La storia si ripete sempre due volte diceva Karl Marx, e così, dopo che per la seconda volta nel giro di cinque anni il sindaco di Assisi ha tentato di far eleggere un suo candidato ‘buscandole’ dal Pd che ha imposto la sua scelta, nella città serafica è di nuovo già guerra a tre settimane dal voto. E se nel 2016 era il capogruppo Federico a parlare di “un autobus a rischio di sbandamento“, adesso sono Assisi Domani e Assisi Civica a chiedere, a ventuno giorni dalla vittoria al primo turno e a un giorno dal “ceffone” in consiglio comunale, una verifica di governo. E chissà se la giunta, creata appena 10 giorni fa, reggerà a tutti questi scossoni
Lo ‘schiaffo’ del Pd che, con l’aiutino delle opposizioni, ha eletto Donatella Casciarri sullo scranno più alto del consiglio comunale non è passato inosservato e, come preannunciato, non sono bastati i dieci minuti di pausa a sbollire gli animi. E Assisi Domani e Assisi Civica chiedono già “una necessaria ed urgente verifica di maggioranza, consapevole che il Sindaco Stefania Proietti saprà garantire l’accordo siglato all’indomani delle elezioni e nel rispetto della volontà popolare espressa con chiarezza dai cittadini”.
Peccato che – dicono i bene informati – il patto civico e lo stesso sindaco sapessero benissimo che il Pd avrebbe tentato di rieleggere Donatella Casciarri e che avesse dichiarato “apertis verbis” che non avrebbe votato il candidato del sindaco, quel Giuseppe Cardinali lanciato da un’irrituale nota stampa del Comune nello stesso giorno in cui è stata svelata la giunta. E se cinque anni fa il Pd locale e regionale aveva dovuto ingoiare i ‘rospi’ Travicelli e Guarducci, imposti da Stefania Proietti agli alleati, oggi la candidatura casciarriana che il capogruppo Paolo Lupattelli ha lanciato per la riconfermata presidente del consiglio è comprensibile se si pensa che i dem locali avrebbero preferito “sacrificare” il posto di Fabrizio Leggio del Movimento 5 Stelle (chiesto dai pentastellati e, in misura minore, anche dai dem umbri nell’ottica di un’alleanza alle Regionali del 2024), pur di vedersi confermata la Casciarri sullo scranno più alto della massima assise.
E così i dem ci hanno provato. Il capogruppo Paolo Lupattelli, con un pizzico di perfidia visto che “Continuità è la parola che campeggia sui manifesti della Proietti“, ha proposto “Casciarri, la migliore presidente del consiglio“. E la minoranza ha avuto gioco facile nel votare un candidato di maggioranza – visto che il suo, Emidio Fioroni, non si sarebbe mai imposto – e nello spaccare la coalizione di governo, peraltro già crinata di suo, senza troppa fatica.
E ora esplode la polemica: nella nota con cui si annuncia la richiesta di una verifica di maggioranza, il Patto civico “stigmatizza fortemente il comportamento del PD che in Consiglio Comunale ha rotto il rapporto di coalizione di maggioranza alleandosi con la Destra al fine di ottenere la poltrona di Presidente del Consiglio. È venuto dunque meno l’elemento base della richiesta di continuità con la quale ci siamo presentati all’elettorato: il reciproco rapporto di rispetto, lealtà e correttezza nel solo interesse del bene della Città di Assisi“. “Il PD, nei fatti – il j’accuse delle civiche – non si è comportato da alleato perché, anziché schierarsi con la maggioranza, ha accettato i voti di Lega e Fratelli d’Italia per i suoi soli interessi particolari. Il comportamento del PD si configura come un tradimento nei confronti degli alleati e degli elettori. Appare chiaro che il civismo vero, premiato dagli elettori, è temuto e respinto nei fatti dai Partiti”.
L’atteggiamento del Pd è stigmatizzato dagli altri alleati: Italia Viva Assisi e Italia Viva della provincia di Perugia “condannano con fermezza il comportamento tenuto dal Partito Democratico di Assisi“, che Emanuela Mori, coordinatrice provinciale di Italia Viva, arriva a definire “Inaffidabile. Se questo è il modo in cui i dem vogliono iniziare una legislatura ci chiediamo cosa ci dobbiamo aspettare in futuro“. Per il Movimento 5 Stelle Assisi, “Si era giunti a un accordo sulla distribuzione delle cariche fra le diverse componenti della coalizione del tipo 2-2-1-1 (inclusa anche la carica di presidente del consiglio, ndr) ma il Pd, con l’appoggio della Lega e di Fratelli d’Italia, lo ha trasformato in un 3-1-1-1, minando gli equilibri fin da subito. Rispettiamo quindi la richiesta del Sindaco e del Patto Civico di voler chiarire i rapporti con la maggioranza“.
Dalla minoranza, per ora, solo la voce di Alessandro Mencarelli, candidato nelle liste della Lega: “Possibile che a poco più di tre settimane dalle elezioni i cittadini debbano già fare le spese delle lotte intestine alla maggioranza Proietti? Quando si inizierà a mettere il tema della progettualità al centro della discussione politica?“.