Cronaca

Assisi, Pelagatti ha cercato di liberarsi da quella “prigione” | Mercoledì i funerali

Domenico Pelagatti verrà sepolto mercoledì, dopo i funerali che  si svolgeranno alle 15 nella chiesa di San Michele a Bastia Umbra. Dopo l’esame autoptico svolto domenica sul corpo dell’imprenditore morto per asfissia da annegamento nella serata di giovedì nelle campagne di Assisi, il magistrato Valentina Manuali ha subito rilasciato il nulla osta che ha permesso ai familiari di organizzare le esequie.

E mentre si attende l’esito degli esami istologici nuovi particolari spiegano che il 48enne imprenditore ha cercato di liberarsi da quella prigione sotterranea nella quale, secondo gli elementi finora emersi, sarebbe caduto in maniera accidentali. La famiglia, conoscendo Domenico, la sua prudenza “non avrebbe messo a rischio la sua vita solo per recuperare un telefono” vuole capire esattamente cosa sia avvenuto.

Secondo l’avvocato Giuseppe Berellini, che assiste i Pelagatti, non è da escludersi l’ipotesi che fatale possa essere stata per l’uomo un’esalazione. Qualcosa che l’imprenditore possa aver inalato fino a perdere i sensi per poi finire con la testa nell’acquitrino che gli è stato fatale.

L’uomo aveva  le braccia raccolte davanti al busto, con  i gomiti davanti all’addome. E’ possibile che in quella posizione stesse cercando di liberarsi e uscire dal cunicolo di circa un metro e mezzo nel quale era finito. Cosa che spiegherebbe un certo tipo di segni trovati sulle mani e sulle braccia. Per questo il legale chiede esami tossicologici, esami sul materiale interno alla cisterna che si estende sotto al pozzetto e anche la visione del materiale fotografico scattato sul luogo nei momenti successivi al ritrovamento del corpo.


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