“Il fenomeno del così detto ‘assenteismo', anche se il termine è improprio, verificatosi all'Ospedale di Perugia, non ha assolutamente causato danni alla qualità dei servizi. Il personale coinvolto, a parte un medico, era destinato a ruoli amministrativi”. Così il direttore generale dell'Azienda ospedaliera di Perugia Walter Orlandi ascoltato stamattina, insieme al direttore sanitario della stessa azienda Emilio Duca, dalla Commissione consiliare d'inchiesta presieduta da Paolo Baiardini (Ds). Si è trattato della seconda audizione dopo quella di una settimana fa con l'assessore regionale alla sanità Maurizio Rosi e il direttore regionale Paolo di Loreto. Orlandi ha consegnato ai commissari la stessa dettagliata relazione dell'Azienda, già recapitata, a ridosso dei fatti, alla presidente della Giunta regionale Maria Rita Lorenzetti.Il direttore generale ha sottolineato come l'indagine della magistratura sia iniziata ben prima (settembre 2006) del suo insediamento presso l'Azienda ospedaliera (1 febbraio 2007) e che il Commissario straordinario, che guidava l'Azienda stessa, gli ha consegnato il lavoro svolto da una apposita Commissione interna, istituita da diversi mesi, per verificare già alcune anomalie riferite propriamente a casi di assenteismo. “Nella relazione – ha evidenziato Orlandi – non venivano rilevate situazioni di particolare gravità in merito alle presenze”. Orlandi ha assicurato che “una volta accertati, da parte della magistratura, la negligenza e il dolo da parte dei soggetti dipendenti coinvolti nella vicenda, chiederemo loro i danni procurati. E' giusto e necessario un intervento forte affinché non possa di nuovo verificarsi quanto accaduto”. “Il danno di immagine procurato alla nostra sanità – ha detto Orlandi – è gravissimo. Siamo diventati ingiustamente un ‘caso' nazionale, quando invece sia il personale medico che quello infermieristico, in larghissima parte, portano avanti il loro lavoro ben oltre gli orari previsti. La produttività dell'azienda – ha evidenziato – è notevole”. Orlandi ha fatto sapere, inoltre, che è stata predisposta una ‘catena' di soggetti per il controllo del personale, che potranno avvalersi anche di un software per verificarne on line la presenza. “Non può essere il ‘vertice' – ha detto – a vigilare sui tremila dipendenti. Dobbiamo sempre più – ha aggiunto – lavorare sulla ‘meritocrazia' del personale con interventi mirati nei settori di eccellenza aumentando la promozione di essi. Gli obiettivi sono quelli di diminuire i tempi delle liste di attesa, aumentare le sale operatorie e completare la logistica”. Ai componenti la Commissione d'inchiesta è stato anche consegnato il nuovo regolamento interno discusso con le organizzazioni sindacali.Il direttore sanitario Emilio Duca ha sottolineato il fenomeno del turn over che si verifica, naturalmente, in un'azienda con 2 mila 900 dipendenti. “Il fenomeno – ha fatto sapere – raggiunge ogni anno l'8 per cento e per questo stiamo lavorando sulla formazione dei nuovi ingressi. E' fondamentale, in questo caso – ha fatto notare – un aggiornamento continuo di tutti i soggetti operatori in un contesto di così grandi dimensioni. Va stimolato, sempre più, lo spirito di appartenenza al contesto lavorativo”.A margine della riunione, Orlandi ha assicurato che entro gennaio 2008 verranno smantellati anche gli ultimi, circa, 100 posti letto di degenza presenti ancora a Monteluce, mentre tempi, relativamente, più lunghi ci saranno per il trasferimento di alcuni servizi da portare in Via del Giochetto. Il direttore generale ha fatto anche sapere dell'inizio del ‘Progetto accoglienza' che riguarda il supporto alle migliaia di utenti giornalieri dell'Ospedale (oltre 4 mila autovetture ogni giorno). “Insieme alle numerose associazioni del volontariato, – ha detto – che operano principalmente nel mondo sanitario, stiamo portando avanti un grande lavoro di comunicazione che possa facilitare l'accesso ai servizi”. Il presidente della Commissione Baiardini ha sottolineato “la responsabilità” con la quale l'Azienda sta collaborando mettendo a disposizione una documentazione completa sui fatti accaduti. Mentre Pietro Laffranco (Cdl per l'Umbria), pur ritenendosi soddisfatto della collaborazione che i vertici dell'azienda stanno dimostrando, nel corso della riunione, ha chiesto la possibilità di leggere la relazione della prima Commissione interna istituita dal commissario straordinario Mastrandrea, poiché, ha detto “non ha rilevato i fatti poi verificatisi”. I compiti specifici della Commissione, istituita di diritto lo scorso 25 settembre su richiesta dei dieci consiglieri della Casa delle Libertà, sono quelli di: verificare se sono state elaborate, da parte dell'assessorato alla Sanità, linee di indirizzo per lo studio e la prevenzione del fenomeno dell'assenteismo all'interno delle strutture sanitarie regionali e, in caso di emanazione, se hanno portato alla concreta applicazione di strategie atte al controllo e alla riduzione di tale fenomeno. Oltre a ciò, l'organismo ispettivo dovrà verificare: se esistono nelle singole Aziende sanitarie e ospedaliere linee di indirizzo specifiche volte al controllo e alla prevenzione del fenomeno; se è stato elaborato uno studio sull'incidenza dell'assenteismo all'interno delle strutture sanitarie sulla qualità del servizio, sui tempi di erogazione dello stesso e dei costi a carico dell'Azienda. La Commissione dovrà anche accertare, in merito all'Azienda ospedaliera di Perugia: le eventuali responsabilità delle strutture per la carenza dei controlli in merito ai fatti accertati nell'Azienda stessa; l'eventuale incidenza dei fatti riscontrati sul livello complessivo delle strutture interessate, con particolare riferimento alla qualità dei servizi resi e sui tempi di erogazione degli stessi; l'eventuale danno economico conseguente ai fatti accertati; le eventuali azioni poste in essere dalle strutture politiche e amministrative competenti con particolare riferimento ad indagini interne svolte all'indomani dei primi arresti del settembre scorso.