Si è aperta al Decò Hotel di Ponte San Giovanni l’assemblea convocata dal commissario Walter Verini tra gli iscritti del Pd che hanno incarichi istituzionali ed altri invitati.
Un incontro appeso alla trattativa in corso per definire l’alleanza con il Movimento 5 stelle ed il candidato unitario, con la scelta caduta sulla presidente dell’Istituto Serafico di Assisi, l’avvocato 49enne, spoletina di nascita, Francesca Di Maolo. La quale, però, al momento non avrebbe ancora sciolto ufficialmente la riserva, tanto che si parla anche di un possibile “piano B”. Radio candidature torna a parlare della dirigente scolastica di Norcia, Rosella Tonti. E sempre a Norcia sarebbe stata sondata la disponibilità di Vincenzo Bianconi, presidente di Federalberghi.
In questo clima di incertezza si è aperta l’assemblea, con circa un’ora di ritardo rispetto all’orario inizialmente stabilito. Il commissario Verini è arrivato insieme a Mauro Agostini. Presenti anche le neo vice ministre Marina Sereni e Anna Ascani. Pochi i consiglieri regionali uscenti. Scarsa anche la presenza dei bocciani: ufficialmente, gli invitati assenti sono giustificati per presenziare al matrimonio di un esponente dem.
La seduta, a differenza delle adunate di luglio, è riservata ai soli invitati. Porte chiuse: segno che questa volta ci sarà discussione vera e si proverà a mettere qualche punto fermo, visto anche che i tempi stringono.
Verini in apertura ha aggiornato i presenti sullo stato della trattativa dopo l’apertura di Di Maio ed il voto online dei pentastellati. Come aveva fatto il segretario Nicola Zingaretti venerdì sera, anche il commissario umbro si è detto fiducioso sul fatto che si possa giungere ad un accordo per definire un’ampia coalizione civica e partitica. Ha anche ribadito le ragioni per cui il Pd non ha dato l’assenso alla proposta di Di Maio di candidare il sindaco di Assisi, Stefania Proietti.
Verini ha parlato anche di Francesca Di Maolo: “E’ uno dei profili civici, che provengono dal mondo del social. Sul quale si sta lavorando, non l’unico però…“. Senza scaricare Andrea Fora, il candidato su cui il Pd aveva puntato prima del nuovo scenario nazionale giallorosso. Per Verini l’eventuale accordo su Francesca Di Maolo deve avvenire d’intesa anche con Fora.
Quanto alla lista del Pd per le regionali, l’assemblea verrà riaggiornata a mercoledì sera. Un lavoro non facile per il commissario Verini, viste le tante incognite (e istanze) dentro e fuori il partito.
Aggiornamento ore 14.00 Si è chiusa dopo le 13 l’assemblea di Ponte San Giovanni convocata dal commissario dem Walter Verini. Un’assemblea che sarà riaggiornata a mercoledì sera per la definizione della lista del Pd. Verini, dunque, si prende tutto il tempo a disposizione, viste le tante incertezze, legate anche alla difficile trattativa in corso con il Movimento 5 stelle.
Gran parte degli interventi hanno evidenziato l’importanza di cercare di perseguire la strada dell’accordo con i pentastellati, sia per rafforzare l’alleanza di governo, sia per riaprire una partita che in Umbria era già segnata. De Rebotti, annunciando che si dimetterà da presidente dell’Anci, ha anche detto che proverà a portare quest’alleanza anche nel Comune di Narni.
“Il percorso va perseguito” ha detto Marina Sereni. Le perplessità maggiori sono state espresse dall’altra vice ministro del governo giallorosso Anna Ascani.
Una incoerenza che è stata sottolineata da Paparelli, il quale ha rivendicato il lavoro fatto dall’amministrazione regionale. Dell’importanza di accompagnare ai tratti di novità l’apporto dell’esperienza nella composizione della lista ha parlato un altro consigliere uscente (all’assemblea, alla fine, hanno partecipato tutti), Giacomo Leonelli, per il quale occorre trovare un giusto mix tra esperienza e novità. E questo anche in risposta a chi, come Tommaso Bori, continua a puntare sulla necessità di dare un segnale di discontinuità rispetto al passato.
Fernanda Cecchini ha ribadito che non chiederà la deroga per essere ricandidata. Però, come altri, in risposta alla linea di Di Maio (“via i partiti dalle Giunte“) ha rivendicato il ruolo della politica, anche sulla base della sua esperienza personale. Ricordando come i partiti siano anche una garanzia per gli elettori.
L’accordo con i cinquestelle, dunque, pur tra tante difficoltà, viene benedetto dai dem. Semmai, le perplessità sono sul reale apporto in termini di voti, visti i tanti mugugni tra i pentastellati umbri e non solo, come certificato anche dall’esiguo via libera ottenuto da Di Maio nella consultazione nazionale su Rousseau di venerdì. Per Miccoli, a cui sono state affidate le conclusioni, il risultato della consultazione online è il segno di un travaglio reale all’interno dei cinquestelle, di cui occorre avere rispetto.
E poi, tutti a pranzo, con l’orecchio incollato al telefonino, in attesa di conoscere la decisione di Francesca Di Maolo o di chi, eventualmente, sarà investito del ruolo di candidato in pectore dopo di lei.
Questa la nota del commissario Walter Verini al termine dell’assemblea: “Con la riunione di questa mattina il Partito Democratico dell’Umbria ha rilanciato la sfida di una alleanza civica e politica che possa vedere protagonisti anche le idee e i contenuti del Movimento 5 Stelle. Una alleanza che parta dalle proposte per la vita degli umbri, per il futuro di questa regione. Una riconversione verde dell’economia. La trasparenza e la legalità, la lotta contro la povertà. Il lavoro e il sostegno alle imprese. Le grandi questioni della cultura, della scuola e della formazione inserite in progetti veri, concreti di una Italia di mezzo che superi confini amministrativi. Queste sono alcune basi fondamentali per scrivere il futuro dell’Umbria, che Salvini vorrebbe usare come una clava per le sue manie di rivincita, dopo un anno di danni arrecati al Paese. Dopo un anno di diffusione di odio, strumentalizzazione delle paure, divisioni, isolamento dell’Italia. Che vorrebbe trasferire in questa regione. E il Pd dell’Umbria, che da mesi ha scelto il terreno di una alleanza civico-sociale, ha condiviso con 5 Stelle l’idea di accogliere come guida di questo progetto personalità di grande spessore, di forza unificante, di innovazione“.
Verini non molla la candidatura di Andrea Fora: “In campo già c’è una di queste personalità: Andrea Fora. Il suo è stato un percorso ed è un progetto fondamentale anche per un’alleanza più larga. Un progetto che – ci auguriamo e crediamo – possa essere parte integrante di questa sfida, anche in presenza di altre personalità che potranno sintetizzare questa nuova tappa e questo allargamento dell’alleanza e della coalizione“.