Giunta vuole esternalizzare l'illuminazione pubblica, l'analisi sui (non) benefici e i malumori interni
Non ci vuole un cost analyst per comprendere che quella che si appresta a varare la Giunta Sisti, intenzionata ad esternalizzare l’illuminazione pubblica di Spoleto, servizio fin qui espletato dalla municipalizzata ASE, con l’avallo di Pd, Civici X, Ora Spoleto e M5S, sembra una manovra a dir poco azzardata sia sotto il profilo economico-finanziario, sia a difesa dell’economia del territorio.
I primi allarmi sono arrivati dall’opposizione (Alleanza civica e Fratelli d’Italia) ma solo cercando le carte si può avere un quadro più preciso della situazione che sta creando non poco malumore anche tra i partiti e movimenti di maggioranza che, non da ultimo, già in campagna elettorale si erano sperticati ad annunciare un concorsone per l’assunzione di personale.
Certo che se si intenderà procedere di questo passo, altro che assunzioni: dopo aver abbandonato i servizi resi ai teatri, Andrea Sisti con la sua Giunta (a cominciare dalle assessore Manuela Albertella e Agnese Protasi) punta ora ad appaltare l’illuminazione pubblica mediante ricorso ad una convenzione Consip.
Tuttoggi ha avuto la possibilità di visionare le carte (bilanci aziendali inclusi), le relazioni preliminari e la proposta che verrà portata in Consiglio comunale domani (giovedì 21 settembre), dove c’è da giurarci che la pratica, già svicolata all’ultima assemblea, rischia di incendiare l’aula. Anche perché lo stesso Pd e qualche eponente di Civici X sta facendo una clamorosa marcia indietro.
Andiamo con ordine.
La Municipalizzata risanata
A guardare almeno gli ultimi due bilanci, l’azienda sembra aver riconquistato le fattezze di un piccolo gioiello. Grazie ad un’opera di risanamento cominciata già nel 2015 quando l’allora ing. Giuseppe Scatolini (nominato dalla giunta di Fabrizio Cardarelli), si ritrovò un ‘buco’ di oltre 350mila euro da risanare. Operazione non facile per la struttura stessa dell’Ase ma che, proseguita dapprima con il compianto ingegnere Giovanni Cao e, fino a dicembre 2022, dall’ingegner Luigi Battaglini (nominati dalla giunta de Augustinis) ha riportato in utile la società.
101.303 euro l’utile di esercizio ante imposte per il 2021, l’anno della chiusura del ‘buco’, 61.245 euro per il 2022. Con un valore della produzione che ha segnato il segno positivo (2,68 milioni contro i 2,5 del 2021) e un conseguente aumento del costo del personale (1,3 milioni contro 1,25 milioni). Buco coperto con interventi di amministrazione straordinaria come ricorsi a Bandi regionali, industria 4.0, ottimizzazione procedure e servizi verso terzi. Quindi non con ricorso a fondi comunali.
Non solo: alla completa copertura della perdita di esercizio del 2015 si aggiunge la chiusura di una delle 2 vertenze sindacali che si protraevano dal 2012 (con piena ragione per Ase e svincolo di fondi per riserve legali), nuovi investimenti in attrezzature e mezzi, una compressione dei costi di esercizio del 2% (46mila euro), raggiungimento del 90% della certificazione in qualità Iso:9001 per aprire i servizi ad altre realtà della PA e privati (nel 2022 le commesse da privati hanno registrato un fatturato di 70mila euro).
Un risultato che, ironia della sorte, lo stesso Battaglini non ha potuto brindare, sostituito da Sisti con il ragioniere Roberto Paolucci (in quota al Pd di Stefano Lisci) che ha quindi firmato il bilancio 2022 ringraziando nella relazione preliminare il predecessore per il lavoro svolto. Il minimo sindacale. Dunque per la gestione Paolucci bisognerà attendere il 31 dicembre di quest’anno, anche se l’azienda è alle prese con non pochi problemi di natura economica-amministrativa legata al contratto di global service con il Comune. Contratto che potrebbe ora subire il taglio di uno dei servizi più importanti: quello della gestione della pubblica illuminazione.
Sul fronte dell’organico, l’Ase, a fronte del piano quinquennale, è in attesa dell’autorizzazione del Comune per procedere con il concorso pubblico per le assunzioni, indispensabile per fronteggiare i “nuovi servizi con i numerosi pensionamenti” senza avvicendamento di nuova forza lavoro (soddisfatta in parte con il ricorso a lavoratori da agenzie interinali).
Il Centro di costo della pubblica illuminazione
Dalle carte contabili e per stessa determina dei dirigenti comunali Debora Zucchi e Francesco Zepparelli, il centro di costo della pubblica illuminazione, sotto ASE, ammonta mediamente a 912mila euro l’anno di cui la fetta più grossa (681mila euro) per bollette luce, 206mila di costo lavoro per la manutenzione ordinaria e straordinaria e 25mila euro (stima del Municipio) per le attività tecnico-amministrative (fatturazione, gestione segnalazioni e interventi). In totale 231mila di costi per il personale.
Una curiosità sul fronte investimenti: da una delibera del Controllo analogo, lo scorso aprile, su proposta dell’amministratore Paolucci, il Sindaco Sisti avrebbe approvato l’acquisto di un cestello del costo di circa 80mila euro per migliorare il lavoro delle squadre dell’illuminazione pubblica
ASE, quella voglia di privatizzare vecchia di… un anno
Quando la mano destra non sa quel che fa la sinistra, dice un noto motto. Perché a guardare le carte del Municipio, l’idea di esternalizzare, per i prossimi 9 anni, la pubblica illuminazione risale al settembre 2022. Ovviamente mantenuta segreta da addetti ai lavori e governance che, su proposta di Albertella (CiviciX) e Protasi (M5S), approverà poi la relazione degli uffici che domani sarà sottoposta al voto del consiglio comunale. Tanto che né l’ingegnere Battaglini, né l’attuale Paolucci ne erano stati messi a conoscenza.
Più di recente il piano è stato per di più licenziato favorevolmente dalla III Commissione, ovvero dal Presidente Federico Cesaretti (capogruppo Pd), Gian Marco Sorcini (PD), Enrico Morganti (M5s), Enzo Alleori (Civici X), Daniele Filippi (Civici X) e con il voto contrario di Maria Elena Bececco (Spoleto futura) e Giancarlo Cintioli (Insieme per Spoleto), mentre Gianmarco Profili (Alleanza civica), si è riservato di intervenire in aula dichiarandosi comunque contrario.
Dunque, l’iter fin qui approvato è di aderire alla Convenzione Consip che per il Centro Italia è stata aggiudicata dal Raggruppamento che vede Hera Luce Srl, Engie Servizi Spa, Simet Srl, tre società a dir poco importanti. Una per tutte Hera Luce controllata da Hera, la SpA che vanta 20 miliardi di fatturato e più di 9mila dipendenti operanti in 265 comuni del centro-nord. Non ancora in Umbria. Anche se il nome di questa multiutilities era trapelato anni fa perché interessata ad acquisire una quota della Vus Srl. Un raggruppamento che, al di là della gara per Spoleto, potrebbe avere più di un interesse a “penetrare” nel territorio umbro e su più fronti, attesa la capacità di coprire ogni tipologia di servizi (energia, pulizie, rifiuti, verde, onoranze funebri, etc.). Più che legittimo, è il mercato.
Ma torniamo all’attualità e alla offerta presentata dalle 3 aziende al Comune. Il piano proposto dai privati prevede un canone di 9 anni con un valore del contratto pari a € 8.195.610 (importo decrescente da 1.043.934 del primo anno a 843.967 dal sesto anno in poi). Gli interventi ai fini del miglioramento energetico comporterebbero, sempre ad una prima lettura della tabella, a un risparmio di 24.913 euro dal 2° al 6° anno, per un minor costo pari a 124.566 euro. E quindi a un costo totale per le casse del comune – anche se solo Dio può sapere i costi dell’energia nei prossimi anni visto i tempi che viviamo – pari a 8.081.043 euro.
Ora, basta prendere il costo annuo dell’ASe (912.000) e moltiplicarlo per 9 anni per avere un costo presunto pari a 8.208.000 e confrontarlo con quello “lordo” dell’offerta (8.195.610) per avere una riduzione pari ad appena 12.390 euro, 1.376 euro l’anno.
Anche volendo comparare quello dell’ASe con quello sterilizzato da risparmio energetico (8.081.043) ci sarebbe un risparmio di 126mila euro, 14mila l’anno. E per quale motivo l’ASe, con un proprio progetto (magari redatto dal Comune con le proprie risorse interne), non potrebbe attuare gli stessi interventi per abbattere questi (modesti) costi? Ne vale quindi la pena? Senza considerare un dettaglio di non poco conto: le squadre dell’ASe, ogni volta che intervengono sul territorio, segnalano quelle situazioni di criticità che possono interessare altri settori della macchina comunale o persino altri enti. Si è sicuri che domani, questa sorta di “anomala” ma efficiente sorveglianza, sarà ugualmente a cuore degli addetti di società esterne?
ASE, l’ira dell’opposizione….
Durissima la presa di posizione di Gianmarco Profili e Alessandra Dottarelli (Alleanza civica) che in un comunicato denunciano la “confusione che regna insieme alla volontà non dichiarata di chiudere la società. Confusione perché nella programmazione finanziaria del Comune non sono state previste le risorse necessarie per svolgere i sevizi nell’intero anno, tant’è che vengono fatti contratti tra Comune ed A.Se in modo inspiegabilmente retroattivo e per la durata dai 16 giorni ai 40 giorni, quindi senza certezze economiche, con tempi ridicoli di durata. Come può l’amministratore Unico di A.Se fare una minima programmazione? A questo aggiungiamo che gli verranno tolti i servizi della pubblica illuminazione così come previsto nella delibera voluta dagli Assessori Albertella e Protasi e che ha ricevuto il via libera della maggioranza in Terza commissione permanente. La cosa in assoluto più inspiegabile, ed assurda, che dimostra la confusione più totale dell’amministrazione Sisti, è che il Sindaco insieme ai due assessori proponenti, nell’aprile di quest’anno hanno dato il via libera ad Ase per acquistare per 70 mila euro più iva, una piattaforma aerea per la manutenzione della pubblica illuminazione. Servizio della pubblica illuminazione che da quanto riportato nella delibera discussa in Commissione verrà tolto ad A.Se.! “ scrivono da Alleanza civica.
Altrettanto duro il comunicato del capogruppo e del coordinatore di Fratelli d’Italia, Alessandro Cretoni e Michele Leoni: “Gli unici risultati tangibili in questi due anni di amministrazione Sisti sono stati quelli di aver reso Spoleto la Città in Umbria con il maggior numero di supermercati in proporzione alla popolazione e di aver denudato dal suo ruolo ASE Spoleto. Efficienza, innovazione ed orientamento al cittadino sono ormai un lontano ricordo. L’amministrazione Sisti piuttosto che stabilizzare i lavoratori precari ha scelto di revocare all’azienda municipalizzata la gestione dei servizi teatrali, quella della pubblica illuminazione e chissa’ quale sarà il futuro dei servizi cimiteriali”.
…e le difese della maggioranza
Che la maggioranza non abbia neanche capito ciò che ha fin qui approvato sembrano dimostrarlo i comportamenti di alcuni consiglieri e del Pd. A quanto trapela lo stesso Alleori, che pure aveva votato l’adesione alla Consip in 3a Commissione, si sarebbe ricreduto presentando un emendamento secondo il quale la convenzione si può fare, ma solo a patto che la manutenzione rimanga all’ASe. Un cicino difficile, se non impossibile, ottenere una modifica all’oggetto degli appalti Consip.
Sulla stessa linea però è anche il il Partito democratico del segretario Stefano Lisci che, forse non sapendo come uscirne – atteso che l’iter ha coinvolto anche la Giunta dove siedono lo stesso Lisci insieme agli assessori Letizia Pesci e Danilo Chiodetti, in III Commissione il capogruppo Cesaretti e Sorcini – la butta là parlando di riorganizzazione ma, alla fine, sposando l’alleoripensiero, frena sulla manutenzione da esternalizzare. Con una versione che sembra in controtendenza con i dati di bilancio. Leggiamo la nota dei dem spoletini: “è giunto il momento di cambiare il global service, tarato sulla realtà del 2003, non più rispondente alle esigenze del territorio. Oggi è tempo di determinare quali servizi restano in capo all’Ase. Dal 2003 minori risorse, personale dimezzato, costi delle materie prime lievitati e autoparco obsoleto stanno creando inefficienze e ritardi nelle manutenzioni. È quindi urgente procedere alla riorganizzazione della società. Sulla ventilata possibilità di affidare a terzi la riqualificazione della pubblica illuminazione il Pd si augura che ad Ase rimanga la manutenzione per non perdere il patrimonio di competenza professionalità e conoscenza della rete d’illuminazione pubblica che la partecipata del Comune ha acquisito in 20 anni di attività con manifestato gradimento da parte dell’utenza finale che ne riconosce l’altissimo livello per efficienza e rapidità d’intervento”.
Nella notte, a poco più di 24 ore dal programmato consiglio comunale, arriva anche il comunicato stampa di Ora Spoleto, la compagine dell’assessora Luigina Renzi e della vicepresidente del consesso cittadino Maura Coltorti, in cui si scrive e riscrive della necessità di “riorganizzare” e “potenziare” l’Ase. “Sappiamo bene – esordisce la nota di Ora Spoleto – che pubblicare notizie e post che delegittimano politicamente la parte avversa fa parte del gioco delle parti, ma riteniamo grave che ciò si faccia giocando sulle preoccupazioni dei lavoratori. Lo diciamo chiaramente: nessuno di questa maggioranza vuol “chiudere” l’ASE, la nostra partecipata, MAI ciò è stata una reale possibilità o un ipotesi presa in considerazione. Ora Spoleto è consapevole della centralità dell’Ase nell’aspetto manutentivo della città, irrinunciabile; siamo altrettanto consapevoli dei suoi limiti, dei vari problemi, del consolidamento di posizioni acquisite negli anni. L’Ase non va chiusa, ma riorganizzata e potenziata; come per qualsiasi altra azienda, si deve procedere a una riorganizzazione adeguata ai tempi (dal momento che nessuno lo ha mai fatto). Crediamo sia noto a tutti, soprattutto ai concittadini che si dedicano a fotografare ogni angolo della città, quanto siano importanti i disservizi rispetto alla manutenzione delle strade e del verde pubblico (se vogliamo essere veramente onesti, non solo da due anni a questa parte). Per questo procederemo alla riorganizzazione, come da linee di mandato, avendo a cuore prima di tutto la salvaguardia dei posti di lavoro. Stiamo facendo ciò che avevamo annunciato in campagna elettorale, impegni che gli spoletini hanno condiviso visto l’esito delle elezioni comunali”.
Il consiglio comunale di domani
Per domani dunque (diretta streaming dalle 15) si preannuncia un Consiglio a dir poco infuocato. Non fosse che all’odg c’è anche l’argomento del Prg su cui la maggioranza non pare avere le idee molto chiare e spera di guadagnare tempo.
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