I lavoratori aderenti alla Cgil hanno proclamato per oggi uno sciopero generale di quattro ore in provincia di Perugia per portare in tutto il territorio la propria protesta contro la riforma dell'articolo 18, al centro del dibattito politico nazionale.
La manifestazione fa seguito a quella dello scorso 27 marzo, quando gli aderenti alla Cgil incrociarono le braccia per 4 ore, manifestando a Perugia. Il sindacato sta portando avanti in solitaria la protesta contro la possibile riforma con lo strumento degli scioperi.
“Con questa mobilitazione vogliamo ribadire le ragioni della nostra contrarietà alla riforma del mercato del lavoro, che sono tutte ancora in piedi, compresa la nostra battaglia in difesa dell'articolo 18”, ha detto ieri il segretario generale della Cgil di Perugia Vincenzo Sgalla in una conferenza stampa. “Ma questa volta, dopo aver 'occupato' lo scorso 27 marzo il cuore di Perugia, vogliamo far sentire la voce dei territori, dove la crisi sta mietendo ogni giorno nuove vittime tra le lavoratrici e i lavoratori”.
Il sindacato contesta alla possibile riforma dell'Articolo 18 dello “Statuto dei lavoratori” la colpa di lasciare al giudice la possibilità di assegnare al dipendente licenziato senza fondamento con la scusa del “motivo economico” solo un indennizzo economico e non il pieno reintegro nel proprio posto di lavoro.
La protesta si divide oggi dalle 9 tra Umbertide, presso la Sala S. Francesco, a Foligno, presso la sede Bic (zona industriale Paciana) e a Tavernelle, presso il Centro Polifunzionale “L’Occhio”.
“E' evidente che senza una politica industriale seria e senza interventi per la crescita la nostra provincia è condannata ad un continuo declino, fatto di cassa integrazione, aziende che chiudono e posti di lavoro che si perdono. La Cgil non è disposta a stare a guardare mentre questo avviene”, ha detto Sgalla. (fda)