Domenica 14 maggio, presso l’Auditorium San Domenico di Foligno, si è tenuta l’Assemblea dei soci della BCC di Spello e Bettona. L’assemblea è stata l’occasione per presentare il Bilancio 2016, ma anche per informare e discutere sulla Riforma del Credito Cooperativo e sull’adesione al costituendo gruppo bancario Cassa Centrale Banca.
A intervenire sulla questione della riforma delle BCC è stato in particolare il presidente, Massimo Meschini. “Il 2016 per il Credito Cooperativo – ha dichiarato Meschini – è stato segnato da tre passaggi particolarmente significativi, tutto sommato ‘storici’: l’approvazione del decreto legge di Riforma, il 14 febbraio, l’emanazione della legge di conversione, l’8 aprile e la pubblicazione delle disposizioni attuative della Banca d’Italia, il 2 novembre, con l’aggiornamento della Circolare n. 285, del 17 dicembre 2013. La riforma del Testo Unico Bancario può essere considerata una buona legge e le Disposizioni attuative un insieme complessivamente coerente con quanto definito dalla norma primaria, che non viene snaturata. Un atteggiamento responsabile e consapevole, un approccio coraggioso e allo stesso tempo equilibrato, hanno avuto successo nell’ottenere l’obiettivo di comporre le istanze dei Regolatori con quelle del Credito Cooperativo”.
E sempre per quanto riguarda la Riforma, il presidente della BCC di Spello e Bettona ha dedicato una parte del suo intervento a un importante focus sul futuro. “È questo un momento di cambiamento, lo abbiamo ribadito più volte – ha infatti aggiunto Meschini -, un cambiamento non reversibile, che richiede di investire nel potenziamento delle nostre competenze, a tutti i livelli. Il lavoro della Riforma non è terminato con l’emanazione delle Disposizioni di Vigilanza. È anzi questa la fase viva e laboriosa nella quale deve esprimersi l’autonomia negoziale del Credito Cooperativo. Essa esigerà il meglio della nostra creatività imprenditoriale e manageriale. La Riforma deve servire a far crescere le BCC nella mutualità e nel territorio”.
Tre sono gli obiettivi fondamentali che, secondo il presidente, le BCC devono raggiungere in seguito alla Riforma:
• potenziare la loro capacità di accompagnare l’evolversi dei bisogni individuali e collettivi e il progressivo arretramento dello Stato nell’ambito del welfare, attraverso l’esercizio di una serie di nuove mutualità;
• accrescere la loro capacità di essere di supporto alla nascita e crescita delle imprese e alla loro apertura anche ai mercati internazionali;
• assecondare e accentuare l’attitudine a intercettare e a sostenere l’innovazione, ad esempio nelle start-up giovanili, ma non solo.
“Siamo consapevoli che l’esercizio della banca mutualistica sul territorio spetta comunque a noi – ha concluso Meschini – e sarà nelle nostre mani anche nel tempo della Riforma del Credito Cooperativo. Per questi motivi il nostro Consiglio d’amministrazione ha proposto l’adesione al costituendo gruppo bancario Cassa Centrale Banca, una realtà solida ed efficiente già oggi e credibile in chiave prospettica”.
A presentare il bilancio 2016 è stato invece il direttore generale della BCC di Spello e Bettona, Maurizio Del Savio. “La gestione 2016 chiude con unutile, al netto delle imposte, per 2 milioni e 512.000 euro (2 milioni 735.000 euro nel 2015) – ha dichiarato Del Savio – determinato da diversi fattori. Innanzitutto il margine d’interesse registra una flessione in valore assoluto di 574.000 euro e la gestione del denaro ha mantenuto una forbice adeguata, confermandosi uno spread del 3.30% (3.33% nel 2015) pur in un contesto di forte discesa dei tassi. Di contro, il margine commissionale netto segna una crescita di 315.000 euro con il contributo determinante della componente derivante dall’intermediazione mobiliare nel segmento del risparmio gestito e assicurativo. La finanza si è confermata estremamente profittevole con un margine positivo di 4.9 milioni di euro (5.1 milioni nel 2015) e il portafoglio di investimento ha espresso un tasso di rendimento del 4.50% (5.51% nel 2015). Infine, – ha aggiunto il direttore – la rigorosa e prudente politica di riclassificazione dei rischi e di costante adeguamento degli accantonamenti ai benchmark di settore ha determinato, anche nel 2016, l’assorbimento di significative risorse e le rettifiche di valore delle attività creditizie si sono attestate a 4 milioni 853.000 euro (5 milioni 122.000 nel 2015)”.
Per quanto riguarda la dinamica delle masse è stato spiegato che la raccolta complessiva descrive una flessione dello 0,92% (-4.05 milioni in valore assoluto) passando da 440.1 milioni nel 2015 a 436 milioni; ciò in conseguenza delle specifiche politiche commerciali e di pricing adottate, che hanno determinato il forte ritmo di crescita del risparmio gestito e assicurativo (+59,28% e +18.6 milioni in valore assoluto). Gli impieghi vivi all’economia segnano una leggera flessione e passano da 247 milioni di euro a 245.9 milioni (-0.44%), coerente con una domanda di credito nel complesso ancora debole.
In riferimento ai portafoglio crediti NPLS, le partite anomale hanno continuato a crescere, ma a un ritmo inferiore: + 12.35% contro il + 16.29% del 2015. Il rapporto di copertura totale ha raggiunto il 46.28% con un incremento dell’1,60%; quello delle sofferenze si attesta al 65.65% (61.76% nel 2015).
I coefficienti patrimoniali si contengono come segue: Common Equity Tier 1 e Tier 1 15,84% (15.23% nel 2015), Total Capital Ratio 16,72% (16,50% nel 2015), evidenziando un trend di crescita e un ampio margine rispetto a quelli regolamentari.
“Sul piano sociale – ha poi aggiunto Maurizio Del Savio – la Banca ha assicurato un supporto a numerose associazioni e a iniziative del mondo no profit. Sono stati erogati sostegni economici per circa 120.000 euro a favore di 143 diverse iniziative che hanno riguardato gli ambiti della salute, della cultura, dei giovani, dello sport dilettantistico, dell’iniziativa religiosa, della solidarietà, della coesione sociale e della promozione del territorio. I numeri confermano una realtà bancaria patrimonialmente solida e in grado di produrre valore da distribuire presso la propria base sociale e il territorio. Una base di partenza concreta, per una nuova stagione di sviluppo territoriale che inizia con la Nuova Sede di Norcia e i suoi oltre 200 nuovi soci”.