Mascherine con banda trasparente per leggere il labiale: le ha create Graziella Santinelli, tifernate, artigiana specialista in sartoria, che ha voluto “fare qualcosa per quelle categorie che spesso non vengono considerate. Così è nata l’idea di fare un modello che permettesse alle persone non udenti di leggere il labiale e superare l’ostacolo alla comprensione generato dalla mascherina”.
L’iniziativa è stata particolarmente apprezzata dal Comitato provinciale dell’Ens, l’Ente nazionale sordi di Perugia, che stamattina (lunedì 6 luglio), è voluto intervenire con il presidente Luigi Locchi all’incontro con l’assessore Luciana Bassini e l’artefice di questo modello nella Sala del Consiglio comunale.
“Di gesti di solidarietà ne abbiamo visti e ne vediamo tanti in questo periodo di pandemia – ha detto Bassini – ma voglio ringraziare in modo particolare la signora Graziella che si è immedesimata negli altri, cogliendo un aspetto collaterale della protezione attraverso le mascherine, che avrebbe potuto sfuggire ai più. Una sensibilità notevole che le fa onore”.
Anche Locchi ha avuto parole di ringraziamento, ricordando come “i sordi abbiano notevoli difficoltà aggiuntive in questo momento e la mascherina che permette il supporto del labiale è una soluzione, specialmente quando è necessario richiedere informazioni o darne su se stessi come ad esempio in caso di visite sanitarie. In questo modo pari opportunità e sicurezza sono garantire”.
All’incontro era presente l’interprete LIS, la Lingua dei segni italiana, Marta Bianconi che non solo ha tradotto durante l’iniziativa, a cui hanno assistito anche i membri tifernati dell’associazione, ma ha anche spiegato come “non tutti conoscono la lingua dei segni e la comunicazione attraverso il labiale rimane una strada indispensabile per potersi esprimere e per poter comprendere. Finora in alcuni casi si sarebbe dovuto scegliere tra sicurezza e comunicazioni. Ma ora non sarà più cosi, grazie alla signora Graziella”.