Cronaca

Assenteista incallito, si faceva “in casa” i certificati: arrestato

Ricettazione, falso e truffa aggravata ai danni dello Stato. Nella mattinata del 24 maggio i militari del NAS CC e del N.I.L. CC di Perugia, hanno eseguito una misura di custodia cautelare domiciliare, a carico di un dipendente pubblico in servizio nel capoluogo perugino e disposta dal Gip del Tribunale di Perugia.

A carico di un dipendente amministrativo della Direzione Territoriale del Lavoro di Perugia, reiterate condotte perpetrate ai danni della propria amministrazione di appartenenza, consistite nei ripetuti allontanamenti dal luogo di lavoro, giustificati con certificazioni risultate contraffatte e realizzate con timbri e carta intestata di studi medici evidentemente oggetto di furto. 

In particolare in almeno 37 occasioni, dall’anno 2013, il dipendente non si era presentato al lavoro giustificandosi fornendo certificati medici attestanti l’esecuzione di visite mediche specialistiche. Vista l’eccessiva mole di certificazioni mediche e le varie branche specialistiche interessate, l’amministrazione di competenza ha segnalato la vicenda ai militari operanti i quali hanno predisposto mirate indagini, durate circa 8 mesi, sia nelle strutture sanitarie interessate sia nei luoghi frequentati dal dipendente pubblico.

Hanno così accertato come le visite contestate non siano mai state effettuate ed i relativi certificati mai rilasciati. In alcuni casi i timbri lineari e firma figuranti sulla certificazione sono risultati oggetto di furto presso nosocomi e strutture sanitarie umbre, in altri i medici indicati sono risultati oramai in pensione da alcuni anni.

Dopo alcuni mesi d’indagine è stata  effettuata una perquisizione domiciliare in cui, debitamente occultati in un locale non di pertinenza dell’abitazione, sono stati rinvenuti e posti sotto sequestro penale numerosi timbri lineari e gruppi firma, gli stessi delle certificazioni prodotte, relativi a reparti medici dell’Ospedale Silvestrini, della ASL Umbria 1 e altre amministrazioni pubbliche, nonché carta intestata di numerosi uffici e reparti medici. Dopo la perquisizione subita il soggetto vistosi scoperto, era rientrato in servizio e il primo giorno di lavoro ha simulato, come concordato con amici e parenti, un grave infortunio sul lavoro al fine di ottenere così la totale libertà di assentarsi dall’ufficio, senza dover così sottostare alla fasce orarie di controllo fiscale, ed i benefici economici connessi.

Le ipotesi di reato contestate sono ricettazione, falso e truffa aggravata ai danni dello Stato.