Non causano disagi alla circolazione, ma anche ad Assisi esplode il fenomeno dei furti di rame. Ottimo conduttore di calore e di elettricità, buona resistenza alla corrosione, facilmente lavorabile e resistente anche all’umido (sviluppa una patina verdastra che lo protegge dagli attacchi esterni). Ma quelli che sembrano atti vandalici sono in realtà furti a scopo di lucro, visto che il rame può valere anche otto euro al chilo sul mercato.
E Assisi, come tante altre città, non fa eccezione al fenomeno. A documentarlo un cittadino, che ha contato ben 74 sportelli delle ‘buche’ per i contatori di luce, acqua e gas mancanti nel centro storico, così come alcuni discendenti per gronde. In alcuni casi rimangono i buchi, in altri si mette il legno o il cartone, in pochi sostituiscono lo sportello del rame con uno di alluminio, meno a rischio furti.
Segnalato su Facebook, il furto ha portato a una sequela di lamentele simili: “Anche a noi in via Cristofani”, “La verità è che Assisi è abbandonata e se lo fai presente si arrabbiano pure”. Ma non manca l’ironia: “Secondo me hanno pensato che sarebbe stato più agevole per gli operai rilevare la lettura” o “Per il prossimo giro fotografa , con indirizzo, gli sportelli che ancora ci sono così se si li portano via uniformiamo il territorio”.
Già in passato si erano registrati episodi del genere sia nel centro storico che fuori alle mura con i coperchi di rame rubati e sostituiti poi dagli abitanti con quelli di alluminio zincato per evitare furti. Nel 2016 gli abitanti di via Fontebella e di Piaggia San Pietro si erano visti asportare tutti gli sportelli di rame . “Un episodio preoccupante accaduto in centro storico – segnalavano i residenti nel gruppo Sei di Assisi se… – nonostante le numerose telecamere e la presenza costante di pattuglie delle forze dell’ordine presenti. Un segnale assolutamente da non sottovalutare”.