Assegno prenatale anticipato alle mamme primo ok in Comune con l’approvazione in IV Commissione dell’ordine del giorno urgente presentato dal consigliere Roberta Ricci della Lega. Un intervento a sostegno della natalità, con un contributo per sostenere le spese connesse alla cura e all’accoglienza del nascituro.
Secondo l’ordine del giorno approvato le risorse sono da individuare nel Bilancio Preventivo 2021. L’obiettivo è di fronteggiare i costi legati all’acquisto di beni di prima necessità, con priorità nei confronti delle madri che versano in comprovate condizioni di disagio economico, in base all’Isee.
“Questo concreto contributo – spiega Roberta Ricci – sarà rivolto alle mamme in difficoltà che si trovano ad affrontare gravidanze in situazioni complicate, anticipando l’assegno prenatale all’ultimo mese prima della nascita. Si tratta di un segnale che come Gruppo Lega intendiamo dare, alla luce dei dati preoccupanti rilevati dall’Istat, che hanno visto calare di 1000 unità il numero dei neonati in Umbria negli ultimi 5 anni, con un trend in costante calo. Tale crisi demografica, rischia di essere ulteriormente aggravata dalle ripercussioni economiche che la pandemia provocherà nelle donne più deboli, e con difficoltà lavorative. Per questo vogliamo far trovare sotto l’albero un regalo inaspettato alle donne – aggiunge Roberta Ricci -perché possano affrontare la gravidanza con un minimo di serenità in più”.
“E’ evidente che per poter invertire il processo di denatalità occorrono provvedimenti economici strutturali ed il nostro impegno come Gruppo Lega e mio personale, sarà rivolto in questa direzione – conclude Roberta Ricci – senza dimenticare allo stesso tempo la collaborazione e la sinergia fra gli attori istituzionali quali i servizi socio-sanitari e dell’associazionismo familiare per rafforzare la rete sociale di promozione e sostegno della famiglia e della genitorialità”.
Un provvedimento che segue di qualche giorno le polemiche e lo scontro politico e tra associazioni per la comparsa, anche a Perugia, dei manifesti shock contro la pillola abortiva RU 486, dopo che la delibera con cui la Giunta regionale è stata costretta a fare retromarcia ed a togliere l’obbligo del ricovero ospedaliero.