Dopo gli assembramenti per la partenza della Tirreno – Adriatico, le opposizioni chiedono “la testa” dell’assessore allo sport.
“Invitiamo l’assessora allo sport e alle politiche giovanili Elena Proietti a rassegnare le dimissioni o altrimenti sia il sindaco a procedere alla revoca delle deleghe assumendosi così le sue responsabilità di figura di vertice dell’amministrazione comunale”. Inizia così la nota congiunta dei gruppi consigliari di Senso Civico, Movimento Cinque Stelle e Pd.
“Un atto, quello del passo indietro, – proseguono – dovuto, alla luce dei fatti relativi alla partenza della gara ciclistica Tirreno Adriatico ed i tristemente noti assembramenti. È una questione di rispetto in primis per chi sta lavorando al fronte del nostro sistema sanitario per salvare vite umane durante l’emergenza Covid-19. Virus che, tramite le varianti, si sta già diffondendo velocemente e non ha certo bisogno del supporto e dei favori di chi amministra la città.
La mancanza di spiegazioni dell’assessora durante il consiglio comunale di lunedì, a ridosso di un evento organizzato e gestito in maniera irresponsabile, risulta inaccettabile e gravissima. Soprattutto dopo settimane di restrizioni per cittadini, studenti e commercianti. Come si fanno a chiedere grandi sacrifici ai negozianti, ai ristoratori, al mondo della scuola, quando poi si organizza una mattinata di situazioni che portano al superamento del distanziamento sociale e del principio di precauzione?
Altrettanto grave il tentativo di coinvolgere nella polemica politica la Questura di Terni, alla quale va il nostro grazie per il grande impegno profuso soprattutto in questa fase pandemica.
In questo difficile momento per la nostra città è necessario che l’amministrazione comunale appaia credibile ai cittadini. Quando si chiedono sacrifici è necessario che i primi a dare il buon esempio siano gli amministratori. La nostra attività deve essere improntata, soprattutto nei momenti più delicati come questo, al servizio della città e non a difesa delle poltrone.
Ci saremmo aspettati che l’assessora avesse chiesto scusa e avesse prontamente spiegato come si fosse giunti a questa situazione davvero incresciosa, giustamente denunciata ieri in aula anche da parte di chi conosce bene i rischi della diffusione del covid con gli assembramenti. L’assessora poteva dirci come si era adoperata per evitare il verificarsi degli affollamenti. magari aiutando a fare chiarezza sulle responsabilità di altri esponenti della giunta. Purtroppo al silenzio non può che far seguito una chiara richiesta di dimissioni. La prima cosa da fare in attesa di fare piena luce sui fatti”.