Terni

Arvedi Ast, proclamato stato di agitazione

Sempre più tesa la situazione in Arvedi Ast, dove si è concluso il ciclo di assemblee sullo stato dell’accordo di programma e il piano industriale. I sindacati si sono confrontati con i lavoratori e le lavoratrici sull’ennesima fase di stallo registrata nell’ultimo incontro al MIMIT del 09 ottobre 2024, insieme all’indisponibilità dell’azienda di discutere un piano industriale sganciato dallo stesso accordo di programma. “Viene proclamato a partire da oggi, lo stato di agitazione per Acciai Speciali
Terni e Tubificio. Il dettaglio delle iniziative sarà comunicato dopo la RSU di gruppo che
si svolgerà venerdì 15 novembre 2024″
– è quanto dichiarato da Cgil, Cisl e Uil.

Arvedi Ast, sindacati “Malcontento generale”

“I lavoratori e le lavoratrici da oltre due anni con senso di responsabilità hanno reso sostenibile la lunga fase di incertezza che ha anche determinato un cambio sull’organizzazione del lavoro modificando tempi, carichi, ritmi e rapporti con alcuni livelli dirigenziali controproducenti nel confronto con i lavoratori – si legge in una nota congiunta delle sigle sindacali – Non viene riconosciuto il sapere dei lavoratori e per questo viene meno il senso di appartenenza. Tutto questo contribuisce all’aumento del malcontento generale con l’aggiunta del fatto che nell’ottica delle razionalizzazioni e delle efficienze le azioni introdotte si sono limitate, troppo spesso, a semplici comunicazioni, senza un coinvolgimento appieno dei
lavoratori e delle loro rappresentanze escludendoli, quindi, dai processi di condivisione”.

“Indebolimento salariale e occupazionale”

“Non da ultimo, infine, segnaliamo lo stato di indebolimento in termini salariali e occupazionali delle ditte dell’indotto che invece sono strategiche per i livelli qualitativi, produttivi, di manutenzioni e servizi dello stabilimento. Serve un cambio di passo rispetto alle criticità sopra dette – conclude la nota – oltre al fatto che oggi abbiamo la necessità non solo di sapere se gli investimenti sono confermati ma anche un cronoprogramma per la sua realizzazione, anche per definire le relative ricadute sul piano sociale e ambientale”.