“Fieri e onorati” di poter consegnare, dopo Juan Manuel Santos, Angela Merkel e AbdAllah II di Giordania, la Lampada della pace a un “italiano come lei“, testimone credibile della politica e delle istituzioni.
Così, prima della registrazione dell’edizione 2019 del concerto di Natale, Padre Mauro Gambetti consegna al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, la lampada della pace.
Il Presidente della Repubblica è per la terza volta in visita ad Assisi (il precedente nel 2017, per il ventennale del sisma), sesto capo dello Stato e a pari merito, come numero di viste, con l’ex Presidente Giorgio Napolitano.
“Gambetti, che in un inciso del suo discorso ha anche reso omaggio a Liliana Segre (che ‘nonostante gli atti sgarbatezza e odio di cui ancora oggi è vittima, continua a illustrare la Patria con altissimi meriti in campo sociale‘) ha spiegato che “In Mattarella riconosciamo un presidio dei principi costituzionali e democratici dell’Italia, improntati al confronto e al dialogo con tutti. Siamo confortati dal suo vigile impegno indirizzato a prevenire tutte le forme di odio, di sopruso e di egoismo che minacciano la sicurezza e la pacifica convivenza del nostro Paese e condividiamo il suo continuo richiamo al senso di appartenenza, al sentirsi comunità i uomini e donne che aderiscono a valori, prospettive, diritti e doveri volti a promuovere una società più libera, giusta e fraterna, che consenta l’integrale sviluppo umano di ogni persona“.
La lampada è stata consegnata a Mattarella “come gesto simbolico, per additare, soprattutto ai giovani e per suo tramite, un testimone credibile della politica e delle istituzioni chiamate a promuoverla. La sua guida luminosa – l’elogio del Padre Custode – ci consente di alimentare la fiducia e la speranza di vedere ancora un’Italia umana, di poterla costruire insieme: grazie, Presidente! Con la lampada della pace, le consegniamo anche il sogno di Francesco e di questa Comunità del Sacro Convento, il sogno della fraternità universale, certo utopia, ma utopia che aspira a farsi progetto comune. Siamo certi che continuerà a promuoverla in Europa e nel mondo. Dio la benedica“.
Per Mattarella, la lampada è “un riconoscimento all’Italia, che anche seguendo la sua Costituzione, ha sempre, costantemente, attivamente ricercato la pace, nei paesi lontani, in quelli vicini, e nel suo territorio. Credo di poter dire, nella casa di San Francesco – il discorso del Presidente – che per l’educazione alla pace sia necessaria la parola insieme, conoscersi, rispettarsi, apprezzarsi, operare insieme per il comune progresso. In questo periodo, ricorrono 800 anni dal viaggio di Francesco dal Sultano d’Egitto : che non fu il gesto visionario di un sognatore, ma è stato un gesto profetico: la strada del conoscersi e del parlarsi è la strada della pace, tanto più in un un mondo interdipendente in cui sono venute meno le distanze. Padre Custode – ha detto Mattarella rivolgendosi a Gambetti – il saluto di francesco che lei ha poc’anzi rammentato non è un invocazione, ma anche un impegno, per ciascuna persona nel proprio ambiente e nella comunità internazionale, perché il sogno di Francesco e del Sacro Convento non è utopia, ma un approdo verso cui tendere e per il quale operare, conoscendo le difficoltà. Con la consapevolezza – ha concluso – che è un approdo per la pace e lo sviluppo del mondo, da costruire con determinazione. Grazie, padre Custode“.
Mattarella è arrivato poco dopo le 10; accolto dal custode, padre Mauro Gambetti, ha visitato la Tomba del Poverello e ricevuto la Lampada nella Basilica superiore, dove ha poi assistito alla registrazione del Concerto di Natale, diretto dal Maestro Steven Mercurio, e ha visto la partecipazione di: Massimo Ranieri, Anna Tifu al violino, Marco Braito ed Ercole Ceretta alle trombe. Prima di ripartire, insieme al ministro Lamorgese, ha firmato la bandiera della comunità Auxilium e il libro degli ospiti del Sacro Convento.
Ad accompagnare gli artisti del concerto di Natale, l’Orchestra sinfonica nazionale della RAI, il coro di voci bianche “I piccoli musici” e il coro “Coenobium vocale”, guidati dai maestri Mario Mora e Maria Dal Bianco. Sarà trasmesso in Eurovisione su Rai1 il 25 dicembre dopo il messaggio Urbi et Orbi di Papa Francesco, è promosso dal Sacro Convento di Assisi, dalla Rai e da Intesa Sanpaolo, con il contributo di Terna. Gli addobbi floreali sono offerti dal comune di Viareggio.