C’è uno slittamento dei tempi ma le assunzioni all’Ase ci saranno. Lo promette, per conto dell’intera amministrazione comunale, il Partito democratico di Spoleto, che ha diramato una nota nelle ultime ore dopo l’annuncio dei sindacati e dei lavoratori dell’azienda municipalizzata di servizi della clamorosa protesta in programma per lunedì mattina fuori dal Comune. Una nota che appare come un estremo tentativo per evitare la manifestazione, riavviando un dialogo con le organizzazioni sindacali.
Questa la nota diramata dai dem spoletini: “L’amministrazione comunale, con il pieno sostegno del Pd, sta concretizzando il piano di rilancio e sviluppo dell’Ase. Piano che passa attraverso il conferimento di maggiori risorse economiche e l’avvio di concorsi per l’assunzione di figure tecniche, oltre che operaie. Un lavoro certosino che ha richiesto tempo per trovare quelle risorse economiche indispensabili per il rilancio aziendale che consentirà di invertire la rotta rispetto alle politiche dei tagli praticate dalle passate amministrazioni. Entro breve l’amministrazione comunale presenterà la proposta del nuovo contratto ai sindacati e ai lavoratori. L’obiettivo è quello di definire ogni aspetto per garantire all’azienda tranquillità economica e alti standard operativi e di sicurezza per i lavoratori. Tutto ciò che si vuole evitare è fare come gli altri comuni umbri (vedi Foligno) che hanno preferito chiudere le proprie aziende di servizi. Infatti l’amministrazione comunale di Spoleto ha a cuore L’ASE ritenendola strategica rispetto alla richiesta di servizi da parte dei cittadini”.
Rimane da capire quali e quanti siano i fondi trovati. Da fondi del palazzo trapela che i soldi per l’Ase in realtà ci sarebbero da tempo, quanto meno in cassa ma non in bilancio. Quali siano state le mosse dell’amministrazione negli ultimi giorni – o quali siano previste a breve – però non è chiaro: tecnicamente, secondo il Tuel, una eventuale variazione di bilancio da parte della Giunta comunale andava approvata entro il 30 novembre per poi essere ratificata entro fine anno dal consiglio comunale; variazione di cui al momento non c’è traccia all’albo pretorio dell’ente. Al di là dei tecnicismi, la speranza è che comunque la contorta situazione con cui è alle prese l’azienda comunale di servizi possa risolversi al più presto.