Assisi

Assisi, dopo l’addio di Guarducci si attende il nuovo assessore: tutti i nomi in pista

Non senza qualche problema, la maggioranza che sostiene il sindaco Stefania Proietti (Pd, la civica Assisi Domani e i Socialisti Riformisti, nati dall’incontro tra i Socialisti e i Cristiano Riformisti – movimento politico nato nel 2006, tra i fondatori del Family Day e punto di riferimento di sensibilità e valori culturali vicino alla famiglia) ha aperto lunedì le consultazioni per decidere chi verrà dopo Eugenio Guarducci.  In tutto questo la città – che, anche se solo di riflesso, vive comunque tutta di turismo – poco si cura delle discussioni politiche, e attende il successore di Guarducci, anche solo per sapere come impostare la stagione estiva e quali degli eventi lanciati dall’ex assessore saranno confermati.

Si dovrebbe ad esempio già cominciare a lavorare sulla pubblicizzazione di Universo Assisi (che la prima cittadina ha confermato, anche visto che già si sono svolte un paio di conferenze stampa per annunciare i primi ospiti), ma soprattutto servono idee per riempire la città di turisti, non solo religiosi. Cultura e turismo sono cardini primari, Assisi a Pasqua è comunque una meta immancabile, ma la stagione estiva è alle porte e va pubblicizzata ora.

Sul fronte ‘decisionale’, le consultazioni tra alleati dovranno tenere conto dei desiderata del sindaco (cui non dispiacerebbe un altro tecnico) ma anche delle ‘voglie’ del Partito Democratico e dei Socialisti Riformisti, entrambi doppiamente scontenti all’indomani delle nomine del giugno 2016 (quando in giunta entrò l’ex Pd Claudia Travicelli, eletta con i democratici alle amministrative del 2011, salvo poi lasciare in polemica; alle elezioni del 2016 fu poi candidata nelle fila del sindaco ff Antonio Lunghi, sfidante di Proietti; Travicelli sostenne poi l’attuale sindaco al ballottaggio, venne fatta assessore salvo poi essere costretta a dimettersi un anno dopo) e poi ancora nell’agosto 2017, quando al posto di Travicelli entrò l’altro tecnico della giunta, l’archistar Italo Rota.

Il post Guarducci: tutti i nomi

Ma chi sono i papabili a sostituire Eugenio Guarducci? Il Pd rivendica quella casella per sé (con Federica Lunghi?), ma non direbbe di no a un tecnico con qualche sfumatura di rosso, che sia cioè non un politico a tempo pieno, ma un tecnico ‘organico’ al Pd: si fanno così i nomi del dirigente regionale Luigi Rossetti (ma la moglie, Donatella Casciarri, è presidente del consiglio comunale, in quota Pd), del vicesindaco di Siena, Mauro Balani, di Paolo Mirti (dirigente area cultura, comunicazione e turismo al Comune di Senigallia) e di Maurizio Terzetti, ex dirigente del Settore attività culturali della Provincia di Perugia. Tutti tecnici o comunque esperti del settore, ma anche nomi di area Pd, che potrebbero coniugare i desideri di sindaco e dem. C’è poi l’ipotesi che Proietti si tenga il turismo e ceda ai dem qualche delega pesante (bilancio? Lavori pubblici?).

I civici vogliono un posto in giunta

 Ma ci sono anche le voglie civiche: il progetto di Proietti è partito da Assisi Domani (che in giunta ha il sindaco e l’assessore Cavallucci) e ci sono forze – come i Socialisti, rappresentati in consiglio da Luigi Bastianini, eletto nella lista dei Cristiano Riformisti – che spingono per “riequilibrare” la giunta, in senso politico. Già nel luglio del 2016, all’indomani della nomina di Travicelli (che “scippò” il posto a un esponente della terza lista) al sindaco Proietti, a mezzo stampa, era stata inviata una durissima missiva per denunciare la “scarsa sensibilità politica e istituzionale” per le mancate consultazioni e che dunque si prendeva atto “delle scelte da Lei operate in assoluta e totale autonomia in forme e procedure quantomeno politicamente singolari”. Già all’epoca la lista criticava le tantissime deleghe in capo al sindaco (“Assisi è l’unico Comune in Italia dove, in capo ad una sola persona, nella fattispecie il sindaco, si assegnano numerosissime, pesanti ed impegnative deleghe, di fatto depotenziando la giunta; la prima cittadina si fida dei suoi assessori?”) e si prometteva di “vigilare rigorosamente” sull’attuazione del programma.

I Socialisti-Riformisti (che nei giorni scorsi hanno ricordato l’importanza del progetto civico) sopporteranno un’altra giunta “squilibrata” e soprattutto a possibile trazione Pd? La risposta sembrerebbe di no, se è vero che – in attesa di venire consultati domani – i Socialisti hanno già mandato un messaggio al sindaco: se il nuovo assessore sarà ascrivibile al Pd, allora l’altro tecnico Rota (che secondo la minoranza si sarebbe ‘auto-dimissionato’ a fine 2017, dimissioni però congelate dal sindaco; è un dato di fatto che l’archistar milanese sia apparso a due consigli comunali e a meno di dieci riunioni di giunta in quasi un anno di lavoro) deve lasciare il posto a un assessore in quota Socialisti Riformisti.


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