“Di fronte ai protagonisti del soccorso, dell’aiuto, del sostegno e della ricostruzione il primo pensiero è per le vittime del terremoto di 20 anni fa, alle sofferenze che crolli e distruzione hanno portato a a tante persone. Il secondo grazie va a quella straordinaria, numerosa grande avanguardia di generosità che è il volontariato nel nostro Paese. Un grazie dall’intera Italia per quello che è stato fatto allora, per quello che viene fatto in ogni occasione che ne presenta la necessità”. E’ un passaggio dell’intervento del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, oggi al Teatro Lyrick di Assisi per le celebrazioni a 20 anni dal terremoto del 1997.
Proprio nella basilica di San Francesco, nel cui crollo morirono quattro persone intente nel sopralluogo dopo la scossa della notte precedente, il Capo dello Stato ha iniziato martedì mattina la sua visita. E Mattarella ha voluto ringraziare i restauratori che hanno ridato nuova vita ai beni artistici danneggiati e in particolare alla basilica di San Francesco. Un grazie è andato agli operatori della ricostruzione, che hanno recuperato il patrimonio danneggiato nei luoghi in cui era stato danneggiato. Il Presidente ha poi auspicato che la stessa energia e le risorse possano essere coinvolgiate per delle azioni di prevenzione: “Occorre un impegno generale per la prevenzione, una specie di patto nazionale che, superando differenze politiche distinzioni e contrapposizioni, impegni l’intero Paese nella prevenzione, che ridurrebbe di gran lunga rischi e pericoli di eventi naturali drammatici e consentirebbe di incanalare nella normalità della vita del nostro paese quella solidarietà che emerge con tanta forza, con tanta passione e con tanta efficacia in occasioni drammatiche”.
Ad introdurre il Capo dello Stato al Lyrick è stato il sindaco di Assisi, Stefania Proietti: “La sua presenza, Signor Presidente, nella Città Serafica, a 20 anni dal terremoto del 1997, nel giorno di apertura delle festività di San Francesco Patrono d’Italia, assume un significato di straordinaria importanza per tutta la nostra terra”. “In quei momenti in cui tutto sembrava crollare – ha ricordato – fu determinante la solidarietà: ad Assisi è stata scritta una delle più belle pagine di solidarietà nel nostro Paese. Il servizio nazionale della Protezione Civile, le forze dell’ordine, i Vigili del Fuoco e volontari da tutta Italia, dalle Caritas, dalle associazioni, dal servizio civile, accorsero nelle nostre case, ci sostennero nelle tendopoli e nei campi container, iniziarono a operare per la salvaguardia del patrimonio artistico e culturale. I segni di quella solidarietà sono ancora tangibili, nelle opere e nelle relazioni umane che non si sono mai interrotte con questi angeli dell’emergenza”.
“Signor Presidente della Repubblica, – ha esordito la presidente della Regione, Catiuscia Marini – la accogliamo oggi qui ad Assisi, in Umbria, con la stima, l’affetto e la riconoscenza di una popolazione, quella umbra, forte, tenace, laboriosa, coraggiosa e capace di reagire ai momenti duri e difficili come sono quelli che si vivono nei terremoti che spezzano legami affettivi e familiari, con la perdita delle vite umane, cancellano le proprie abitazioni con tutto il carico emozionale che queste ricoprono per la vita delle persone, che fanno venire meno i luoghi di riferimento della vita di una comunità , soprattutto delle nostre comunità fatte di piccoli centri, di paesi, di borghi , quei luoghi fatti di scuole, chiese, municipi, campanili, ospedali, centri storici. Il terremoto urla, impaurisce, spezza, sbriciola, spaventa. Ma noi umbri Presidente sappiamo anche reagire con determinazione e coraggio, non ci siamo arresi nel 1997 e non lo stiamo facendo oggi, dopo le tantissime scosse violente del 2016.
Oggi, con Lei, vogliamo ringraziare in modo particolare gli uomini e le donne di allora e quelli di oggi che nelle prime ore, settimane e mesi (che sono i momenti più terribili fatti di smarrimento, paura, ansia per il futuro) sono stati accanto a noi, alla nostra gente, in particolare alle persone più fragili che sono i bambini, gli anziani, i disabili, che hanno affiancato le persone e le istituzioni territoriali con competenza, capacità tecnica, professionalità, ma anche umanità e sentimento fondamentale a trasmettere fiducia alla popolazione colpita. Queste persone rappresentano il Paese migliore e ci ha fatto sentire Italiani nella solidarietà”.
(aggiornato alle ore 22)
Aggiornamento alle ore 12.30 – Il Presidente Sergio Mattarella ha lasciato poco fa il Teatro Lyrick di Assisi, salutando tutti i sindaci presenti. Al Capo dello Stato, durante la mattinata, il direttore della Rivista San Francesco, Padre Enzo Fortunato, e il capo redattore, Andrea Cova, hanno donato una copia esclusiva del mensile che racconta l’intera famiglia francescana.
Spesso l’Ordine Francescano viene raffigurato come un grande albero dal cui tronco sono spuntati, lungo i secoli, innumerevoli rami frondosi. Rappresentano la grande schiera delle famiglie religiose che si ispirano al carisma di Francesco d’Assisi. Il titolo del numero di ottobre è “Galassia Francescana”, una galassia fatta di uomini e donne, di giovani e non, che vuole aiutarci a stupire il mondo con la propria vita, con i propri gesti, con un respiro che nella Cripta ha le sue radici: Francesco. La Galassia del Patrono d’Italia non è frammentazione, ma unità nella diversità. I contenuti del mensile offrono una panoramica della composizione delle famiglie francescane, la spiegazione dei tre simboli che contraddistinguono il Francescanesimo: l’abito, il cingolo e il Tau. Sono inoltre descritti i tre aspetti del carisma francescano: la pace, la solidarietà e il rispetto per il creato. Vi è poi una spiegazione della dislocazione geografica e del numero delle famiglie francescane: una Galassia che non è frammentazione, ma unità nella diversità. La rivista ha una diffusione di oltre 100mila copie tradotta in inglese, arabo e braille. Viene diffusa gratuitamente nelle sedi direttive scolastiche d’Italia e nelle carceri.
Una visita silenziosa, parlando solo con i parenti delle vittime e con i frati. Commosso, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella è arrivato ad Assisi per il ventennale del terremoto che uccise, alle 11:42 del 26 settembre 1997, con scosse di magnitudo 5.8, VIII – IX grado della scala Mercalli, quattro delle venti persone che in quel momento erano impegnate in un sopralluogo dopo la prima scossa della notte precedente.
Il capo dello Stato ha deposto una corona di fiori per omaggiare padre Angelo Api e il seminarista polacco Borowec Zdzislaw, e i due tecnici della Soprintendenza, Bruno Brunacci e Claudio Bugiantella, deponendo una corona di fiori nella Basilica Superiore, sotto la lapide che ricorda i quattro morti, alla presenza dei familiari delle vittime, con questi ultimi visibilmente emozionati. Presenti anche la presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini, il presidente della Provincia di Perugia Nando Mismetti, il sindaco di Assisi Stefania Proietti, il vescovo di Assisi – Nocera Umbra mons. Domenico Sorrentino, la soprintendente regionale Marica Mercalli, il dirigente regionale della protezione Civile Alfiero Moretti, oltre ad altre autorità civili, militari e religiose.
È seguita una breve visita privata nella tomba prima dell’arrivo al Lyrick, dove Mattarella incontrerà il sistema nazionale della protezione Civile impegnato nella gestione delle emergenze del 1997 e 2016 in Umbria. Il programma prevede la proiezione di un video; seguiranno gli interventi di Stefania Proietti, sindaco di Assisi, di Patrizio Losi, presidente della Consulta nazionale del volontariato di protezione civile, e di Angelo Borrelli, capo dipartimento della protezione civile. Borrelli è stato anche ieri sera ad Assisi, per un incontro nel palazzo municipale con sindaco, amministrazione e gruppo comunale di protezione civile della città serafica.
Da Assisi, Flavia Pagliochini | In redazione, Sara Fratepietro
Contributo foto e video, Marco Baldoni