(Jac. Bru.) – Il 65enne di Campello sul Clitunno che il 25 agosto di due anni fa appiccò il fuoco alla pioppeta di Maiano, a poche centinaia di metri in linea d’aria dalla casa di reclusione di Spoleto, è stato assolto dal giudice monocratico Roberto Laudenzi per difetto di imputabilità. Come attestato dalle due perizie psichiatriche disposte dal tribunale, la prima ad opera del dottor Franco Simonucci e la seconda redatta dal dottor Taburni del c.s.m., l’uomo, al momento di cospargere benzina sugli alberi, era totalmente incapace di intendere e volere.
Accolte dunque le richieste già presentate nella precedente udienza dall’avvocato Leonardo Romoli, difensore di fiducia dell’imputato, che ha evitato al suo assistito la condanna per una reato, quello di incendio boschivo doloso, che può essere punito con la reclusione da 4 a 10 anni.
La novità del giorno è che nella sua perizia il dottor Taburni ha confermato l’assoluta capacità di intendere e volere del 65enne nel momento in cui venne commesso il reato, ma ha escluso che il soggetto possa costituire tuttora un pericolo per la società. Per questo il pubblico ministero Roberta Maio ha reiterato la richiesta principale di proscioglimento dell’imputato per vizio totale di mente ma non ha confermato quella dell’applicazione di misure restrittive ai suoi danni.
Il giudice si è riservato la possibilità di applicare comunque una misura cautelare nei confronti dell’uomo, magari non coercitiva, sulla cui effettiva applicazione sarà comunque il magistrato di sorveglianza a decidere, previo nuovo esame sull’imputato.
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