Cronaca

Associazione sportiva ma era scuola di equitazione, evasione fiscale per 100mila euro

Quella che dal punto di vista legale era un’associazione sportiva, secondo la Guardia di finanza era in realtà una vera e propria scuola di equitazione, “mascherata” per usufruire di agevolazioni fiscali senza averne diritto. È la conclusione a cui sono arrivati i finanzieri di Foligno, che, attraverso un controllo mirato, hanno scoperto quella che ritengono essere una finta associazione sportiva che operava come una vera e propria impresa commerciale dedita all’insegnamento delle pratiche dell’equitazione per grandi e bambini, nonché al ricovero ed al mantenimento di numerosi equini di proprietà di soggetti privati. Tutto, secondo le fiamme gialle, senza possedere i requisiti indispensabili per beneficiare delle agevolazioni fiscali.

A cadere nella rete dei controlli è stata una “scuola di equitazione” che, secondo le accuse, per evitare il pagamento delle imposte nella loro interezza, usufruiva impropriamente del regime di tassazione agevolata riservato dal fisco a questo tipo di associazioni. Come accertato dai finanzieri, invece, si sarebbe trattato di un’impresa commerciale a tutti gli effetti, anziché di associazione sportiva.

Questa struttura, infatti, era gestita da una famiglia che deteneva l’esclusivo potere decisionale in merito a tutte le attività proposte (scuola di equitazione, passeggiate a cavallo, campus estivi, ricovero dei cavalli negli appositi box), non osservando le formalità richieste dalla normativa di settore e senza che gli utenti conoscessero il regolamento o il funzionamento dell’associazione.

L’associazione era, tra l’altro, pubblicizzata sulla rete internet, attraverso siti specializzati, come una vera e propria scuola di equitazione, con recensioni lusinghiere da parte dei numerosi clienti provenienti anche da fuori provincia.

I finanzieri, sulla base di tutti gli elementi acquisiti, hanno quindi configurato l’esistenza di un’impresa commerciale a tutti gli effetti, rilevando e segnalando all’Agenzia delle entrate maggiori ricavi per circa 500mila euro, con un’evasione Iva per oltre 100mila euro.

Numerose sono state le irregolarità riscontrate: si va dalla mancata tenuta di tutte le scritture contabili ad altre violazioni tributarie, quali l’omessa registrazione degli incassi.

Le Fiamme Gialle continuano l’attività di controllo economico del territorio a tutela degli imprenditori onesti che rispettano le regole ed a contrasto di chi, al contrario, evade il Fisco, ad esempio, come nel caso di specie, dissimulando la propria natura ed utilizzando indebitamente un regime fiscale agevolato, con un illecito arricchimento ed una sleale concorrenza.