Molti passi in avanti sono stati fatti, in Italia, nell’ambito della ricerca, ma c’è ancora molta strada da fare. Proprio per questo nasce, a Terni, l’associazione “Damiano per l’ematologia”, costituitasi in memoria di due bambini venuti a mancare prematuramente: Damiano, a causa di un’anemia aplastica, e Giovanni, per una neoplasia cerebrale.
Le malattie del sangue e quelle oncologiche pediatriche rappresentano, disgraziatamente, un paragrafo importante della scienza medica. In tale contesto viene a costituirsi l’associazione, che affonda le proprie radici nel “sogno” di curare queste patologie con sempre maggiori probabilità di successo.
Per raggiungere uno scopo così nobile, la “Damiano per l’ematologia” organizza, già da diversi anni, la raccolta di fondi per finanziare borse di studio a vantaggio di giovani laureati in discipline biomediche, i quali intendano confrontarsi con progetti attinenti al settore ematologico e oncologico pediatrico.
L’associazione “Damiano per l’ematologia”, coadiuvata dall’ 8 per mille della Chiesa Valdese, unione delle Chiese Metodiste e Valdesi, promuove, ogni anno, un concorso atto all’assegnazione di un sostanzioso premio di 20.000€.
In particolare, il bando di concorso dell’anno 2020, riguardava candidati, di età inferiore ai 35 anni, in possesso di almeno una laurea in Biologia, Biotecnologie mediche, veterinarie e farmaceutiche, Farmacia e Farmacia Industriale, Ingegneria biomedica, Medicina e Chirurgia, e, aspetto non meno significativo, sprovvisti di fonte di reddito derivante dai propri titoli di studio.
I partecipanti, infine, da poco laureati in scienze biomediche, devono proporre, in veste di autore, e condurre, in un’istituzione italiana, un progetto di ricerca clinica, epidemiologica o di base nel settore ematologico.
Una borsa di studio considerevole che, purtroppo, a causa del protrarsi della crisi epidemiologica non potrà essere istituita nell’anno 2021.
L’associazione conferisce particolare rilievo anche al premio “Simona Morone”, Biotecnologa del Laboratorio di Immunogenetica dell’Università di Torino, e vincitrice della borsa di studio messa a disposizione dalla “Damiano per l’ematologia” nell’anno 2015 e purtroppo mancata alcuni anni fa.
Un’iniziativa significativa, rivolta, almeno nel 2019, a laureati in Biologia, Biotecnologie Mediche e in Medicina e Chirurgia, con un’età inferiore ai 35 anni, e affiliati a una istituzione italiana.
L’unico criterio utilizzato per il conferimento di premi e borse di studio è il merito: questo è quanto ha desiderato sottolineare il Dottor Moreno Cassetti, Presidente dell’associazione “Damiano per l’ematologia”.
Un ringraziamento ha inteso, inoltre, rivolgerlo a tutti i soci, “persone che si impegnano, che hanno offerto sempre una parte del loro tempo nei momenti importanti dell’associazione”, a coloro che in questi anni hanno collaborato “in modo fattivo alla formazione del fondo per la borsa”, prima fra tutti l’Associazione Italiana dei Medici di Medicina Generale, e a tutti “i conoscenti, gli amici dell’associazione che sono venuti dietro alle diverse proposte”, che non hanno, afferma Cassetti, un ritorno territoriale.
Al di là di tutto una cosa è certa: trasformare un’esperienza negativa in un progetto di enorme interesse sociale è un’azione più magnanima ed esemplare di quanto si possa, solamente, immaginare.