L’indagine della Divisione Anticrimine ha svelato un inedito retroscena sul comportamento di un cittadino egiziano, N. A. del ’73, residente nell’assisano.
Gli agenti, coordinati dal Primo Dirigente Luca Sarcoli, hanno avviato i primi accertamenti a marzo, quando hanno raccolto le dichiarazioni di una cittadina rumena, O. M., del ’67, la quale, oltre che denunciare, tramite querela, le minacce, i maltrattamenti in famiglia e le ingiurie del marito, ha riferito agli investigatori che era costretta anche ad accettare passivamente il rapporto coniugale che lui aveva con una connazionale.
La Divisione Anticrimine ha avviato quindi i riscontri alle dichiarazioni della donna, verificando innanzitutto che la romena è effettivamente legata giuridicamente all’egiziano con matrimonio contratto nel dicembre del 2007 a Verona. A questo punto sono state estese le verifiche in Egitto, e attraverso le informazioni ottenute dal consolato d’Egitto a Roma, è emerso che il cittadino egiziano aveva effettivamente già contratto matrimonio in Egitto con una giovane donna egiziana, A. A. del ‘78, e che dalla loro unione erano nati due figli nel 2002 e nel 2011.
L’uomo è quindi stato segnalato dalla Divisione Anticrimine alla locale Procura della Repubblica di Perugia oltre che per il reato di maltrattamenti in famiglia anche per il reato di bigamia .