Assisi

Assisi, licenziati i due dipendenti che curavano il Cimitero di guerra di Rivotorto | Scatta la protesta

Una cerimonia speciale e partecipata quella svoltasi il 17 giugno al cimitero di Guerra di Rivotroto Rivotorto per l’ottantesimo anniversario della liberazione della città di Assisi dall’oppressione nazi-fascista grazie alle truppe alleate.In cui però c’è stata anche una manifestazione di protesta, in maniera concordata e posata e condivisa con l’amministrazione comunale, del personale della fondazione Commonwealth che è stato licenziato dal proprio lavoro di cura e manutenzione del verde.

La Festa della Liberazione della città di Assisi si è svolta a Rivotorto con la deposizione di una corona di alloro al monumento ai caduti alla presenza del vice sindaco Valter Stoppini, del presidente del consiglio Donatella Casciarri, degli assessori Massimo Paggi e Fabrizio Leggio, dei consiglieri Paolo Lupattelli (delegato al l’organizzazione), Scilla Cavanna e Laura Pizziconi e dei rappresentanti delle autorità civili, militari e religiose; presente anche il sindaco del Consiglio Comunale dei Ragazzi Benedetta Battistelli.

Come detto non è stata solo una giornata di festa: il 17 giugno i sindacati avevano sottolineato la “Grande adesione allo sciopero proclamato su tutto il territorio nazionale dai sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs contro la decisione dell’ente inglese Commonwealth War Graves Commission (ente britannico che gestisce i cimiteri di guerra, ndr) di licenziare due dipendenti addetti ai servizi di giardinaggio presso il cimitero di guerra di Assisi. Oltre il 90% dei lavoratori dipendenti, circa 60 operai in tutta Italia, ha aderito alla mobilitazione”, tra cui appunto anche gli ex dipendenti del cimitero di Rivotorto. Le organizzazioni sindacali “stigmatizzano i licenziamenti motivati dalla decisione di voler appaltare la gestione del servizio. Al di là del merito della questione, per la quale ricordiamo è illegittimo l’appalto dell’attività principale – dichiarano Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs – il tutto è avvenuto incredibilmente dopo aver sottoscritto il rinnovo del Contratto nazionale a fine ottobre dello scorso anno”. ù

“Il nostro auspicio – concludono le tre sigle – è che la grande adesione solidaristica dei lavoratori possa far cambiare idea alla Commissione e porti al ripristino del rapporto di lavoro dei due dipendenti licenziati, che hanno alle spalle due famiglie con 6 figli minori. Se ciò non dovesse accadere avvieremo azioni legali e proseguirà lo stato di agitazione con altre iniziative di protesta e ogni iniziativa volta ad ottenere il rispetto della dignità dei lavoratori”. Il sindaco Stefania Proietti, che nei giorni scorsi si era recata a Roma all’ambasciata inglese, ha chiesto di “riconsiderare” all’amministrazione che gestisce i patrimoni del Commonwealth come il cimitero di guerra di a Rivotorto “sia nel rispetto dei lavoratori sia considerando che la qualità della cura del verde in questo sacrario è fattiva considerazione e rispetto verso i caduti per la libertà e la democrazia”.