Ast Arvedi, Confartigianato “disinteresse istituzionale”, Tesei “Bizzarri, si informino prima” - Tuttoggi.info

Ast Arvedi, Confartigianato “disinteresse istituzionale”, Tesei “Bizzarri, si informino prima”

Redazione

Ast Arvedi, Confartigianato “disinteresse istituzionale”, Tesei “Bizzarri, si informino prima”

Gio, 05/09/2024 - 08:56

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Sarà la campagna elettorale in corso o forse i reali problemi che attanagliano la grande industria (ca cominciare dai costi energetici), fatto è che intorno alla Acciai Speciali Terni – Ast Arvedi nelle ultime 24 ore si è alzato un polverone innescato dalla scalpitante Confartigianato Terni del presidente Mauro Franceschini. Che uno magari si sarebbe aspettato Confindustria; invece a gridare alla presunta inerzia istituzionale è l’associazione di categoria degli artigiani (?) che con una multinazionale dell’acciaio ci azzecca un po’ come un vegano alla festa della salsiccia.

Che ci sia preoccupazione intorno alla più grande realtà industriale della Provincia di Terni, la seconda per fatturato dell’Umbria, è evidente.

Ast, Sindacati in Comune

Tanto che, quando si dice la coincidenza, l’assessore allo sviluppo economico di Terni, Sergio Cardinali, poche ore prima aveva convocato sindacati e Rsu aziendale per fare un punto sull’accordo di programma, evidenziando come, lo scrivono le parti “il costo energetico per la produzione siderurgica sia l’elemento che oggi impedisce la conclusione dell’iter. Come Organizzazioni Sindacali abbiamo chiesto di fare chiarezza e in fretta perché questa lunga fase di stallo rischia di mettere in discussione il completamento delle linee guida del piano industriale. Gli innumerevoli orizzonti temporali più volte annunciati dai protagonisti hanno prodotto una incertezza che ad oggi impedisce di portare a termine la discussione, nonostante alcuni investimenti sia interni alle linee guida che esterni si stiano completando. Questione che abbiamo ribadito anche all’azienda nella riunione che si è svolta ieri. Ribadiamo, quanto era ed è importante il coinvolgimento dei rappresentanti dei lavoratori nella discussione sull’accordo di programma propedeutico alla realizzazione del piano industriale che doveva e deve rappresentare una opportunità per tutto il territorio in termini sociali, economici e ambientali, anche dentro la fase di transizione che stiamo attraversando. Abbiamo chiesto e condiviso con l’Assessore di portare la discussione ai massimi livelli istituzionali”. In buona sostanza anche la controparte sindacale riconosce che investimenti “interni ed esterni” si stiano completando.

Confartigianato “sostanziale disinteresse della politica”

Tempo poche ore e sul sito della associazione di Mauro Franceschini, tra una nota stampa sui benèfici effetti dello “Sbaracco” e una promozionale sul “Pampepato sweet”, appare quella dall’eloquente titolo “Accordo di programma Arvedi-Ast scomparso dall’agenda politica”. Legittimo per carità, magari non proprio in linea con le preoccupazioni espresse dagli stessi sindacati e dall’autorità municipale. Leggiamo la nota degli artigiani: “A tre anni dall’acquisizione delle acciaierie di Terni da parte del gruppo Arvedi, nonostante gli annunci soprattutto in coincidenza delle scadenze elettorali, l’Accordo di Programma Arvedi-AST, che dovrebbe garantire investimenti per un miliardo di euro, è scomparso dall’agenda politica. Non ci risulta che sia stato fatto alcun passo avanti…delle diverse questioni che risultavano ancora aperte all’inizio del 2024 di natura ambientale (intervento sulla discarica); di natura energetica; di natura occupazionale e di natura finanziaria (programmazione e utilizzo dei fondi) non ci risulta che alcuna abbia trovato soluzione, anzi, al contrario, il passare infruttuoso del tempo sta complicando sempre di più la ricerca di una soluzione, nel sostanziale disinteresse della politica locale e nazionale” scrivono dagli uffici di Franceschini.

Tesei (Regione) “Frasi paradossali, si informino prima”

Tanto comunque è bastato per sollevare la replica di Palazzo Donini che, a firma della Presidente Tesei, ha diramato una pacata ma ferma replica. “Stupisce il comunicato di Confartigianato Terni nel quale si parla di “sostanziale disinteresse” da parte delle istituzioni locali e nazionali, nonché di una “scomparsa della questione Ast dall’agenda politica. Un comunicato che evidenzia purtroppo una scarsa conoscenza sia della situazione attuale, sia dell’iter seguito e comunicato passo dopo passo in questi ultimi anni. Da ultimo lo scorso 26 giugno ho riferito all’Aula dell’Assemblea legislativa, rispondendo personalmente ad un’interrogazione, ricordando fatti, percorso e risultati di questa amministrazione in materia, e relazionando anche rispetto le ultime interlocuzioni con Governo ed Azienda sul tema; interlocuzioni che sono continue, anche in questi giorni” dice la governatrice.

“Colgo però l’occasione che mi dà Confartigianato per ritornare nuovamente su questo tema sicuramente strategico e di cui mi sono occupata personalmente. Le Acciaierie di Terni negli anni precedenti questo Governo regionale hanno attraversato complesse situazioni gestionali che più di una volta sono sfociate in lunghi e complicati momenti di difficoltà, risolti anche grazie alle azioni delle forze sindacali. Al momento del nostro insediamento, le acciaierie erano state messe in vendita dall’allora proprietà tedesca, che da tempo non le considerava strategiche e per questo risultavano assolutamente carenti di investimenti, quindi in crisi di competitività e con rischi concreti per occupazione ed intero indotto. Insieme al Governo nazionale abbiamo accompagnato il cambio di proprietà, cercando di evitare assetti che non davano garanzie di rilancio e prospettive occupazionali: anche grazie a questa azione siamo arrivati all’acquisizione dell’Ast da parte di un solido Gruppo italiano, Arvedi, che ha subito e con grande correttezza stretto contatti con le Istituzioni locali, predisponendo rapidamente un Piano industriale credibile ed ambizioso e dando luogo a primi immediati investimenti e riorganizzazione, nella salvaguardia dell’occupazione. Ricetta che ha dato immediatamente stabilità all’azienda. Insieme al Governo nazionale ed alla nuova proprietà, abbiamo individuato in un Accordo di programma lo strumento giusto per coniugare gli indispensabili ed ingentissimi investimenti privati, con le necessarie risorse pubbliche ed altre condizioni abilitanti di supporto, nell’ottica della piena realizzazione di quel Piano industriale che consentisse stabile ed ulteriore rilancio e sviluppo occupazionale. L’Accordo in questione prevede oltre un miliardo di euro di investimenti, di cui circa 300 milioni con fondi pubblici ed il resto a carico della stessa nuova proprietà. L’impegno della Regione non si è esaurito qui, infatti abbiamo provveduto anche a facilitare le condizioni infrastrutturali con il finanziamento della bretella Staino-Prisciano, ed i miglioramenti continui della Orte-Civitavecchia, strategica per l’AST. Io stessa poi ho chiesto ad Arvedi, in appositi tavoli di confronto, che anche le aziende locali competitive potessero recitare un ruolo importante nel Piano Industriale in corso perseguito proprio da Arvedi, Gruppo che ringrazio per il leale e continuo confronto, per il lavoro svolto e per gli investimenti già messi in essere e che avverranno in azienda ed anche per quelli di responsabilità sociale nei confronti del territorio che arriveranno con modalità già definite, così come ringrazio le forze sindacali per il lavoro ed il senso di responsabilità dimostrati in questi anni. Per ciò che concerne, infine, la discarica, abbiamo vigilato sull’accordo tra le parti interessate, che dovrà soddisfare anche quelle condizioni di sostenibilità ambientale che per me, nell’intero Piano, vengono al pari di quelle di sviluppo industriale ed occupazionale. Questo complesso lavoro ha fatto sì che nonostante l’inflazione, il caro energia, e la crisi del mercato, la nuova AAST, abbia retto il mercato e, a differenza del passato, non vi siano state crisi“.

La Tesei entra anche nel merito dell’Accordo: “L’ultimo miglio dell’Accordo di Programma – che la Regione per parte propria ritiene da tempo sottoscrivibile registrando comunque gli investimenti già iniziati da parte dell’Azienda – è rappresentato dal costo dell’energia, problema strutturale, comune in Italia a tutte le aziende energivore che sono alle prese con costi superiori al resto d’Europa. Anche in questa direzione, nonostante il nostro ruolo istituzionalmente e funzionalmente limitato in materia, ci siamo attivati con Enel per far sì che le parti potessero raggiungere il miglior accordo possibile. Oltre questo, abbiamo sollecitato la soluzione di un problema strutturale e nazionale di un comparto di aziende, tra l’altro acuito a Terni decenni fa con la vicenda degli espropri, che ha visto la creazione di un tavolo nazionale tra le parti ed i vertici del Governo, che è ancora al lavoro. Mi sembra quindi fuori luogo parlare di disinteresse da parte della politica regionale sulla AST, quando invece questo è uno dei dossier più complessi che ho ereditato e per questo curato personalmente come tutti possono testimoniare. Invito, pertanto, Confartigianato ad informarsi meglio sui fatti prima di esprimersi con affermazioni paradossali ed in tal senso ribadisco la mia più totale disponibilità al fine di fornire dettagliatamente tutto il percorso e i risultati in esso ottenuti, nonché le future evoluzioni, a Confartigianato e a quanti ne sentissero il bisogno”.

(Franca Barozzi)

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