E' troppo presto ed è soprattutto prematuro stabilire se i comportamenti di medici ed operatori sanitari, che nell'estate scorsa sono finiti sotto inchiesta per assenteismo dal lavoro nell'Ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia, abbiano arrecato danno alla qualità del servizio sanitario. Lo sostiene Pietro Laffranco, capogruppo della Cdl per l'Umbria, con riferimento a quanto affermato dall'assessore alla sanità Maurizio Rosi che, proprio ieri mercoledì 7 novembre, è stato ascoltato a Palazzo Cesaroni assieme al direttore Paolo Di Loreto, dalla Commissione d'inchiesta sull'assenteismo negli ospedali umbri, voluta dal centrodestra, primo firmatario lo stesso Laffranco.Solo al termine dei lavori della Commissione, aggiunge il consigliere, “sarà possibile trarre conclusioni sui quesiti più rilevanti posti dall'opposizione, ma che interessano moltissimo i cittadini utenti; e chiarire i motivi per cui i fenomeni di assenteismo siano emersi solo a seguito di un'indagine della Magistratura, piuttosto che dei doverosi controlli interni di pertinenza dell'Azienda Sanitaria”.Per ora, e per quanto ci riguarda come Cdl, conclude Laffranco, “è soltanto possibile affermare che abbiamo rilevato grande serietà da parte dei commissari della maggioranza nell'impostare il lavoro dell'organismo regionale, e piena disponibilità dell'assessorato a fornire tutti i documenti ed i chiarimenti richiesti. Lungi da noi emettere sentenze, che sul piano penale spettano soltanto alla Magistratura, tuttavia soltanto al termine dei lavori della Commissione sarà possibile arrivare a quelle conclusioni politiche che, ben lontano dall'essere state accertate, spettano ovviamente alla Commissione stessa e non certo dell'assessore alla sanità”.