Eventi

Assegnato il Premio “FulgineaMente” alla sua seconda edizione | Vince il narnese Eugenio Raspi

Un pubblico numeroso e attento ha affollato la sala rossa di Palazzo Trinci per l’assegnazione del Premio “FulgineaMente” 2018 alla sua seconda edizione.

La cerimonia è stata condotta dalla giornalista Manuela Marinangeli. La finalissima vedeva in gara tre scrittori umbri: Antonio Luna, con il suo libro “Le tre verità”, presentato da Michela Mattiuzzo, Giacomo Marinelli Andreoli, con il romanzo storico “Nel segno dei padri”, presentato da Antonio Nizzi, ed Eugenio Raspi, con il suo “Inox”, presentato da Paola Blasucci.

Ivana Donati, Presidente dell’Associazione FulgineaMente e i soci fondatori, Sabina Antonelli, Donatella Cauli, Maddalena Zacchigna e Lucia Vezzoni, hanno ideato e realizzato, con l’aiuto dei soci, questa lodevole iniziativa letteraria nell’ottica della promozione della lettura e della scrittura coerentemente con il percorso storico del sodalizio, ovvero il Progetto Lettura “Il vizio di leggere, come prenderlo a scuola” in campo da 21 anni.
L’interessante pomeriggio letterario è stato arricchito da intermezzi musicali e di danza, grazie al duo “Le Valentine”, una voce di pregio e una fisarmonicista, alla cantante Silvia Metelli, che si è esibita con canzoni di ispirazione letteraria, e ai ballerini di Tango Marzio Minchielli e Raffaella Pagliuca che hanno, tutti, ricevuto applausi calorosi.

I tre scrittori in concorso hanno presentato ognuno un breve video per illustrare con l’ausilio delle immagini i temi dei propri manoscritti.
Inoltre ogni libro è stato accompagnato da una breve lettura dell’opera da parte dell’attrice Sandra Magnini.
I tre testi finalisti sono stati scelti da un’attenta giuria tecnica, composta da 10 “grandi lettori”, tra i 25 romanzi pervenuti. Altri 45 giurati hanno scelto lo scrittore vincitore.

I lavori delle due giurie sono stati presieduti dal Presidente Salvatore Basile, scrittore, sceneggiatore e regista di celebri serie televisive, e dalla vice presidente Luciana Speroni. Il premio alla fine è stato assegnato al narnese Eugenio Raspi dalla vice Sindaco del Comune di Foligno, Rita Barbetti. Il romanzo “Inox” è ambientato nelle acciaierie di Terni, all’interno delle quali l’autore ha lavorato per 22 anni, prima di essere licenziato senza alcun preavviso per la ristrutturazione aziendale. L’autore ci fa entrare nel mondo chiuso della fabbrica aprendola da di dentro.

Con questo suo primo romanzo Eugenio Raspi è stato finalista al premio Calvino 2016.

Anche gli altri due romanzi hanno avuto l’apprezzamento della giuria. Il giallo storico psicologico “Le tre verità” di Antonio Luna ripercorre l’ascesa del Partito Nazista nella Germania degli anni 30 e i tentativi disperati e coraggiosi di quei Tedeschi che hanno cercato di contrastarla.

Il romanzo “Nel segno dei padri” di Giacomo Marinelli Andreoli è la storia realmente accaduta dell’amicizia epistolare tra Guglielmina e Peter che, orfani entrambi del padre uccisi a Gubbio, l’uno eugubino, uno dei 40 martiri, e l’altro medico della Wehrmacht, si ritrovano dopo 60 anni “per riconciliarsi pur non avendo commesso niente che meriti una riconciliazione”.