Terni

Ascensore Cascata, ecco la funicolare che non si farà

Finalmente siamo riusciti a visionare nel dettaglio l’ascensore Cascata delle Marmore, nell’ambito del più esteso e ambizioso progetto “Water Ways”, con il quale si puntava a rendere navigabile il tratto che va dalla Cascata delle Marmore (Parco dei Campacci) al Lago di Piediluco, con il recupero e valorizzazione degli antichi porti. E poi l’ormai ‘famoso’ ascensore che, con collegamento meccanico, avrebbe dovuto unire Piazzale Byron e il Parco dei Campacci, utilizzando le condotte della ex centrale idroelettrica di comune di Terni. Come Tuttoggi aveva già sottolineato il progetto è di proprietà del Comune di Terni, c’è una conferenza dei servizi positiva, quasi la metà dei finanziamenti già pronti da Regione e Fondazione Carit e uno studio di fattibilità pronto. Cosa manca? La volontà di agire da parte della politica. Nei dettagli del progetto siamo riusciti a vedere che in realtà di tratterebbe di una funicolare che andrebbe a collegare la parte bassa e quella alta di uno spettacolo unico in Europa. Ma a noi sembra non interessare, siamo tutti troppo presi da acciaieria e Ternana, che hanno comunque la loro importanza: ma serve un’alternativa.

La visione dell’imprenditore e l’immobilismo della politica

Come noto, l’ideatore del progetto è l’architetto Miro Virili e l’imprenditore Giunio Marcangeli che a Tuttoggi aveva detto in modo molto semplice come stanno le cose: “Si tratta solo di mettersi a tavolino e dare esecutività al progetto”. Terni continua a soffrire di un male storico che spinge lontano chiunque abbia una visione della città leggermente più ampia rispetto all’acciaieria e alla Ternana. Come è possibile non cogliere il potenziale di un progetto simile e lasciare che impolveri tra le scartoffie del Comune? Avevamo ricordato anche come l’esempio di Sellano costituisca un esempio virtuoso di saper fare, ma, evidentemente, c’è imbarazzo nell’affrontare questo tema, visto che gli assessori competenti si passano la patata bollente di mano in mano.

Turismo fluviale principe anche in Europa

Aggiungiamo ulteriori considerazioni e dati. Non è difficile reperire informazioni sul fatto che il turismo fluviale ha un trend positivo almeno dal 2015 in tutte le zone che hanno la fortuna di avere questa risorsa e, proprio nel 2025, l’università di Venezia Ca’ Foscari (insieme alle Università di Bolzano, Università degli Studi di Trento, Università degli Studi di Verona) ha avviato, come capofila, un progetto-studio sul fenomeno del turismo fluviale per la sua ecosostenibilità, capacità di attrazione, opportunità di business. Ovviamente l’area di riferimento è il nordest, dove, forse, qualcuno è un po’ dinamico sulle opportunità da cogliere. Tra il 2018 e il 2023, anche l’Unione Europea ha promosso il progetto-studio “Star Cities” proprio per valorizzare il turismo fluviale, creando una guida transnazionale per le buone pratiche del settore. Di seguito si può consultare.

https://tuttoggi.info/wp-content/uploads/sites/3/2025/07/file_1668012883.pdf

L’ira di Bandecchi, poi il silenzio

Eppure, quando Tuttoggi parlò di come, secondo l’ex assessore Lucio Nichinonni, fu Stefano Bandecchi a far saltare il progetto, il sindaco con impeto scrisse ben due missive a Fondazione e Regione per avere chiarimenti sulla vicenda. Poi il nulla. Si è tornati al silenzio.

Gli assessori Maggi e De Rebotti

Quando abbiamo provato a parlare con gli assessori competenti del progetto ascensore, Giovanni Maggi per il Comune di Terni e Francesco De Rebotti per la Regione Umbria, c’è stato un semplice rimbalzo di responsabilità, senza che nessuno, ancora, abbia preso in mano la situazione e attuato il progetto. Allora forse è lecito chiedersi se questo progetto interessi realmente. Sarebbe molto più opportuno dirlo chiaramente, oppure prendersi le responsabilità di non averlo voluto realizzare.