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Arte e turismo, a Terni arrivano i Plenaristi

La Cascata delle Marmore ritratta da Jean Baptiste Camille Corot e da Achille Etna Michallon, Il Ponte di Narni sempre di Corot, sono alcuni esempi di inestimabili opere che rappresentano una pietra miliare per quel movimento artistico a cavallo tra il Settecento e l’Ottocento che viene oggi individuato come quello dei Plenaristi. Una grande schiera di pittori provenienti da molti paesi europei in quegli anni vennero in Italia attratti dal paesaggio, dalla natura, dalle rovine romane e greche dando vita ad un grande patrimonio artistico che con l’innovazione della pittura en plein air – quella “dal vero” – ha fatto da premessa all’Impressionismo francese.

Tra i luoghi più amati e ammirati in quell’epoca, figura senz’altro l’area della Cascata delle Marmore, di Piediluco, Papigno e giù fino alla Via Flaminia ternana segnata nel confine verso Roma dal superbo Ponte d’Augusto che tanto ispirò Corot nel suo celeberrimo quadro.

Promosso dal Comune di Terni con il Comune di Narni, con il supporto della Fondazione Cassa di Risparmio di Terni e Narni, la collaborazione del Garden Club di Terni e l’apporto di studiosi quali Anna Ottani Cavina e dell’artista Franco Passalacqua, che ne è stato l’ideatore, da poco più di un anno, si è venuto a creare un progetto denominato “I Luoghi ritrovati di una Valle Incantata – Documentario, Itinerario e progetto di Museo Diffuso dei plenaristi nella Valle del Nera” che porta all’attenzione del pubblico e degli storici dell’arte l’esperienza della pittura en plein air.

Quello che le opere dei plenaristi regalano, sono le prime immagini a colori dell’Italia, molti anni prima della scoperta della fotografia. Quadri che venivano eseguiti all’aria aperta da pittori che mentre dipingevano, potevano sentire il rumore delle acque di un fiume o della Cascata delle Marmore nel nostro caso, il ronzio di un calabrone o il tuono di un temporale: la natura e le bellezze del paesaggio protagoniste assolute.

L’offerta culturale e turistica – Il territorio della Valle del Nera presso Terni e Narni è stato uno dei centri più importanti di questa fortunata stagione di pittura.  Obiettivo del progetto – in primis del Museo Diffuso che sarà realtà nel 2016 – sarà quello di mantenere vivo e conservare per le generazioni future questo immenso patrimonio storico-artistico che testimonia il passaggio dei plenaristi sul territorio. Al contempo rappresenterà un eccezionale veicolo di attrazione e promozione turistico-culturale. Il Museo Diffuso sarà un percorso sulle tracce di straordinari artisti, circa un centinaio, che con i loro dipinti hanno raccontato al mondo le bellezze dell’Italia Centrale e della valle ternana che a distanza di secoli possono tornare ad essere ambasciatori di questo territorio e far sì che diventi meta di nuovi flussi di visitatori.

Un progetto, che trova forza anche nella recente decisione del MIBACT di inserire Terni in finale per il titolo di Capitale italiana della cultura 2016-2017.

“I Luoghi ritrovati di una Valle Incantata – Documentario, Itinerario e progetto di Museo Diffuso dei plenaristi nella Valle del Nera” consiste nella realizzazione di un Archivio virtuale e completo delle opere prodotte nell’Umbria del sud, che sono collocate in molti musei e collezioni private del mondo (l’Archivio sarà concluso nel dicembre 2015 ad opera di Marcella Culatti della Fondazione Zeri di Bologna) e il Documentario “La valle incantata”  di Franco Passalacqua che racconta la storia, i luoghi e le opere dei pittori en plein air con lo specifico della loro azione nella valle del Nera che rappresenta il primo lavoro audiovisivo dedicato a questa pagina della storia dell’arte.

In prima assoluta verrà proiettato venerdi 9 Ottobre alle ore 19.00 al Palasì a Terni. Successivamente, il docu-film sarà visibile al Museo del CAOS a Terni.

I Plenaristi – A rafforzare il progetto, l’acquisizione da parte della Fondazione Carit di tre importanti quadri appartenenti al periodo plenarista ad opera di Louis Ducros e di François Keisermann, che vanno a realizzare nella città di Terni una delle più importanti collezioni del genere a livello internazionale.

Il museo diffuso – Cuore del progetto è la realizzazione di un Museo Diffuso della Pittura en plein air (MDP) ovvero un itinerario che si snoda attraverso la valle e le strade che gli artisti seguivano. L’itinerario – che può essere ripercorso già da ora – interessa i luoghi dove i pittori hanno realizzato i quadri. Tale percorso si sviluppa lungo il Fiume Nera ed interesserà oltre alla Cascata delle Marmore, altri luoghi, come Piediluco, Papigno, Narni con il Ponte di Augusto, luoghi privilegiati dalla pittura degli artisti. Successivamente, ed entro il 2016, nei punti dove i pittori hanno realizzato i loro quadri verranno messe le riproduzioni dei dipinti. Verranno inoltre realizzate cinque stanze museali nei luoghi più rappresentativi della pittura en plein air, una sede orientativa alla Cascata delle Marmore, depliant e percorsi guidati.

Una volta completato l’iter e realizzato il Museo Diffuso articolato in un percorso di circa 20 km, il pubblico potrà a sua volta ripercorrere l’esperienza dei plenaristi attraverso le strade che gli stessi artisti facevano per raggiungere il loro ideale punto di osservazione. E magari sorprendersi, scoprendo che non in rari casi il panorama è ancora oggi uguale a quello di centinaia di anni fa. Testimonianza di come in qualche caso, nella bassa Umbria la cementificazione non abbia avuto la meglio sulla natura e il tempo ha riconsegnato così com’è il territorio agli occhi del moderno plenarista.

Per ripercorrere l’itinerario, il turista può scaricare dal sito www.plenaristi.it – fruibile da qualsiasi device -una mappa interattiva che riporta i principali punti di avvistamento scelti dai plenaristi e le località che è possibile visitare.