Sull’ASe di Spoleto il centrosinistra a trazione PD – M5S – CiviciX tira dritto per la propria strada nonostante anche un parere ufficiale – che in queste ore si aggiunge alle critiche dell’opposizione e dei sindacati – smentisca i numeri sciorinati dalla Giunta Sisti – Lisci. Per la governance va tutto bene, per i sindacati lo stato di agitazione viene confermato e si mettono in cantiere nuove, clamorose iniziative.
E’ stata una giornata lunga, tra soddisfazioni morali e tristi scelte amministrative, quella vissuta ieri nell’Aula del consiglio comunale che il primo cittadino, colpito da una “forma di violenta influenza” ha voluto seguire da remoto. Cominciata di mattina presto con la consegna della Cittadinanza onoraria alla Scuola di Polizia di Spoleto e terminata poco prima della mezzanotte con l’ok della maggioranza a esternalizzare mediante convenzione Consip l’illuminazione pubblica. Non è mancato qualche siparietto, anche questo tra l’amaro e il triste, che ha ravvivato i lavori. Come il collegamento del sindaco, in abbigliamento inconsueto che alcuni dei presenti in aula hanno individuato come un pigiama/vestaglia da camera.
O la provocazione della consigliera Alessandra Dottarelli, criticata dalle segreterie dei partiti che sostengono la governance che l’avevano definita una “domatore di leoni” (non sapendo ahinoi neanche declinare il sostantivo al femminile), che ha piazzato sul proprio banco un leone, di peluche ovviamente. Tranquillizzando quei colleghi e colleghe apparsi meravigliati per l’iniziativa (a conferma che non leggono neanche i comunicati dei propri partiti): “tranquilli, è domato” ha detto sarcasticamente la Dottarelli.
Cominciamo dall’ultima pratica, quella sull’ASe che ha chiuso i lavori alle 23.32. Alla vigilia della convocazione del parlamento cittadino, il Comune di Spoleto aveva inviato una nota entusiastica a seguito dell’incontro tra Governance (Lisci e Protasi), amministratore unico dell’ASe Roberto Paolucci, Conferenza dei Capigruppo e Sindacati.
“Non c’è da parte nostra alcuna volontà di ridimensionare l’Ase. A partire dal prossimo anno il nostro impegno economico sarà superiore rispetto al 2023, passando dai circa €2.500.000,00 a oltre € 3.000.000 euro. Tra l’altro non trattandosi più di un contratto Global Service ma di un contratto a servizio, possono se necessario essere previste risorse aggiuntive attraverso apposite variazioni di bilancio” ha scritto mercoledì 20 dicembre il vice sindaco Lisci che, sulla Concessione Consip e la privatizzazione della illuminazione pubblica, ha aggiunto: “chiarisco che questo non interferirà in alcun modo con il concorso per l’assunzione degli elettricisti all’interno dell’azienda, perché saranno comunque figure necessarie per gli interventi che riguarderanno tutta la parte impiantistica e di illuminazione degli stabili di proprietà comunale”.
Talmente soddisfatti che Cgil, Cisl e Uil hanno abbandonato il tavolo, confermando lo stato di agitazione. E si arriva a ieri sera quando il Consiglio è stato chiamato ad approvare lo schema di Convenzione Consip della durata di 9 anni su cui Tuttoggi, per le carte in possesso, ha già avuto modo di sollevare più di un dubbio sulla economicità e la convenienza anche sociale della scelta.
A scardinare la verità ci ha pensato il consigliere Gianmarco Profili (Alleanza civica) il quale, bypassando la relatrice della proposta (la consigliera Maso), dirigente finanziaria (Tedeschi) e assessora (Albertella), si è rivolto direttamente al Segretario Generale, ruolo che vale ricordare fa capo al Ministero dell’Interno, per avere delucidazioni su alcuni aspetti. Il Segretario ha così chiarito che la posta di 800mila euro per “lavori stradali straordinari” posta a bilancio per l’ASe (cifra che farebbe lievitare lo stanziamento a 3 mln di euro), in base alle leggi sui lavori pubblici e allo stesso statuto dell’azienda, non potrà essere destinata alla municipalizzata. Chiarito anche definitivamente, cosa peraltro conosciuta tra chi si intende un po’ di diritto amministrativo, che la persistente idea di Sisti di trasformarla in Agenzia non può essere attuata: si potrà ovviamente cambiarne il nome (es Agenzia Servizi Energetici) ma non l’assetto societario che rimarrà una srl.
Tanto basta per comprendere che sull’ASe si sta giocando una partita a dir poco opaca. Rimanendo dunque fisso lo stanziamento di 2,2 mln (o 2,5 mln), come potrà essere assunto nuovo personale, visto che la Giunta giura e spergiura la prossima indizione di un bando di concorso senza che non vi siano conseguenze per il bilancio? Come si può privatizzare un settore fin qui gestito efficacemente dalla azienda, prevedere concorsi e nuove figure professionali (ieri si è parlato anche di un ingegnere e un geometra, oltre ad un certo numero di tecnici), senza che ancora ad oggi, ad almeno un anno dall’insediamento del nuovo A.U. non è pronto il nuovo Piano Industriale?
Una situazione che ha portato i capigruppo di opposizione, da Catanossi a Cretoni, Imbriani, Profili e Piccioni a bocciare la “strategia innovativa” della giunta. Lo stesso Cintioli, che già presidente dell’ex Asem conosce questa realtà industriale, ha più volte chiesto una risposta: “mi dovete dire se sono rincoglionito io che non capisco questa scelta o mi state prendendo in giro”. Silenzio tombale. Piccioni ha invece ricordato all’aula e chiesto all’ufficio di presidenza se sul voto su partecipate ed Ase tutti i consiglieri fossero in regola con la norma sul conflitto di interessi.
La maggioranza ha tirato dritto per la sua strada, spostando a volte il discorso sulla gestione Vus giusto per contrastare l’azienda in quota centrodestra, e alla fine la Convenzione con la Consip è passata con 14 voti favorevoli (1 assente temporaneo, forse per il potenziale conflitto di interessi). L’ultimo voto favorevole quello della consigliera di Ora Spoleto, Maura Coltorti, un tempo acerrima nemica delle privatizzazioni (quando era segretaria di Rifondazione comunista), che ha chiosato “se ci sono lavoratori dell’ASe che ci stanno guardando possono andare a dormire tranquilli perché sia ieri che oggi abbiamo garantito la sicurezza dei posti di lavoro, basta”.
Nel corso del dibattito il vice presidente Sergio Grifoni ha informato l’aula che, durante la capigruppo del giorno precedente, l’Amministratore dell’Ase Paolucci si era lasciato andare ad una presunta accusa nei confronti di sindacalisti che avrebbero annunciato a quanti interessati al prossimo concorso che avrebbero loro fornito le domande. Una frase che aveva spinto Profili a pretendere la verbalizzazione della frase e lo stesso Grifoni a chiedere la trasmissione immediata dell’atto alla Procura della Repubblica di Spoleto. Atto sul quale i sindacati fanno sapere di voler dare mandato ai legali per valutarne ogni aspetto.
Dibattito acceso anche per il primo punto all’ordine del giorno, quello sul mantenimento e razionalizzazione delle partecipate del Comune. Voto che ha visto le opposizioni di centrodestra e centrosinistra esprimere il voto contrario, atteso la nuvola nera che imperversa sull’ASe.
Fari accesi, come detto, su Vus (ma anche su Vuscom), a cominciare dai problemi sulla raccolta differenziata che a Spoleto non raggiungono i risultati sperati. Qualche posizione differente sulla controllata del gas che nel tempo ha registrato tentativi di privatizzazione. Un tema che si riaccende con la attuale liberalizzazione del mercato, anche se i dati che si registrano dai bilanci segnano ancora il segno più. Analizzando il bilancio di VusCom, l’utile netto rientrato ai 22 comuni soci tra il 2012 e il 2022 è di 12,3 milioni di euro con una media di 1,11 mln l’anno. Nel tempo la società è passata dalla 114ma posizione alla 49ma nella classifica dell’agenzia di rating che monitora le circa 650 aziende analoghe per fatturato. E neanche la prossima liberalizzazione sembra impensierire il board presieduto da Valentina Sabatini (né il Cda di Vus spa da Vincenzo Rossi), atteso che dei 37mila utenti, solo poco meno di 3.000 sono ancora sotto il cosiddetto “mercato tutelato”. Tanto che proprio in questi giorni si registra una impennata di accessi agli sportelli per confermare la scelta con la società di multiservizi della Valle Umbra Sud. Un risultato, quello economico-finanziario, che aiuta in modo importante anche la capogruppo nel bilancio consolidato.
L’altra notizia del giorno, a dir poco imbarazzante per Giunta e maggioranza, è quanto scoperto dai consiglieri di Alleanza civica, Profili e Dottarelli, sulla vicenda delle scuole. A quanto denunciato in Aula e contestualmente con un comunicato stampa, i due consiglieri hanno accertato che il Comune lo scorso 13 dicembre aveva comunicato alla Curia arcivescovile l’avvio dei lavori di adeguamento dell’Oratorio di San Venanzo (tra i luoghi a disposizione dopo l’avviso pubblico alla ricerca di immobili disponibili delle ultime settimane) “al fine di ospitare gli alunni della scuola primaria Sordini che dovranno entrare nelle aule a partire dall’8 gennaio 2024 e presumibilmente fino alla conclusione dell’anno scolastico in corso” dicono i due consiglieri. E pensare che il 18 dicembre la Giunta, con un comunicato a firma dell’assessora Luigina Renzi, annunciava la scuola media Manzoni e la primaria di Villa Redenta quali sedi per gli alunni della Sordini.
Cinque giorni in cui i lavori sono proseguiti interessando impianto elettrico e fondelli dell’oratorio (nella foto), fino a quando è arrivato il (tardivo) stop dell’amministrazione. “E’ imbarazzante soltanto parlarne” scrivono i due esponenti di Alleanza Civica. “Prima demoliscono, smantellano e devastano un edificio nuovo, finito di costruire appena qualche anno fa, poi interrompono perché hanno deciso diversamente? Solo la Giunta Sisti riesce a combinare un disastro del genere. E adesso, chi pagherà? Perché a noi sembra ovvio e logico che il Comune, o sborserà comunque il canone di locazione pattuito con la Curia, per rimanere vuoto, oppure dovrà ripristinare gli ambienti dell’Oratorio, riportandoli allo stato precedente l’inizio dei lavori, come scritto nella comunicazione inviata alla parrocchia”. Sarà la Corte dei Conti dell’Umbria, cui l’opposizione, intende rivolgersi, a chiarire se c’è stato eventuale danno all’erario.
Di fronte alla denuncia in aula, nessuno della Giunta, visibilmente imbarazzati, se l’è sentita di replicare. E chi si aspettava un intervento della Renzi ha ricevuto come risposta che “non spettava a me rispondere su questo, è competenza di un’altra assessora”.
Ci ha provato a modo suo, con scarso successo, il capogruppo del Pd Federico Cesaretti affermando che sono lavori che torneranno utili per le prossime scuole interessate dai lavori. Il prossimo istituto, per quel poco che se ne sa, dovrebbe essere proprio la scuola media Manzoni ma non prima di settembre prossimo. Un esborso quindi, quello di lavori e fitto così anticipati, apparentemente inutile per le casse comunali.
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(modificato alle ore 16.14)