di Movimento Spoleto 5Stelle
E' arrivata alla nostra attenzione un fatto increscioso accaduto a una donna spoletina, madre di una bimba di sette mesi che, da settembre, porterà la piccola in un asilo del comprensorio.
La vicenda, che ha origine dalla riforma Fornero, doveva agevolare diverse mamme che, con particolari requisiti, avrebbero potuto beneficiare di contributi economici per i servizi relativi all’infanzia. Dalla riforma ai cittadini, però, qualcosa è andato storto ed ora per questa donna è come se tali agevolazioni non esistessero.
Per usufruire dei contributi economici, la mamma doveva soddisfare alcuni requisiti come quello di essere libera professionista iscritta alla gestione separata o quello di fare domanda per gli asili pubblici o privati inseriti in un elenco di strutture abilitate alla ricezione di tali contributi. In particolare, un bando INPS, con scadenza 11 luglio, (http://www.inps.it/portale/default.aspx?sID=%3b0%3b&iMenu=1&itemDir=8349) ne concretizzava la possibilità.
Tra tutti i requisiti richiesti, l’unico a non essere stato soddisfatto è quello inerente all’accreditamento da parte del Comune degli asili abilitati a ricevere tali contributi. L’ufficio comunale dei SERVIZI PER LA SCUOLA E LA PRIMA INFANZIA del nostro Comune, infatti, non ha rispettato la scadenza stabilita dall’INPS per espletare la procedura che gli avrebbe permesso di inserirsi in questo elenco. Così, la mamma manderà la propria figlia all’asilo contando solo sulle proprie forze e non su una struttura pubblica (pagata da noi) che forse avrebbe potuto fare di più. A questo si aggiunga che, naturalmente, la stessa storia è uguale a quella di molte altre mamme spoletine.
Per queste ragioni, S5S ha chiesto lumi tramite INTERROGAZIONE COMUNALE ai responsabili della vicenda, tanto più che “l’interrogazione” della mamma in questione è rimasta senza risposta.
La donna ha infatti già mandato una lettera ai soggetti competenti tra cui il Sindaco e l’assessore Vargiu spiegando, indignata, la situazione. Per tutta risposta ha ricevuto, da parte loro, il silenzio; unica voce è stata quella di Antonio Curti, Direttore Provinciale INPS Perugia, che –a mezzo mail- si è scusato per quanto accaduto.
Questa volta, a fare le domande, ci abbiamo provato noi, sperando di ricevere da parte dell’amministrazione comunale un trattamento migliore.