Sarà un giorno della memoria speciale, il prossimo 25 gennaio, ad Assisi: la targa che testimonia l’operato di Trento e Luigi Brizi nel salvataggio degli ebrei tornerà “a casa”, dopo essere stata staccata una decina di anni fa dal luogo in cui era stata apposta per ricordare due dei protagonisti di una delle storie più belle della seconda guerra mondiale.
Come ricordava l’allora presidente Carlo Azeglio Ciampi nel 2004 nel consegnare ad Assisi la medaglia al merito civile, la città di Assisi si distinse “Con spirito cristiano ed encomiabile virtù civile nel salvare gli ebrei e gli sfollati nel periodo più tragico della seconda guerra mondiale: durante l’ultimo conflitto mondiale, Assisi si distinse per particolari iniziative e atti umanitari che evitarono la distruzione di un inestimabile patrimonio artistico e consentirono la salvezza di numerosi perseguitati politici, ebrei, profughi e sfollati, nonché la cura di migliaia di feriti di ogni nazionalità, ricoverati nelle strutture sanitarie cittadine. Splendido esempio di amore per il prossimo e di solidarietà tra i popoli”.
Cittadini, frati e monache, diedero rifugio e ospitalità ad almeno 4.000 profughi arrivati in città e salvarono decine, se non centinaia, di ebrei dall’arresto e dalla deportazione. Sette su undici umbri Giusti tra le Nazioni (i non-ebrei che hanno agito in modo eroico a rischio della propria vita e senza interesse personale per salvare la vita degli ebrei dal genocidio nazista della Shoah) sono assisani. Tra loro, appunto, anche Trento e Luigi Brizi, che nella loro tipografia stamparono centinaia di documenti che salvarono la vita a molti ebrei.
Era il 2010 quando gli affittuari dell’ex tipografia, nel frattempo diventata un negozio nella zona di Piazza Santa Chiara in affitto alla famiglia Brizi-Calderini, avevano annunciato lo spostamento dell’attività. E contestualmente, visti gli appelli caduti nel vuoto, anche lo spostamento della macchina con cui vennero stampati documenti falsi (poi distribuiti anche grazie all’impegno del campione di ciclismo Gino Bartali e del giovane sacerdote Aldo Brunacci, altro Giusto tra le Nazioni al quale tra l’altro, sempre nell’ambito delle iniziative della Memoria, sarà dedicata una via: accadrà il 2 febbraio alle 11.30 a San Rufino) e della targa in memoria di quell’attività.
All’epoca la vicenda aveva riscosso anche l’interessamento della Comunità ebraica di Roma, che si era offerta di prendere in carico la macchina; ma la famiglia aveva scelto di far restare il macchinario in città, e proprio da lì era nata l’idea di un Museo della Memoria per raccontare lo straordinario esempio di Assisi. Il museo, fino ad oggi ha conservato anche i “reperti” del lavoro di Trento e Luigi Brizi. Ora il ritorno, parziale, a casa: il 25 gennaio alle 15,30 torna il viaggio nei luoghi della memoria, nel corso del quale avverrà anche il riposizionamento, dopo molti anni, della targa in piazza Santa Chiara.