E’ deciso: ad Assisi la tassa sui rifiuti (Tari) per il secondo anno consecutivo non subirà aumenti nonostante l’Auri (Autorità umbra rifiuti e idrico) abbia deciso di incrementare il livello tariffario del 10 per cento. Il consiglio comunale, nell’ultima seduta, ha approvato con 11 voti a favore l’immediata esecutività dell’atto di bilancio relativo alla tassa sui rifiuti e la conseguente determinazione economica.
Durante il dibattito in aula sono arrivate parole di apprezzamento e di plauso anche da parte dell’opposizione per la linea intrapresa dalla giunta guidata dal sindaco Stefania Proietti di evitare l’aumento della Tari per i cittadini di Assisi che anche quest’anno si vedranno arrivare bollette invariate. A proposito di bollette, la scadenza è slittata al 30 giugno e i bollettini arriveranno, senza aggravio di spese, agli inizi della settimana.
Da parte dei consiglieri di minoranza è arrivato anche il sostegno a continuare la “battaglia” contro l’Auri per la rinegoziazione del contratto che vede penalizzate città come Assisi virtuosa per esempio nella raccolta differenziata che nel quadrimestre di quest’anno ha fatto registrare un 74,15 per cento contro il 69,92 dello stesso periodo dell’anno precedente. La percentuale minima obbligatoria stabilita dall’Auri è del 72,3 per cento. Tornando indietro nel tempo, nel 2013 la raccolta differenziata era appena del 37%, nel 2018 ha superato quota 71.
Insomma la scelta dell’amministrazione comunale di non frugare nelle tasche dei cittadini ha messo d’accordo sia maggioranza che minoranza e questo dimostra che la pressione fiscale è un tema che non conosce divisioni.
Doveroso sottolineare che per non aumentare la Tari la giunta ha compiuto un’operazione di variazione di bilancio per un milione e 138mila euro di cui una parte già stanziata nel bilancio di previsione (556.000) e il restante (582.000) attingendo da voci di risparmio come concessioni edilizie, minori spese del personali, maggior recupero dell’evasione tributaria, incarichi esterni. Questo lavoro di recupero di risorse è stato certificato dalla commissione consiliare e dal collegio dei revisori dei conti.
Non è stato prelevato alcun fondo accantonato per il sisma del 1984 le cui finalità economiche sono destinate esclusivamente a interventi strutturali di manutenzione del patrimonio comunale, degli impianti sportivi e della viabilità locale, precedentemente finanziati con proventi delle concessioni edilizie.
La linea dell’amministrazione di non aumentare la Tari è coerente con la politica dell’anno scorso quando è stato neutralizzato un altro aumento della tassa sui rifiuti, quella volta dell’8 per cento, e anche nel 2018, pur di non gravare sulle tasche della gente la giunta aveva fatto ricorso a un positivo meccanismo di contrasto con 553mila euro, lasciando invariate le aliquote.
Insomma la politica dell’amministrazione comunale è di non caricare sui bilanci delle famiglie la pressione fiscale in tema di tassa sui rifiuti e in due anni, nonostante la richiesta dell’Auri di far pagare di più la Tari per un totale di +18 per cento, le bollette dei cittadini residenti nel territorio di Assisi non subiranno variazioni.
A proposito dei costi per il servizio che incide sulle bollette Tari va specificato che dal 2012 al 2018 si è passati da 3,4 milioni a 7,7 e si comprendono le fasi di trattamento, recupero e smaltimento. Un aumento questo che ha portato il sindaco su mandato della giunta, a chiedere all’Auri di rinegoziare il contratto di concessione relativo alla gestione del servizio integrato dei rifiuti urbani risalente al 2012.
In conclusione le decisioni adottate dalla giunta Proietti, sia il non aumento della Tari che la richiesta di rinegoziazione del contratto all’Auri, sono state approvate e applaudite.