Un grande incontro, fatto di amore e preghiera: Papa Francesco ha raggiunto nel pomeriggio di ieri i fedeli a Santa Maria degli Angeli. Ad accoglierlo i pellegrini che hanno atteso il suo saluto, ma soprattutto le sue parole pronunciate dentro e fuori la Basilica. Grande è stato il giubilo anche da parte dei Frati di Assisi e delle istituzioni.
“Sono ottocento anni che la gente viene in pellegrinaggio ad accogliere il perdono di Dio secondo l’intuizione di Francesco d’Assisi. Il Papa si è voluto inserire in questo fiume di pellegrini per indicare ancora una volta alla Chiesa e alla società che solo il cammino della Misericordia e del Perdono può edificare un mondo degno di Dio e degno dell’uomo“. E’ questo il commento dei vescovi umbri dopo la visita di Papa Francesco ieri a Santa Maria degli Angeli. Un pomeriggio di pellegrinaggio alla Porziuncola, quello del Pontefice, in occasione dell’ottavo centenario del “Perdono d’Assisi”, l’indulgenza che san Francesco chiese e ottenne da papa Onorio III il 2 agosto 1216.
“La presenza in Basilica degli ospiti dell’Istituto Serafico e dei profughi accolti dalla Caritas diocesana di Assisi – hanno evidenziato i presuli –, richiama a tutti l’urgenza di farsi interpreti credibili dello sguardo privilegiato di Dio su coloro che sono segnati dalla sofferenza e dal disagio. Il messaggio della Misericordia, del Perdono, che papa Francesco ha fatto risuonare alla Porziuncola e l’esercizio direttore del ministero della confessione – sottolineano i vescovi –, costituiscono una chiara indicazione di percorso per la vita e l’azione pastorale delle nostre Chiese locali. Ringraziamo vivamente il Papa – concludono – per il dono della sua presenza e della sua parola nella nostra terra umbra”.
Anche la macchina della sicurezza, prevista dalla Prefettura di Perugia, ha funzionato: l’afflusso di turisti e pellegrini è stato regolato attraverso i checkpoint per l’ingresso nella zona rossa, subito vicino alla Basilica e al passaggio del Papa. Tempestivo l’intervento dei sanitari, grazie alla presenza di ambulanze e presidi medici. Sono stati 15 i soccorsi e solo uno il ricovero, seppur in via precauzionale, necessari durante la visita del Pontefice. La causa principale è stato il forte caldo.
Le forze dell’ordine hanno lavorato incessantemente per garantire la massima sicurezza, pronte intervenire in qualunque situazione, anche più critica. Presenti molti volontari, mentre 50 vigili del fuoco non hanno fatto mancare le loro forze: in campo è stato messo a disposizione anche un elicottero con personale elisoccorritore a bordo ed una speciale strumentazione per la rilevazione in aria di gas e sostanze pericolose posizionata proprio nella zona antistante il sagrato della Basilica.
I vigili del fuoco erano dotati di mezzi speciali per spegnere incendi ma anche per fronteggiare emergenze come, ad esempio, l’eventuale utilizzo di sostanze pericolose. Oltre al nucleo NBCR i vigili del fuoco hanno dislocato mezzi e personale per l’assistenza alle fasi di atterraggio e decollo dell’elicottero che ha trasportato il Santo Padre Papa Francesco al campo sportivo Migaghelli.
Nella zona delimitata con speciali barriere erano stati previsti varchi di passaggio alcuni dei quali idonei per poter consentire in caso di necessità l’accesso e l’uscita dei mezzi di soccorso.
La centrale operativa dei caschi rossi è rimasta costantemente collegata al Centro Operativo nazionale del Ministero dell’Interno, dove in caso di necessità poteva esser disposto l’invio in zona di altro personale VF e di altri mezzi VF. Altro personale VF ha operato nella sala operativa interforze allestita per la circostanza nei locali messi a disposizione dal Comune di Assisi. Tutte le attività dei vigili del fuoco sono state dirette da più funzionari e coordinate direttamente dal Comandante Provinciale ing. Marco Frezza.
@Riproduzione riservata