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Asl n. 3 dell’Umbria, per Cittadinanzattiva è da “discreto” – Foto TO®

È di 74 – “discreto” secondo la tabella IAS (Indice di Adeguamento agli Standard) – il punteggio medio dell’Asl n. 3 dell’Umbria. A stabilirlo l’Audit Civico di Cittadinanzattiva sulla base dei risultati raggiunti da tre componenti: “orientamento del cittadino” (accesso alle prestazioni sanitarie, tutela dei diritti e miglioramento della qualità, personalizzazione delle cure, rispetto della privacy, assistenza ai degenti, informazione e comunicazione, comfort: IAS 70, discreto), “l’impegno nel promuovere alcune politiche sociali e sanitarie” (sicurezza dei pazienti, sicurezza delle strutture e degli impianti, malattie croniche e l’oncologia, gestione del dolore, prevenzione: IAS 87, buono) e “coinvolgimento delle organizzazioni dei cittadini nelle politiche aziendali” (attuazione e funzionamento degli istituti di partecipazione degli utenti, altre forme di partecipazione dei cittadini e l’interlocuzione cittadini-azienda: IAS 38, scadente). Ad illustrare i dati nella Sala Caravaggio del Servizio Formazione dell’Asl n. 3 dell’Umbria di Piazza Giacomini, Sandro Fratini, direttore generale, Lucio Marracino, direttore amministrativo, Annarita Cossu, presidente regionale di Cittadinanzattiva, Paolo Trenta, dirigente del Servizio Formazione dell’Asl n. 3 e Francesca Gori, della qualità e dell’accreditamento, responsabili dell’Audit Civico Aziendale.

“Questo primo incontro di valutazione è stato estremamente interessante ed utile” ha esordito Fratini. “Ci ha fatto capire come alcuni indicatori vadano a modificare il giudizio e la valutazione rispetto alla qualità dei servizi che l’Asl n. 3 dell’Umbria eroga. Un incontro estremamente illuminante in quanto a sensibilizzazione ed interesse e che, da queste pagelle, ci fa risultare ampliamente promossi. Il voto emerge dal lavoro che c’è dietro e sul quale si è investito”. Anche per la Cossu “è un momento eccezionale. La Asl n. 3 dell’Umbria può essere orgogliosa del suo risultato, considerando anche che le Asl n. 1 e n. 2 hanno il punteggio di 62, mentre la n. 4 di 60. A noi, comunque, non interessano le classifiche ma i miglioramenti. Ora il calo delle risorse non dovrà essere una scusa ma una sfida”. “L’Audit Civico è uno strumento nuovo per migliorare e che ci viene fatto per la prima volta” ha invece proseguito Trenta.

L’Audit Civico consiste in un’analisi critica e sistematica dell’azione delle Asl e delle Aziende Ospedaliere promossa da Cittadinanzattiva sulla base delle esperienze del Tribunale per i Diritti del Malato. Dotare le organizzazioni dei cittadini di uno strumento di valutazione dell’azione delle Aziende Sanitarie denominato appunto Audit Civico, nasce dall’esigenza di dare una forma concreta alla centralità del punto di vista del cittadino nell’organizzazione dei servizi sanitari e di promuovere forme efficaci di partecipazione, dall’esigenza di rendere trasparente e verificabile l’azione delle Aziende Sanitarie per superare l’autoreferenzialità dei servizi sanitari e per ottenere che le segnalazioni producano i dovuti miglioramenti e infine dalla necessità di superare la diversificazione dei diritti dei cittadini e degli standard dei servizi prodotto dalla maggiore autonomia dei governi regionali. La metodologia usata è quella del benchmarking (valutazione comparativa) che rende comparabili le performance aziendali sulla base di elementari criteri legati ai diritti dei cittadini e standard ormai condivisi nella società. La struttura operativa dell’Audit Civico, invece, è composta da cittadini che hanno risposto ad un bando pubblico ed operatori sanitari delle Aziende che partecipano alla raccolta dei dati, che in realtà è una vera e propria procedura di valutazione. Nell’Asl n. 3 hanno risposto 24 cittadini provenienti dai Comuni di Bevagna (3), Foligno (9), Gualdo Cattaneo (1), Montefalco (1), Spello (2), Spoleto (7) e Trevi (1). Di questi, agli incontri formativi e alle rilevazioni hanno partecipato in 16.

(Elisa Panetto)

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