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Ascensore Teatro Nuovo, replica del Comune ai grillini “Notizie imprecise, e quel video è illegale”

Ha sollevato davvero un gran polverone (è proprio il caso di dirlo visto che si parla di un cantiere) il Movimento 5 Stelle di Spoleto sulla vicenda degli scavi interni al Teatro Nuovo Menotti per l’uscita intermedia della mobilità alternativa. Il video-denuncia pubblicato su youtube nei giorni scorsi ha suscitato lo sdegno di molti cittadini e associazioni, che non hanno lesinato commenti ‘poco gradevoli’ nei confronti dell’amministrazione.

“Spoleto sta perdendo l'identità” – Tra i tanti ha parlato, per mezzo di un comunicato stampa inviato alle redazioni, il presidente di Italia Nostra sez. Spoleto Bernardino Ragni, che si è scagliato contro l’intero progetto della mobilità alternativa colpevole a suo dire di aver “perforato inutilmente, dannosamente e costosamente, ogni angolo della città”. Queste le sue parole: “La città sta perdendo la sua identità, depauperata di manufatti solo apparentemente minori, stucchi, pavimentazioni, dettagli: il fatto che tutto o quasi sia autorizzato dalla soprintendenza o da cosiddetti esperti non giustifica che gli amministratori locali continuino a dilapidare beni comuni. Inoltre, è assurdo che attraverso il progetto della mobilità alternativa si continui a perforare inutilmente, dannosamente e costosamente, ogni angolo della città. La perdita degli stucchi del bar del Teatro Nuovo è solo l’ultimo episodio di una lunga serie che comprende anche il rinnovamento della sala d’aspetto della stazione ferroviaria, la reception dell’ufficio turistico in piazza della Libertà e altre presunte migliorie”.

Notizie imprecise – Oggi però è stato il turno dell’amministrazione di difendersi dagli attacchi. A parlare, sempre a mezzo di nota stampa, è il dirigente dei lavori pubblici Massimo Coccetta, che controaccusa il Movimento 5 Stelle di aver fornito notizie imprecise, senza adeguate verifiche peraltro non difficili da svolgere, e che potrebbero costituire un grave danno all’immagine di una città d’arte e di cultura come Spoleto, che su questi due aspetti basa una larga fetta della propria economia. Non solo, stando alle parole del dirigente chi ha girato il video si sarebbe introdotto illegalmente nel cantiere.

La verità dell’amministrazione – “La porzione di edificio su cui si sta intervenendo – spiega Coccetta nel comunicato – come si può vedere dai disegni di progetto conservati nella Biblioteca di Spoleto e di Macerata era in origine divisa in tre piccoli vani adiacenti: verso le scale c’era un guardaroba con sopra la sala di intrattenimento per i servitori; al centro c’era l’ingresso per quelli che entravano al teatro in carrozza; verso l’attuale porta esterna del bar era infine destinato a posto di guardia. Negli anni ’30 fu demolita la volta a botte negli ambienti soprastanti questi locali furono realizzati dei servizi igienici e i tre locali furono uniti in un unico spazio che avesse come zona di servizio probabilmente destinata a diverse funzioni tra cui quella di bar”. (Jac. Bru.)

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