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Assisi, auto va a fuoco: problemi di visibilità sulle superstrada e minaccia per i campi. L'incendio era doloso

Accade a Rivotorto, una frazione di Assisi, nei pressi del Santuario. Intorno alle sei del mattino i Carabinieri della Compagnia di Assisi sono stati chiamati sul 112 da alcuni passanti allarmati che hanno segnalato una Audi SW andare a fuoco in una strada vicina alla SS 75, proprio nelle vicinanze del Santuario francescano di Rivotorto. Il fumo stava creando problemi di visibilità sulla superstrada e le fiamme stavano iniziando a propagarsi nei campi circostanti. Sul posto nel giro di pochi minuti sono intervenute varie pattuglie del NORM e della Stazione Carabinieri di Bastia Umbra che hanno accertato che si trattava di un fatto di evidente origine dolosa e, dopo aver allertato i Vigili del Fuoco per le operazioni di spegnimento, hanno iniziato le ricerche dell’'autore del rogo.

Poco dopo, nel corso di un posto di blocco, è stata intercettata un’'auto con a bordo un albanese 30enne, pluripregiudicato, già noto alle forze dell’'ordine, che alla vista dei militari ha iniziato ad assumere un atteggiamento nervoso ed insofferente. Nel corso della perquisizione domiciliare a casa dell'albanese sono state ritrovate alcune taniche di benzina vuote ed è stato rintracciato un secondo albanese, 28enne, anche lui ben noto alle forze dell’'ordine, mentre stava mettendo in funzione la lavatrice per lavare i vestiti ancora impregnati di benzina, nel tentativo di disfarsi delle prove.

Nel corso dei successivi accertamenti i Carabinieri del NORM, coadiuvati da quelli di Bastia Umbra, sono riusciti a raccogliere una serie di ulteriori elementi ed indizi che hanno portato i militari ad eseguire nei confronti dei due albanesi il fermo di indiziato di delitto per la ricettazione del veicolo dato alle fiamme, risultato rubato a Bastia Umbra, ed a denunciarli per danneggiamento seguito da incendio. Associati al Carcere di Capanne, dopo la convalida del fermo da parte del GIP del Tribunale di Perugia i due si trovano tuttora rinchiusi in cella, dove sconteranno un periodo di custodia cautelare. Sono ora in corso le indagini per risalire al movente del gesto compiuto.