Il Consiglio Comunale di Orvieto ha ampiamente dibattuto e quindi approvato all’unanimità dei presenti (11 favorevoli: gruppi di maggioranza e consigliera Belcapo; i gruppi di minoranza hanno partecipato al dibattito ma hanno lasciato l’aula al momento della votazione) la mozione presentata dalla consigliera Donatella Belcapo (Capogruppo “Orvieto 19to24”) nella quale si dà mandato al Sindaco e alla Giunta di proporre all’Assemblea dei Soci la messa in liquidazione dell’Associazione TeMa e di recedere dalla qualità di socio dell’Associazione TeMa.
In dettaglio, la mozione da indirizzo al Sindaco di:
– proporre all’Assemblea dei Soci la messa in liquidazione dell’Associazione TeMa
– recedere dalla qualità di socio dell’Associazione TeMa
– intraprendere tutte le soluzioni possibili affinché venga salvaguardata la stagione teatrale in corso;
– riportare sotto la responsabilità e la gestione diretta dell’Amministrazione questa e altre attività;
– valutare quali strumenti adottare per salvaguardare i dipendenti da una parte e dall’altra garantire servizi culturali come il teatro, la scuola di musica, la biblioteca; servizi di formazione qualificata e specializzata, servizi di accoglienza turistica e di informazione turistica in grado di soddisfare le richieste che una Città come Orvieto pretende;
– verificare la fattibilità di poter utilizzare tutti i possibili soggetti previsti dalla normativa (Fondazione, Aziende Speciali, Società Partecipate) per una gestione diretta, coordinata, unitaria, e partecipata di questi asset centrali per lo sviluppo della nostra comunità.
Su proposta dei gruppi di maggioranza, la mozione (che originariamente dava l’indicazione di verificare tutte le strade per procedere alla risoluzione del contratto con TeMa per la gestione del Mancinelli e procedere alla liquidazione dell’ente) è stata emendata d’intesa con la proponente (anche l’emendamento è stato approvato all’unanimità dei presenti.
Prima dell’illustrazione della mozione, Giuseppe Germani (Capogruppo “Orvieto Civica e Democratica”) nell’annunciare di doversi assentare (per motivi di lavoro) ha raccomandato che “l’Amministrazione si faccia carico, comunque, di un percorso per arrivare ad una decisione che non preveda una brusca interruzione della storia della TeMa”.
Alla ripresa dei lavori dopo la sospensione concessa dal Presidente dell’Assemblea per approfondire tra i Consiglieri i contenuti dell’emendamento, Martina Mescolino (Capogruppo PD) ha presentato una mozione d’ordine che ha motivato con “il comportamento scorretto tenuto dalla maggioranza rispetto ad una serie di convocazioni avvenute in totale difformità dei regolamenti Comunali. Lunedì scorso la Commissione Capigruppo, convocata per la definizione dei calendari dei Consigli Comunale ha discusso tutt’altro, fino alla proposta del Sindaco di andare ad un Consiglio urgente per la mozione sulla sanità e per la variazione di bilancio; già in quella sede è stato proposto di portare una delibera avente per oggetto l’Associazione TeMa. Abbiamo esposto il nostro disagio su come vengono gestiti questi atti portati in Consiglio senza i criteri dell’urgenza, come confermato dalla comunicazione del Presidente”.
“La mozione che ci apprestiamo a discutere – ha aggiunto – è sorella della delibera della Giunta dell’8 novembre scorso, pertanto ci sembra davvero scorretto che da un lato, giustamente, il Presidente dell’Assemblea ha valutato i criteri oggettivi con i quali sottoporre al Consiglio l’urgenza di taluni atti, mentre in realtà si ignora tutto questo. La convocazione d’urgenza di oggi per una variazione di bilancio poteva attendere ancora qualche giorno. E’ evidenza la manovra fatta dalla maggioranza: l’Assemblea dei Soci della TeMa (autoconvocata dai soci per il 23 novembre) è quella di dare un ipotetico mandato al Sindaco e presuppone una responsabilità enorme. Quindi con la mozione d’ordine chiediamo che non venga discussa la mozione presentata dalla consigliera Belcapo. Andremo ad intervenire nelle sedi opportune”.
Il Presidente, Umberto Garbini ha voluto precisare che “il testo della delibera della Giunta non è lo stesso testo che contenuto nella mozione, quindi ho ritenuto che non vi fosse urgenza in quella delibera che non ha carattere di dispositivo ma di indirizzo politico. Comprendo lo scetticismo, ma la mia volontà non era quella di non fare esprimere il Sindaco. Sin da ora chiarisco a tutti che Consigli Comunali convocati con urgenza non verranno più fatti, a meno che gli atti siano veramente urgenti, dandone informazione ai cittadini. La mozione d’ordine è a discrezione del presidente del Consiglio che in questa momento o deve entrare nel merito politico, oppure esercitare anche il suo ruolo di capogruppo, che in questo caso condivide con la sua maggioranza la procedura dell’emendamento alla mozione”.
Franco Raimondo Barbabella (Capogruppo “Prima gli Orvietani”): “chiedo al Presidente del Consiglio di non ammettere alla discussione questo emendamento. Io ho assentito alla richiesta del Sindaco relativa all’urgenza motivata da ragioni di bilancio, ma questa urgenza non si può accettare per inserire un ordine del giorno che ha il senso della delibera di Giunta dell’8 novembre scorso. Non si può accettare che si ricorra ad un escamotage come questo e diffido la Giunta da farlo. Da parte mia farò le necessarie azioni. Vi è la volontà pervicace della maggioranza di voler soffocare il dibattito consiliare su una questione che è sì complessa ma molto importante per tutta la città”.
Cristina Croce (Capogruppo “Siamo Orvieto”): “quella di oggi è una pagina brutta del recente passato. Siamo stati convocati ad una Commissione capigruppo con iscritto all’ordine del giorno il solo crono programma delle seduta consiliari successive. In realtà ci siamo trovati, nostro malgrado, a discutere in quella sede della TeMa, che il Sindaco che chiedeva di portare questo atto in Consiglio addirittura entro le 48 ore. L’indomani questo atto non viene iscritto, correttamente, all’ordine del giorno dal Presidente, che oggi si è trovato costretto a dover spiegare la sua scelta. L’emendamento della maggioranza rispecchia di fatto l’atto assunto dalla Giunta nei giorni scorsi. Un atto surrettiziamente fatto entrare dalla finestra. Questo modus operandi è gravissimo. Anche la Cons.ra Belcapo, che lunedì si era sentita presa in giro in sede di conferenza dei capigruppo oggi cambia versione. Spero che i cittadini comprendano cosa sta accadendo. Le responsabilità sulla TeMa le abbiamo tutti, a partire dal Sindaco Tardani, come l’Assessore al Bilancio e il Vice Sindaco che hanno avuto esperienza di governo dieci anni fa quando la TeMa già aveva problemi. Chiedo che il Presidente assuma una responsabilità politica vera, perché lo spettacolo che sta andando in scena oggi è vergognoso”.
Andrea Sacripanti (“Lega – Salvini per Orvieto”) ha parlato di “discussione surreale perché la minoranza sta ponendo la questione dell’urgenza in maniera discutibile. Sulla TeMa non si sa distinguere la differenza tra la mozione e la delibera di Giunta che verrà sicuramente riportata e discussa in Commissione e il Consiglio. Peraltro, la mozione non deve essere discussa in Commissione, ma solo gli atti dell’amministrazione. A termini regolamentari l’emendamento è un atto politico, unilaterale che segue un altro iter e che va presentato sul momento; perciò non c’è nulla da obiettare. Il Presidente ha ritenuto dover rinviare la delibera, ma l’emendamento è una correzione della mozione. Rispetto al diritto di conoscere gli atti da parte dei consiglieri non c’è stata alcuna violazione perché quando arriverà in Consiglio ci sarà tutto il necessario coinvolgimento. L’emendamento è un’altra cosa”.
Donatella Belcapo: “sulla mozione d’ordine dico che condivido intervento di Sacripanti. Non trovo giusto attaccare il Presidente che ha svolto il suo ruolo. Ho il ricordo di Consigli Comunali fatti d’urgenza a cui abbiamo aderito senza troppe discussioni. La mozione ha la data dell’8 novembre, la delibera è dell’11 novembre, quindi non ci sto a derogare dai miei diritti di consigliere e sono convinta che la politica debba parlare della TeMa”.
Germani: “tutti sapevamo della mozione, il problema è sull’emendamento, tant’è che io ho dichiarato che sarei andato via ma mi sono fermato poiché l’emendamento sposta il fine della mozione e dà al Sindaco il mandato politico di andare avanti! Il problema semmai è del Presidente perché la sua maggioranza gli ha fatto passare dalla finestra un atto che lui non aveva iscritto all’ordine del giorno”.
Alessio Tempesta (Capogruppo “Progetto Orvieto”): “non mi appartengono i toni veementi però non vedo in quello che stiamo affrontando la gravità che la minoranza ci sta mostrando, vedo invece una mozione che è un atto di un consigliere che indirizza politicamente una richiesta al Sindaco. Quindi noi abbiamo il dovere di dare un indirizzo politico ed è quello che stiamo facendo. E’ vero, tutti siamo responsabili della situazione che ha determinato l’attuale situazione di TeMa ma accorre assumersi responsabilità difficili e avere il coraggio di affrontarle senza la ricerca del consenso. Affidiamo al Sindaco l’indirizzo di chiedere la messa in liquidazione in sede di Assemblea dei Soci. Da parte della maggioranza non vedo un atto di protervia, ma la proposta di mettere in liquidazione la TeMa. Anche per me l’argomento è molto sentito perché sono amico vero di tante professionalità di che lavorano alla TeMa e posso dire che finora nessuno si è preoccupato di come garantire loro un futuro e che non si sentono più tutelati”.
Il Presidente, accolta la mozione d’ordine presentata dalla Cons.ra Mescolini ha presentato la questione pregiudiziale sul rinvio della mozione, pregiudiziale è stata respinta con 6 voti favorevoli (Germani, Mescolini, Giovannini, Croce, Barbabella e Garbini) e 10 contrari (Belcapo, Sacripanti, Fontanieri, Pelliccia, Moscetti, Celentano, Casasole, Tempesta Oreto e Sindaco Tardani).
Il dibattito è stato molto acceso ed ha visto l’intervento anche del sindaco Roberta Tardani. “Sono settimane impegnative per tutti – ha osservato – e la sola soddisfazione, per ora, è quella che stiamo lavorando seriamente. I cittadini ci hanno chiamato a governate una città di 21mila abitanti quindi abbiamo assunto responsabilmente anche l’onere di governare la questione delle problematicità della TeMa non solo nell’interesse di questa associazione, ma nell’interesse di tutta la città e dell’immagine stessa del nostro Teatro Mancinelli che, per primo, sta subendo un danno d’immagine non indifferente perché le compagnie che non vengono pagate dicono che Orvieto non è una piazza appetibile. Allora dobbiamo difendere anche questo aspetto avviandoci verso un percorso che metta fine a questa situazione. L’uscita dall’aula dei nostri colleghi equivale a scappare! Certo la situazione è difficilissima ma va affrontata, senza gli anatemi su chissà cosa succederà! Dal giorno del mio insediamento ho parlato più volte con il CdA della TeMa e con il presidente che poi si è dimesso. I consiglieri di minoranza forse non ricordano cosa ha detto il Consulente nominato da questa Amministrazione ed esperto in crisi d’impresa, il quale in sede di Conferenza Capigruppo ha risposto a tutte le domande dei consiglieri e ha detto chiaramente che oggi la TeMa versa in una situazione di irreversibilità, quindi continuare ad elargire risorse pubbliche significa assumerci responsabilità serie e di varia natura.
A quei cittadini che sono preoccupati solo dell’inizio della stagione teatrale io ho risposto che l’inizio della stagione sarà possibile appena sarà dipanato il grave problema. Ricordo anche che la stagione teatrale presentata lo scorso mese di maggio per mera propaganda politica, non aveva in realtà il piano finanziario che ci è stato presentato, su nostra sollecitazione, solo il 9 ottobre scorso dal CdA che si è dimesso due giorni dopo. Quella stagione teatrale non stava in piedi con un utile di pochi euro, perciò con il rischio palese di aggiungere ulteriori criticità la decisione dell’Amministrazione è stata quella di fare chiarezza perché le soluzioni transitorie non portano a nulla. TeMa è una associazione ma la Cultura per una Città come Orvieto che deve fare della Cultura un momento trainante ci impone di pensare ad un diverso modello gestionale.
Quattromila euro di utili all’anno non potranno mai colmare il deficit di circa 1,5 mln di euro accumulato dalla TeMa. Fanno sicuramente dispiacere certe situazioni di tensione che colpiscono anche emotivamente, come quelle vissute oggi in Consiglio, ma bisogna andare avanti verso l’unica strada che è ora possibile. La proposta di messa in liquidazione che faremo in Assemblea dei Soci, dove il Comune conta per uno, dovrà essere valutata da quell’organismo. Voglio fare chiarezza anche sulla agibilità del teatro: il Teatro Mancinelli non è chiuso, ci sono e ci saranno iniziative già programmate, Umbria Jazz Winter si farà e sono fiduciosa che, con il prossimo anno, si potrà fare anche una stagione teatrale seppure ridotta”.