Nei giorni scorsi eravamo stati a Prisciano per documentare la situazione ancora allarmante rispetto al disagio che i cittadini della zona Est della città sono costretti a subire a causa delle vibrazioni prodotte dai macchinari di trattamento scorie di Arvedi Ast-Tapojarvi: la situazione del ‘Caso Terni’ è ormai ben nota e per lo scorso 20 dicembre, era previsto un nodo fondamentale per la risoluzione del problema che affligge la città. Per questo avevamo promesso che saremmo tornati sul posto per verificare se effettivamente le cose sarebbero andate meglio dopo questa data, ma non è servito. Arvedi Ast ha infatti comunicato che i lavori sono slittati al 31 dicembre. La comunicazione è arrivata agli uffici tecnici del Comune di Terni e anche l’assessore Cardinali ha saputo dello slittamento non molti giorni fa. Insomma la storia si ripete: nonostante il vicesindaco Corridore e lo stesso Cardinali siano stati a Prisciano (dopo il blitz del sindaco Stefano Bandecchi) a dettare le regole è sempre l’acciaieria anche sotto ‘le minacce’ di ordinanze dello stesso Bandecchi che dopo la batosta delle Regionali sembra aver perso di vista il problema.
La politica, dopo le Regionali, è concentrata ora su altro. Il nuovo assessore allo Sviluppo Economico, Francesco De Rebotti (ex sindaco Pd di Narni) ha convocato le organizzazioni sindacali lo scorso 20 dicembre per affrontare il dossier Arvedi Acciai Speciali Terni rispetto alla ormai nota questione che riguarda l’accordo di programma e il piano industriale, che stanno tenendo col fiato sospeso lavoratori e sindacati. Al momento dunque le urgenze sembrano essere altre, ma dall’altro assessore all’Ambiente Thomas De Luca, nei prossimi giorni, dovrebbero arrivare segnali importanti sul ‘Caso Terni’.
Mentre si continuano ad assumere psicofarmaci per dormire dunque, l’azienda rimanda i lavori per completare l’installazione del tappetino fonoassorbente che dovrebbe mitigare gli effetti di mulini e vibrovagli, misura che si affianca a quella degli ‘alberelli di Natale’ piantumati lungo il marciapiede che porta all’ingresso di Prisciano: considerando l’altezza e la massa degli alberelli viene da sorridere che la soluzione sia stata avallata dalla Regione Umbria come elemento di mitigazione per polveri e vibrazioni; forse tra 20 anni, forse.
“Questo ritardo, definito “leggero” da un rappresentante della Giunta Comunale, appare del tutto inaccettabile e offensivo nei confronti delle famiglie che continuano a vivere, da quattro anni a questa parte, un disagio quotidiano pesantissimo” – è quanto si legge in una nota del “Comitato Prisciano Terni Est” che ricorda bene le parole e l’atteggiamento combattivo del vicesindaco Corridore e dell’assessore Cardinali quando fecero visita al quartiere con la promesse di ordinanze del sindaco Bandecchi di sospensione della produzione per Arvedi. “Teniamo a ricordare che solo pochi mesi fa, nel corso dell’ultimo incontro del tavolo di confronto, il Vicesindaco Riccardo Corridore, aveva espresso un atteggiamento molto perentorio, deciso e severo nei confronti della Società Tapojarvi, richiedendo con fermezza il rispetto delle tempistiche” – dice ancora il Comitato.
“Questo cambio di atteggiamento, con dichiarazioni che minimizzano il ritardo come se fosse irrilevante, unito alla totale mancanza di comunicazione preventiva al Comitato, sia da parte dell’Amministrazione Comunale che della Società, rappresenta un comportamento a nostro avviso inaccettabile, soprattutto alla luce della presenza di un tavolo di confronto, andando ad accentuare la nostra “invisibilità” di fronte alla Società e alle Istituzioni. Certo, 10 giorni di ritardo, per chi non subisce le conseguenze dirette, possono sembrare trascurabili – conclude la nota – ma per le famiglie coinvolte, ogni giorno in più rappresenta un ulteriore peso emotivo e psicologico”.