Emetteva puntualmente lo scontrino fiscale, annotava regolarmente nel registro tutti gli incassi giornalieri e custodiva la relativa documentazione: sembrava insomma un contribuente modello, come aveva confermato l’esito di un controllo eseguito dai finanzieri della Tenenza di Assisi che avevano accertato la regolare emissione della prevista certificazione fiscale.
Al rientro in caserma, dagli approfondimenti operati sulle banche dati in uso al Corpo, la sorprendente scoperta: la società, titolare di un bar nel centro storico, non aveva mai dichiarato al Fisco alcun tipo di provento.
L’azienda, che aveva mosso i suoi primi passi nel mondo del commercio in una regione del Sud Italia, era approdata da alcuni anni nella cittadina francescana, acquistando un’attività già avviata.
E anche presso la nuova sede il modus operandi del titolare non era cambiato: evadere totalmente ogni dovere contributivo premurandosi, al contempo, di adempiere diligentemente a tutti gli obblighi fiscali formali per non richiamare l’attenzione dei controllori.
Ma, alla fine, è stato proprio lo “zelo contabile” del titolare, che aveva meticolosamente conservato le stampe degli incassi, ad aiutare i Finanzieri di Assisi nella quantificazione dei tributi evasi: oltre 500mila euro sono i ricavi non dichiarati dal gestore del Bar fin dall’esordio della sua attività, ai quali vanno ad aggiungersi anche le sanzioni relative all’impiego di un lavoratore irregolare.
Le risultanze definitive sono state segnalate all’Agenzia delle Entrate per il recupero a tassazione.