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Assunto come badante ma il datore di lavoro è…la sua compagna | Denunciati per tentata truffa

Pensavano di poter usufruire delle agevolazioni fiscali e dei contributi previsti dalla legge, ma non avevano fatto bene i loro calcoli. Così una coppia di Città di Castello, lui marocchino, lei tifernate, rispettivamente di 33 e 38 anni, hanno provato a truffare Uffici Statali ed Enti locali. L’extracomunitario, infatti, era stato assunto come badante della donna ma di fatto, nella vita, questa era la sua compagna.

Gli accertamenti effettuati dai poliziotti del Commissariato dell’Ufficio Immigrazione, in sinergia con l’Ispettorato del Lavoro di Perugia, hanno consentito di far emergere l’aspetto truffaldino della vicenda. Controllato per giorni, a sua insaputa, l’extracomunitario conduceva una vita assolutamente normale, non certamente votata al sostegno psico-fisico della donna. Lei, titolare di una piccola attività di vendita, lui dedito alla cura di tre cani razza Pitbull. Le evidenti contraddizioni di vita vissuta e l’analisi approfondita della documentazione prodotta dai diversi uffici, hanno fatto emergere il tentativo di truffa messo in atto dalla coppia.

I benefici a cui avrebbero avuto accesso, sarebbero stati sia economici che amministrativi: infatti l’extracomunitario, con diversi precedenti penali, si era creato uno dei presupposti fondamentali per il conseguimento del permesso di soggiorno. Al momento  sono in atto ulteriori accertamenti.