Proprio nella basilica di San Francesco, nel cui crollo morirono quattro persone intente nel sopralluogo dopo la scossa della notte precedente, il Capo dello Stato ha iniziato martedì mattina la sua visita. E Mattarella ha voluto ringraziare i restauratori che hanno ridato nuova vita ai beni artistici danneggiati e in particolare alla basilica di San Francesco. Un grazie è andato agli operatori della ricostruzione, che hanno recuperato il patrimonio danneggiato nei luoghi in cui era stato danneggiato. Il Presidente ha poi auspicato che la stessa energia e le risorse possano essere coinvolgiate per delle azioni di prevenzione: “Occorre un impegno generale per la prevenzione, una specie di patto nazionale che, superando differenze politiche distinzioni e contrapposizioni, impegni l’intero Paese nella prevenzione, che ridurrebbe di gran lunga rischi e pericoli di eventi naturali drammatici e consentirebbe di incanalare nella normalità della vita del nostro paese quella solidarietà che emerge con tanta forza, con tanta passione e con tanta efficacia in occasioni drammatiche”.
“Signor Presidente della Repubblica, – ha esordito la presidente della Regione, Catiuscia Marini – la accogliamo oggi qui ad Assisi, in Umbria, con la stima, l’affetto e la riconoscenza di una popolazione, quella umbra, forte, tenace, laboriosa, coraggiosa e capace di reagire ai momenti duri e difficili come sono quelli che si vivono nei terremoti che spezzano legami affettivi e familiari, con la perdita delle vite umane, cancellano le proprie abitazioni con tutto il carico emozionale che queste ricoprono per la vita delle persone, che fanno venire meno i luoghi di riferimento della vita di una comunità , soprattutto delle nostre comunità fatte di piccoli centri, di paesi, di borghi , quei luoghi fatti di scuole, chiese, municipi, campanili, ospedali, centri storici. Il terremoto urla, impaurisce, spezza, sbriciola, spaventa. Ma noi umbri Presidente sappiamo anche reagire con determinazione e coraggio, non ci siamo arresi nel 1997 e non lo stiamo facendo oggi, dopo le tantissime scosse violente del 2016.
Oggi, con Lei, vogliamo ringraziare in modo particolare gli uomini e le donne di allora e quelli di oggi che nelle prime ore, settimane e mesi (che sono i momenti più terribili fatti di smarrimento, paura, ansia per il futuro) sono stati accanto a noi, alla nostra gente, in particolare alle persone più fragili che sono i bambini, gli anziani, i disabili, che hanno affiancato le persone e le istituzioni territoriali con competenza, capacità tecnica, professionalità, ma anche umanità e sentimento fondamentale a trasmettere fiducia alla popolazione colpita. Queste persone rappresentano il Paese migliore e ci ha fatto sentire Italiani nella solidarietà”.
(aggiornato alle ore 22)
Aggiornamento alle ore 12.30 – Il Presidente Sergio Mattarella ha lasciato poco fa il Teatro Lyrick di Assisi, salutando tutti i sindaci presenti. Al Capo dello Stato, durante la mattinata, il direttore della Rivista San Francesco, Padre Enzo Fortunato, e il capo redattore, Andrea Cova, hanno donato una copia esclusiva del mensile che racconta l’intera famiglia francescana.
Il capo dello Stato ha deposto una corona di fiori per omaggiare padre Angelo Api e il seminarista polacco Borowec Zdzislaw, e i due tecnici della Soprintendenza, Bruno Brunacci e Claudio Bugiantella, deponendo una corona di fiori nella Basilica Superiore, sotto la lapide che ricorda i quattro morti, alla presenza dei familiari delle vittime, con questi ultimi visibilmente emozionati. Presenti anche la presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini, il presidente della Provincia di Perugia Nando Mismetti, il sindaco di Assisi Stefania Proietti, il vescovo di Assisi – Nocera Umbra mons. Domenico Sorrentino, la soprintendente regionale Marica Mercalli, il dirigente regionale della protezione Civile Alfiero Moretti, oltre ad altre autorità civili, militari e religiose.
Da Assisi, Flavia Pagliochini | In redazione, Sara Fratepietro
Contributo foto e video, Marco Baldoni