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Assisi, inaugurata nuova caserma della Guardia di Finanza / La struttura è intitolata ad Angelo Cicerchia

Nella città di Assisi, alla presenza del comandante generale della Guardia di Finanza – Gen. C.A. Saverio Capolupo, è stata inaugurata oggi la nuova caserma della Tenenza della Guardia di Finanza di Assisi, con intitolazione dedicata alla “Guardia Angelo Cicerchia, Medaglia d’Argento al Valor Militare” per fatti di servizio avvenuti sul confine italo-svizzero nel 1904.

Alla celebrazione, presieduta dal Comandante Regionale Umbria della Guardia di finanza, Gen.B. Cristiano Zaccagnini, e dal Sindaco di Assisi, Ing. Claudio Ricci, hanno preso parte il Presidente della Giunta Regionale, il Presidente della Provincia di Perugia, il Prefetto di Perugia nonché numerose Autorità civili, militari e religiose. Madrina della cerimonia è stata la Signora Angela Cicerchia – nipote della guardia Angelo Cicerchia, che accompagnata dal Sottosegretario di Stato al Ministero dell'Interno – Onorevole Gianpiero Bocci, dal Comandante Generale della Guardia di Finanza, dal Comandante Interregionale dell'Italia Centrale – Generale di Corpo d'Armata Pasquale Debidda, ha provveduto al tradizionale taglio del nastro ed allo scoprimento di una targa commemorativa dell’onorificenza tributata al finanziere Cicerchia.

La benedizione dei nuovi locali è stata impartita dall’Arcivescovo di Assisi, Monsignor Domenico Sorrentino. L’immobile che da oggi ospiterà le fiamme gialle assisane è pienamente rispondente alle esigenze operative ed alloggiative, oltre che fornito di tutte le dotazioni tecniche confacenti ad un moderno reparto del Corpo.

Chi era Angelo Cicerchia: La Scheda

Il finanziere Angelo Cicerchia nacque a Castiglione del Lago il 2 aprile 1883. A soli diciotto anni si arruolò nella Regia Guardia di Finanza e dopo aver trascorso il periodo di addestramento presso il “Deposito Allievi di Verona”, fu assegnato, il 1° Maggio 1902, all’allora Circolo di Luino. Durante la notte del 4 aprile 1904, nei pressi di Dumenza (VA), in alta montagna, il finanziere Angelo Cicerchia, in compagnia di un commilitone, dopo un lungo e faticoso appostamento, sorprendevano un individuo che cercava di introdurre della merce di contrabbando nel nostro Paese.
All’intimazione dell’alt dei militari il contrabbandiere si liberò della bricolla dandosi alla fuga. Cicerchia si gettò all’inseguimento ma nella corsa sfrenata per acciuffare il fuggitivo perse l’arma in dotazione. Nonostante l’inseguimento si snodasse tra sentieri scoscesi, dirupi e burroni, il militare persistette nell’azione riuscendo a raggiungere il contrabbandiere ed ingaggiando con lui una furibonda colluttazione.
Pur di liberarsi del finanziere, il fuorilegge non esitò a mettere mano al falcetto e cominciò a colpire il Cicerchia che cadde esausto dopo aver ricevuto 23 gravi ferite.
L’abnegazione ed il senso del dovere del finanziere Cicerchia vennero comunque riconosciuti con regio decreto il 29 settembre 1904, mediante il quale gli venne conferita la medaglia d’argento al valor militare con la seguente motivazione: “Di servizio in alta montagna, inseguì da solo per pericolosi dirupi un contrabbandiere, raggiuntolo al fine, benché nella corsa avesse perduto la rivoltella lottò a lungo animosamente per trarlo in arresto, finché cadde esausto per molte e gravissime ferite di falcetto infertegli dal ribelle”. Nonostante i rapidi soccorsi Cicerchia uscì fisicamente provato dall’evento tanto che dopo una lunga convalescenza, egli non risultò più abile ed all’inizio del mese di dicembre del 1905 fu costretto ad abbandonare il servizio dopo essere stato nel Corpo per soli quattro anni.
Seppure vessato dalla sorte e dalle vicissitudini della vita, il finanziere Cicerchia ebbe un ruolo importante nel processo di unificazione delle diverse associazioni create dagli ex militari del Corpo a scopo solidaristico e di mutuo soccorso e che poi sarebbero confluite nell’odierna “Associazione Nazionale Finanzieri d’Italia” (ANFI). In tale veste partecipò al congresso nazionale del 1927, durante la quale venne ricordata anche la sua drammatica vicenda e gli venne tributata dai partecipanti al congresso una vera e propria ovazione. Cicerchia partecipò anche alle cerimonie legate all’inaugurazione del monumento ai caduti della Regia Guardia di Finanza, solennemente inaugurato a Roma l’8 dicembre 1930, ed ebbe inoltre l’onore di fare parte della rappresentanza dell’Associazione Nazionale Militari “Regia Guardia di Finanza in congedo”, che venne ricevuta il giorno successivo da Papa Pio XI.