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As Roma, multa ad Al Qaddumi, lo “sceicco” di Perugia

Nei primi mesi del 2013 sembrava a un passo dal diventare azionista di peso della As Roma. Oggi, a distanza di un anno e mezzo, riceve dalla Consob una multa di 50 mila euro per non aver ottemperato alle ripetute richieste di chiarimenti sul suo interesse per il club. Termina così, almeno per l’autorità di mercato, la parabola di Adnan Adel Aref Al Qaddumi, l’imprenditore giordano residente a Perugia che pareva destinato a diventare socio di James Pallotta alla guida della As Roma. Dopo la diffusione di indiscrezioni di stampa su un’offerta in arrivo dal misterioso ‘sceicco di Perugia’, il 21 febbraio 2013 la societa’ che allora controllava il club giallorosso (As Roma Spv) aveva annunciato la stipula di un accordo preliminare con Al Qaddumi per un suo ingresso nell’azionariato.

Sentito dalla Consob pochi giorni dopo, il primo marzo 2013, Al Qaddumi aveva confermato l’interesse per la Roma precisando che l’acquisto sarebbe stato
portato a termine entro il 14 marzo e che lo avrebbero finanziato i fondi della sua tribù. Di lì a pochi giorni, l’annuncio opposto della As Roma Spv: l’accordo con lo ‘sceicco’ di origini qatarine era da considerare risolto per scadenza dei termini. La mancanza di risposte da parte di Al Qaddumi e la documentazione “fuorviante” e “parziale” da lui fornita hanno “ritardato l’esercizio delle funzioni della Consob” procurando “nocumento all’adeguato svolgimento delle funzioni di vigilanza”, denuncia la commissione. In questo modo, si spiega, la Consob non ha potuto appieno “verificare la veridicità, correttezza e completezza delle comunicazioni diffuse al pubblico” sulla vicenda, che cerano “suscettibili di influire sull’andamento della societa’ quotata As Roma” (dopo
l’ufficializzazione della trattativa in corso, il titolo aveva guadagnato il 9,7% in una sola seduta). Un comportamento giudicato “doloso” e che – si sottolinea nella delibera Consob – si è protratto “per circa un mese”. Al Qaddumi, secondo le indiscrezioni dell’epoca, era finito anche nel mirino della Procura di Roma per aggiotaggio.