Neanche il tempo di incassare il sì di Stefania Proietti alla candidatura alle Regionali che ad Assisi si pensa già al “cosa succederà?”, e quindi al “dopo Proietti”.
In realtà tutto dipende da un’unica variabile: visto che se perdesse l’attuale prima cittadina si sarebbe in qualche modo assicurata di poter continuare come se questa parentesi semestrale fosse stata un “atto di servizio”, cosa succederebbe se Stefania Proietti vincesse?
Le opposizioni aspettano il sindaco al varco. Detto che è improbabile che la sindaca non accetti la carica di presidente della Regione in caso di vittoria, in questo caso il Tuel, il testo unico degli enti locali, ha una normativa cristallina. Il sindaco eletto in Consiglio regionale decade dalla sua carica, a meno che non si verifichi l’ipotesi che opti per restare primo cittadino e si dimetta da consigliere regionale; in assenza del sindaco, le sue funzioni sono svolte dal vicesindaco fino alle nuove elezioni comunali.
Il problema è che Assisi potrebbe perdere in un colpo non solo Stefania Proietti, ma anche Valter Stoppini, vicesindaco in quota Pd, che dovrebbe essere uno dei candidati alle regionali. E bisognerà vedere quanto un eventuale rimpasto che assicuri a qualsiasi altro esponente della giunta – il nome forte è quello di Veronica Cavallucci, in pole anche per la successione – il ruolo da vicesindaco, caricherà il centrodestra nel fare polemica.
Va detto che il vicesindaco resterà sindaco facente funzione per relativamente poco: Assisi è alla vigilia di importanti appuntamenti – il Giubileo che la vede protagonista quasi tanto quanto Roma e soprattutto le celebrazioni per l’ottocentenario della morte di San Francesco i cui preparativi sono in corso da tre anni – ma dovrebbe tornare al voto entro la prima metà del 2025. Secondo i bene informati, infatti, lo ‘stacco’ tra elezioni regionali e comunali è troppo ampio e quindi non si ripeterà quanto avvenne nel 2016 con la staffetta per un anno Ricci-Lunghi; staffetta che, per inciso, al secondo, candidato di un pezzo di centrodestra alle seguenti amministrative, non portò neanche troppo bene.
E se nel centrosinistra i giochi sono relativamente chiusi – uno dei motivi per cui la sindaca ha aspettato due mesi per dire sì è perché ha voluto assicurarsi di poter dire “più di qualcosa” sulla sua successione, oltre ad ‘assicurarsi’ un ritorno ad Assisi in caso di sconfitta e un posto al sole alle politiche del 2027 – rimane da capire su chi punterà il centrodestra.
Nel centrosinistra la sindaca punta forte sull’assessore Cavallucci, anche se durante le celebrazioni del Perdono non ha mancato di farsi fotografare con un’altra papabile, la presidente del consiglio Donatella Casciarri, che potrebbe entrare in giunta se Stoppini dovesse lasciare. Nel centrodestra uno dei nomi che gira è quello di Stefano Pastorellli, se dovesse fallire (ma anche se dovesse riuscire) nel ritorno in consiglio regionale nelle fila di Forza Italia; ma alla finestra ci sarebbero anche diversi esponenti del mondo civile e almeno un ex assessore durante la sindacatura Ricci che per tentare la corsa alla poltrona di sindaco starebbe meditando di dire no a un posto in lista alle regionali. Mentre starebbe perdendo quota l’ipotesi di un Marco Cosimetti-bis di nuovo candidato nel centrodestra unitario: nessun dubbio sulle sue qualità, ma a penalizzarlo è stato lo scarso attivismo in consiglio comunale dove, nonostante rappresentasse oltre il 40% dei cittadini, non è quasi mai intervenuto.
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