Assunzioni al ministero per i Beni e attività culturali per accelerare la fase post sisma ed il passaggio, a livello di procedure Mibact, dalla fase di emergenza a quella ordinaria, oltre all’arrivo di fondi per il restauro delle opere d’arte ed ecclesiali ancora nelle chiese danneggiate dal terremoto del 2016. Sono alcune novità annunciate dal nuovo ministro Alberto Bonisoli (in quota Movimento 5 stelle) in visita oggi alle zone terremotate, con un itinerario che ha toccato prima le Marche con Visso e poi, per l’Umbria, Norcia e Spoleto.
Bonisoli ha fatto un grande plauso a quanto fatto in 2 anni in queste zone ed all’opera sinergica delle istituzioni tutte, annunciando quindi l’avvio di una fase di transizione verso la fine dell’emergenza.
Dopo Visso, la visita del ministro in Umbria è iniziata presso la chiesa di San Salvatore a Campi di Norcia, che è anche tappa della mostra “I capolavori del Trecento”. Qui ad accompagnarlo, con la visita che è poi proseguita nel centro storico nursino, c’erano il sindaco di Norcia, Nicola Alemanno, la presidente della Giunta Regionale Catiuscia Marini, il sottosegretario all’Interno, Stefano Candiani, il commissario straordinario alla ricostruzione Paola De Micheli, il capo dipartimento della Protezione civile Angelo Borrelli, la soprintendente Marica Mercalli ed il prefetto della provincia di Perugia Raffaele Cannizzaro. Alla visita, proseguita a Spoleto al centro regionale di ricovero dei beni culturali di Santo Chiodo, erano presenti anche il questore di Perugia Giuseppe Bisogno, il comandante della Legione Umbria dell’Arma dei carabinieri Massimiliano Della Gala ed i vertici della Guardia di finanza, oltre ai vertici locali delle forze dell’ordine ed ai rappresentanti dei vigili del fuoco.
“L’Italia è una grande Comunità e quello che è successo in questo territorio è come se fosse accaduto a casa mia – ha detto il ministro Bonisoli a Norcia – i colleghi che mi hanno preceduto al Ministero hanno lavorato tanto e con un grande gioco di squadra che ha contribuito a dare linfa e nuova energia a questi luoghi. Questo è un cantiere – ha proseguito – e per avere un’idea di come ricostruire bisogna sapere come era prima. L’Italia è piena di beni culturali, ammirati da tanti visitatori ma che hanno un valore ancora più grandi per gli abitanti di questi luoghi – ha concluso Bonisoli – è un bel regalo ed è molto importante che chi vive qui possa decidere come ricostruire e cosa fare”. Il ministro ha anche visitato la caserma dei carabinieri a Porta Romana e fatto un giro lungo viale della Stazione dove sono le attività commerciali delocalizzate. Al termine il sindaco Alemanno gli ha donato una copia della Regola di San Benedetto e un’antica piantina della città.
“La visita del Ministro nel nostro territorio denota la grande attenzione che il Governo ripone per le zone colpite dal sisma” ha detto Alemanno. “Il Ministro si è soffermato in particolare di fronte alla Basilica di San Benedetto per la quale ha voluto sapere quali interventi sono stati fatti e cosa c’è da fare. Una volta che sarà completata la rimozione delle macerie sapremo che tipo di materiali abbiamo a disposizione ed in base a quelli avremo l’opportunità di poter scegliere se fare un ricostruzione filologica. La nostra Comunità si potrà esprimere e far così sentire la propria voce, in particolare proprio a riguardo della Basilica di San Benedetto che ha una rilevanza simbolica diversa”. A Bonisoli, il sindaco ha fatto presente le questioni legate al restauro delle mura urbiche ed è stata reiterata la richiesta di demolizione della Chiesa di Santa Rita, prevedendo la ristrutturazione urbanistica di quello spazio.
Quindi l’arrivo a Santo Chiodo di Spoleto, per il sopralluogo al centro dove sono custodite (ed in parte restaurate) le migliaia di opere d’arte ed oggetti sacri recuperati dalle chiese crollate in Valnerina. Dopo aver visto nel dettaglio il lavoro fatto, il titolare del Mibact ha tenuto una conferenza stampa affiancato dal nuovo sindaco di Spoleto, Umberto De Augustinis, dalla governatrice umbra Catiuscia Marini e dal commissario straordinario De Micheli.
De Augustinis ha ringraziato il ministro per la sua visita, “a significare da subito l’attenzione che merita il patrimonio artistico umbro ed in particolare quello colpito dal terremoto. Qui siamo all’interno di un ospedale in cui si curano le ferite che il patrimonio artistico ha subìto. Penso che questo cammino sia iniziato bene e sia proseguito bene“.
Il ministro, da parte sua, si è detto emozionato: “Qui siamo in un tempio, ci sono delle cose che hanno un valore pazzesco per tante persone”. Quindi ha ricordato le vittime del sisma, chi ha perso persone care e chi ha dovuto cambiare casa e vita per colpa del terremoto. Evidenziando il “grande senso di attenzione e di serietà da parte di chi svolge un ruolo come il mio“. “Volevo ringraziare tutte le istituzioni, che sono qui oggi. Quello che oggi posso testimoniare è che quello che è stato realizzato lo è stato perché è stato un vero lavoro di squadra. Quando ci impegniamo facciamo dei veri e propri miracoli, oggi siamo sull’orlo della fine di un’emergenza e l’inizio di un’attività ordinaria, questo penso che sia un risultato fantastico che dobbiamo a tutti quelli che si sono resi disponibili. Il 24 agosto – ha annunciato – passeremo alcune attività dall’Unità di crisi alla gestione ordinaria, per noi è un segnale, lavoreremo in maniera più efficiente e con un occhio a lasciare dei risultati che restino nel tempo”. Bonisoli, sollecitato sul tema dell’accelerazione della ricostruzione dei beni culturali, ha annunciato nuove assunzioni per questo da parte del Mibact, annuncio salutato dagli applausi degli addetti ai lavori presenti.
La conferenza stampa è stata anche l’occasione per annunciare, da parte del commissario straordinario Paola De Micheli l’arrivo di un’ordinanza che consentirà di restaurare le opere mobili rimaste ancora all’interno delle chiese danneggiate. Ci vorrà ancora un mese per la pubblicazione, ma all’interno del complesso atto ci saranno i costi parametrici sugli interventi di restauro, che riguardano anche il patrimonio privato con una valenza pubblica. E’ invece praticamente già finanziato il restauro dei beni mobili custoditi all’interno del deposito di Santo Chiodo. In campo ci sono 500mila euro degli sms solidali (250mila euro già erogati alla Soprintendenza) per l’Umbria oltre ad 1 milione proveniente dall’Art Bonus per il 2018 e che riguarda tutto il centro Italia per progetti che però probabilmente interesseranno per lo più l’Umbria, regione più pronta a partire delle altre.
“Ci ha fatto molto piacere la sua scelta – ha detto la governatrice Catiuscia Marini nel suo intervento – di inserire tra i primi impegni da Ministro questa visita di oggi, tra i luoghi della Valnerina, feriti dal sisma, con lo sguardo soprattutto a questo straordinario patrimonio artistico, architettonico e culturale. Così ha potuto rendersi personalmente conto dell’immenso lavoro che è stato fatto, e che si sta facendo, per la messa in sicurezza prima ed ora per il restauro di questo nostro patrimonio. Un lavoro che abbiamo fatto in parallelo, gestendo insieme l’emergenza per l’assistenza alle persone e quella per la tutela delle opere d’arte che rappresentano la storia e l’identità di queste terre”. “Ciò che ha visto oggi – ha proseguito la presidente – dalla visita a Campi, ai cantieri di Norcia, ed ora in questo deposito, rappresenta la prova concreta di quanto è stato fatto per le opere d’arte danneggiate. Una scelta che si è rivelata di enorme utilità, che ora rappresenta un vero e proprio modello. Questa struttura, unica in Italia, è anch’essa il frutto di una precedente ed altrettanto drammatica esperienza, quella del sisma del ’97. Allora fu deciso di progettare e realizzare un luogo come questo per assicurare, in caso di calamità naturali, un sicuro ricovero proprio per i beni culturali mobili, dalle campane delle chiese, ai dipinti, alle statue, agli arredi. Ed il nostro obiettivo, la nostra sfida ora è quella di poter ricostruire gli edifici pubblici, le chiese, i musei che sono stati danneggiati, e poter allo stesso tempo ricollocare tutti i beni mobili nei luoghi di origine”.