riguardanti le infrastrutture, dal costo dell’energia fino alla logistica. Per la Fiom bisogna tenere insieme gli investimenti, la garanzia occupazionale, la sostenibilità ambientale e la tutela delle condizioni di lavoro e della salute e sicurezza“.
Uilm “Gli altri competitor non stanno fermi”
“È trascorso oltre un anno dall’acquisizione di Acciai Speciali Terni da parte del gruppo Arvedi ma la realizzazione del nuovo Piano industriale, fulcro del futuro Accordo di Programma di Terni, ancora non decolla. Il miliardo di euro di investimenti previsti dal Piano industriale che consentirà l’aumento dei volumi produttivi fino ad 1,5 milioni di tonnellate di prodotto finito e che prevede nuovi impianti, produzione ambientalmente compatibile, energia rinnovabile, elettrolizzatori e idrogeno non può essere bloccato dalla burocrazia. Gli altri competitor non stanno fermi e Acciai Speciali Terni deve avere gli stessi fattori di competitività rispetto agli altri, a partire dal costo dell’energia, anche per affrontare la concorrenza sleale”. Lo dichiarano Guglielmo Gambardella, Segretario nazionale Uilm, e Simone Lucchetti, Segretario Uilm Terni al termine dell’incontro al MIMIT per il Tavolo AST, presieduto dal Ministro Urso.
Ast Arvedi, Uilm “Non accetteremo altri ritardi”
“L’impresa – sottolineano Gambardella e Lucchetti – ha riconfermato la volontà di voler investire oltre 700 milioni di euro, dopo gli 800 milioni già investiti per l’acquisizione, provvedendo già ad avviare l’acquisto di nuove macchine. Adesso la politica deve fare la sua parte ed adoperarsi per far superare le difficoltà amministrative e tecniche per l’approvazione dell’Accordo di Programma che creerà le condizioni di contesto per accrescere la competitività di AST” aggiungono. “La Uilm non accetterà che ci siano ulteriori ritardi perché la storia ci insegna che alla fine il prezzo verrà pagato dai lavoratori – continuano – Abbiamo chiesto all’azienda di tenere in considerazione il grande impegno dei lavoratori che stanno esprimendo un grande contributo nella riorganizzazione aziendale”.
Tavolo aggiornato, si preannuncia un caldo giugno
“Occorre porre fine a questa fase di incertezza sul destino di oltre tremila lavoratori ternani , fra diretti ed indiretti, ed assumere in tempi brevissimi le necessarie decisioni per l’approvazione dell’Accordo di Programma ed avviare la fase esecutiva del Piano industriale. Seguiremo con attenzione la calendarizzazione indicata dal ministro Urso che prevede entro il 30 giugno la fine dell’iter tecnico per l’implementazione dell’istruttoria che consentirà all’azienda di poter presentare la domanda per accedere ai fondi della finanza agevolata” rimarcano Gambardella e Lucchetti. Nel mese di giugno è stato già pianificato un incontro fra organizzazioni sindacali e proprietà per una verifica di dettaglio sui livelli produttivi e prospettive industriali – concludono – A seguito di quest’incontro valuteremo le ulteriori iniziative da intraprendere”.