Consiglio comunale infuocato sull'Ase, maggioranza ritira la pratica sulla privatizzazione dell'illuminazione. Dramma durante la seduta
Abbiamo scherzato, sulla esternalizzazione della illuminazione pubblicata da sempre gestita dall’ASE, controllata al 100% dal Municipio, “dobbiamo fare approfondimenti” e pertanto la pratica può essere ritirata. Finisce così, dopo un anno di studi, report e previsioni per aderire alla convenzione Consip – tenute nascoste dalla Giunta non solo al Consiglio comunale, ai sindacati ma anche agli stessi amministratori unici (l’ing. Battaglini fino al 31 dicembre scorso, da gennaio al rag. Paolucci) – l’affaire che ha spaccato la maggioranza e messo all’angolo il primo cittadino con gli assessori proponenti Albertella (Civici X) e Agnese Protasi (M5S).
Anche ieri è andato in scena un teatrino poco edificante dove il Presidente del Consiglio, Marco Trippetti, ha dovuto ricorrere a tutta la propria calma per tentare di frenare l’irruenza del primo cittadino, ripreso formalmente più di una decina di volte, i cui nervi, e così da diverse sedute, sembrano cedere lentamente. C’è stato un momento che sembrava di assistere ad uno dei consigli di Terni nell’era Bandecchi.
Con la solita dose di ritardo, l’aula inizia i lavori oltre 20 minuti dopo il previsto, con Cintioli, ieri in gran spolvero per i molteplici interventi, che con un procedurale chiede di sapere cosa abbia da dire la maggioranza a seguito della sospensione della seduta dell’ultima assemblea (quando fu chiesta una pausa che si traformò per giunta e consiglieri di Pd, CX, M5S e Ora Spoleto in una fuga senza rientro in aula, lasciando coloro che erano rimasti in attesa con un palmo di naso). Sospensione legata alla delibera per l’ASE su cui tutti si aspettavano chiarimenti non solo circa l’esternalizzazione ma il futuro stesso dell’azienda.
Segue il procedurale della Coltorti, che aveva richiesto la pausa la volta scorsa, con cui la vice presidente chiede scusa per il comportamento tenuto. Idem fa Sisti il quale, subito dopo le scuse, annuncia il ritiro della pratica con Trippetti che indica di votare la proposta.
ASE, il passo indietro della maggioranza
L’opposizione, da Cintioli a Profili, Cretoni e Piccioni, non ci sta, chiede che l’argomento venga comunque prima discusso anche perché la votazione potrebbe generare fraintendimenti tra la cittadinanza. Il rischio è che, dopo aver sollevato lo scandalo (maldigerito da giunta e maggioranza che ora chiedono il ritiro della pratica), un voto contrario possa essere inteso come un avallo a proseguire l’esternalizzazione. Il regolamento però (art 58 co. 4) è chiaro: “le questioni pregiudiziali o sospensive poste prima della discussione di merito vengono esaminate e poste in votazione prima di procedere all’esame dell’argomento cui si riferiscono”. Così alla minoranza non rimane che uscire dall’aula e lasciare i 16 del centrosinistra a votare favorevoli (e ti credo) al ritiro della pratica ASE.
Ma è durante le dichiarazioni di Cintioli, Piccioni e Profili che il Sindaco perde più e più volte le staffe, tanto da essere richiamato, con poca fortuna, da Trippetti. Convinto di essere nel giusto da imbavagliarsi ad un certo punto la bocca con un fazzoletto rosso, da abbandonare lo scranno per raggiunge la tribunetta riservata al pubblico e sedere sul lato alle spalle dei consiglieri di opposizione. Una sorta di bandecchiata alla spoletina, in versione meno agitata. Cintioli evoca la Procura della Repubblica per ipotesi di falso in atto pubblico (relativo alla progettazione dell’appalto), Profili parla di una “barzelletta”, Catanossi si dice favorevole al ritiro ma chiede una discussione pubblica con chiamata in causa di Albertella e Protasi.
La chiamata al voto spinge Sisti a riprendere posto sul proprio scranno e alle 16.48 la vicenda si può definitivamente considerare conclusa. Almeno per il momento.
Contraddizioni e spaccature
L’affaire però ha messo in evidenza contraddizioni e spaccature, rimaste celate finora, ma che dimostrano la fragilità di una maggioranza incapace di controllare la governance, anche dall’interno. Saranno un caso l’assenza ieri del vice sindaco Stefano Lisci, quella dell’assessore Giovanni Angelini Paroli (fonti non ufficiali danno persino il coordinatore regionale Andrea Fora agli sgoccioli con Sisti), le parole al miele di Enzo Alleori che, italiano a parte (strepitoso il “dicete” rivolto ai colleghi), rincorre i buoni sentimenti dopo i disastri approvati con tono talmente pacato da ricordare Papa Francesco quando si affaccia dal balcone di Piazza San Pietro. Non aiuta a sedare gli animi la sgangherata difesa del capogruppo piddino Federico Cesaretti, lontano anni luce dal dottor Duplica (come il Manzoni, nelle prime versioni de I promessi sposi chiamava l’avvocato di Lecco, alias azzecca-garbugli), che attacca la minoranza ‘rea’ di non aver fatto proposte: la replica è devastante e Cintioli, Bececco e Profili lo invitano a rileggere gli atti della III Commissione del presidente Filippi.
Il continuo affanno a cercare le responsabilità dei propri insuccessi in altri è sintomo di un declino politico anche recentemente già visto a Spoleto.
L’Ase sta al Comune un po’ come la Rai al Governo nazionale: ogni volta che a Viale Mazzini si apre una vertenza profonda, le intese saltano e si torna al voto. Figurarsi se a quelle dell’azienda di via dei Filosofi si aggiungono altre problematiche come Prg, crisi aziendali, disoccupazione, mostro delle mura, etc. Comunque su l’Ase si dovrà tornare a parlare perché i consiglieri di Alleanza civica Profili e Dottarelli hanno presentato una interrogazione a riguardo.
Resta infine una curiosità: cosa avranno detto mai assessori e consiglieri di maggioranza (Albertella e Bonanni tra tutti) ai 4-5 operai dell’Ase che hanno seguito i lavori dalla stanza attigua a quella del consiglio? Non sarebbe stato meglio dirlo anche al Consiglio e, perché no, ai sindacati che ancora attendono l’arrivo del sindaco all’appuntamento fissato per ieri l’altro?
Piano regolatore, l’opposizione tende la mano alla maggioranza
Comunque, chiuso questo odg, e affrontato quello sulla qualità dell’aria (con Cintioli affatto convinto della relazione illustrata dalla Protasi che invece ha ribadito la massima attenzione su tali aspetti che riguardano la salute pubblica), c’è stata una sospensione di oltre due ore (2h 20’) per la precisione su richiesta di Profili che ha chiesto la convocazione della capigruppo, accordata da Trippetti che ha preteso la presenza del sindaco. L’argomento dibattuto, a quanto è dato sapere, quello sul Prg dove alla mozione di Cintioli-Piccioni erano arrivati 6 emendamenti (3 da Profili-Dottarelli, 3 da Alleori-Bonanni-Cesaretti). A quanto è dato sapere è stato trovato un accordo nel ritirare tutti gli emendamenti e presentarne uno congiunto, sulla falsa riga di quello proposto dai consiglieri di Alleanza civica, seppur con parole diverse.
Dunque sul delicato tema del Piano regolatore l’opposizione tende la mano alla governance anche se viene annunciato che non saranno fatti sconti né si abbasserà la guardia sul modus operandi che vorrà attuare il centro sinistra. Se ne saprà di più il prossimo 25 settembre quando alle 15 il parlamento cittadino riprenderà i lavori da qui. Quelli di ieri sono terminati alle 19.45.
Dramma in aula
Intorno alle 18,30 però una grave notizia ha raggiunto il consigliere Paolo Piccioni per la perdita dell’amata mamma Anna, moglie di Carlo Piccioni, già assessore, presidente della Usl, consigliere comunale e dirigente socialista tra gli anni ’80 e i primi del 2000.
Il figlio, a quanto è trapelato, un paio di ore prima era stato avvisato dall’ospedale che la mamma stava per essere dimessa e di organizzare quindi il rientro a casa. Paolo Piccioni aveva così abbandonato l’aula per un’oretta. Il tempo di organizzarsi in famiglia e tornare al suo dovere istituzionale. Ma un paio di ore dopo è stato raggiunto dall’inaspettata quanto terribile telefonata.
A Carlo, Paolo, alla sorella e ai familiari tutti giungano le sentite condoglianze della redazione di Tuttoggi.
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(ha collaborato Sara Fratepietro)