La fonte Lomellina di via Marzia restituita a nuova vita dopo l’intervento di restauro finanziato dalla famiglia Modena in ricordo dell’avvocato Marzio Modena, attraverso uno dei progetti di Art Bonus del Comune di Perugia. Alla cerimonia sono intervenute la signora Lucia Modena, con le figlie Laura e Fiammetta, e il fratello dell’avvocato, Antonio, e tanti perugini. A loro, in particolare, la figlia Laura ha voluto dedicare il suo intervento. “Papà era un uomo carismatico, forte e brillante, che sapeva relazionarsi nei contesti più diversi –ha detto- e la presenza qui oggi di tante persone che lo hanno conosciuto lo testimonia. Come avvocato, come politico e cittadino Marzio Modena ha dato molto a questa città, ma da essa ha avuto anche tanto, lui che, veronese di nascita, è arrivato a Perugia adolescente e qui ha studiato, prima al liceo Mariotti, poi all’Università, ha conociuto mia madre e ha vissuto tutta la sua vita. Proprio per questo – ha concluso – abbiamo voluto ricordarlo con questo intervento significativo”.
Il restauro della Fonte, come hanno spiegato l’architetto Maria Cristina Timpani, del comune di Perugia, e il restauratore, Adamo Scaleggi, è stato complesso e graduale, proprio per arrivare fin nel minimo dettaglio. Le operazioni di restauro sono iniziate con la riadesione dei frammenti laterizi in fase di caduta, seguita poi dalla pulitura e disnfestazione delle superfici della fonte. Dopo la rimozione di vecchie stuccature in cemento, ritenute inadeguate e invasive sono state fatte nuove stuccature con malta a base di calce idraulica naturale e inerti più idonei. Infine, il monumento è stato consolidato. Si è provveduto anche alla qualificazione dell’area antistante la fonte, ampliando la pavimentazione e dandole una forma curva, a richiamare lo stile barocco della fontana. “In questo modo –ha spiegato ancora Timpani – si è voluto dare più ampio respiro all’opera e più visibilità, impedendo, anche grazie ai dissuasori in travertino e in ferro, la sosta selvaggia della auto.” Anche l’illuminazione è stata studiata appositamente per valorizzare al meglio il monumento.
Il restauro ha permesso, peraltro, di far emergere particolarità della fonte, nascoste dal degrado fisico, biologico e chimico al quale essa era andata incontro nel tempo. Sullo stemma – come ha illustrato il restauratore Adamo Scaleggi – si è evidenziato il motto della famiglia Lomellini “Manet avita virtus” (Permane l’antica virtù). Ai lati della fontana, inoltre, sono oggi ben visibili due melograni, segno di riconoscenza da parte della città nei confronti del legato pontificio Lorenzo Lomellini, che la fece costruire nel 1682, contemporaneamente al completamento della via Lomellina, oggi via Marzia. Si è scoperto infine che originariamente, in anticipo sul gusto neoclassico del 700, i mattoni della facciata non erano a vista, ma stuccati con un leggero scialbo di malta sul quale era steso uno strato di colore rosso vivace, di cui oggi rimangono esigue tracce.
Particolarmente soddisfatto del restauro si è detto il sindaco Andrea Romizi, che ha ribadito l’importanza del segno lasciato a Perugia dall’avvocato Modena. “Ho avuto il privilegio di conoscerlo e di seguirlo – ha detto Romizi – e per questo sono molto felice di vedere qui oggi tante persone, riunite nel suo ricordo. Ne sarebbe felice e orgoglioso”. Romizi ha colto l’occasione per ringraziare ulteriormente tutti i mecenati perugini che hanno permesso di recuperare i tanti beni cittadini, “perché – ha sottolineato – restaurando un monumento non si recupera solo l’opera, ma tutto il suo contesto e i tanti mecenati che, in questi anni hanno fatto si che Perugia diventasse un esempio a livello nazionale nell’utilizzo dell’Art Bonus, hanno dimostrato davvero un grande attaccamento e un grande senso di appartenenza alla città”.
Che, tradotto, ha significato oltre un milione di erogazioni liberali, come ha tenuto a mettere in evidenza la consigliera Lorena Pittola, delegata dal sindaco per Art Bonus, fondi che hanno permesso di restaurare monumenti importanti della città, dai Giardini del Frontone alla Fonte di via Maestà delle Volte, dai portoni di Palazzo dei Priori al Teatro Morlacchi, dall’arco di San Girolamo al Monumento ai Caduti di Ponte San Giovanni, la Vera del pozzo etrusco, il pozzo di San Francesco, il pozzo del Castellano, l’edicola di Monteluce e la chiesetta di Sant’Angelo a Ponte Felcino. Altri interventi – tra cui la Fonte dei Tintori – saranno completati entro la fine dell’anno.
Al termine della cerimonia, l’opera è stata anche benedetta, per volere della famiglia, da Mmns. Giuseppe Rotondi.